Marzo è il mese in cui tradizionalmente si parla di donne, ma per noi non è solo questo. È un’occasione per riflettere su un tema molto più ampio: l’inclusione in tutte le sue forme. Un concetto che va oltre la parità di genere e tocca ogni aspetto del mondo del lavoro e della società. Parliamo di equità, accessibilità e opportunità per tutti. Parliamo di un principio che non è solo un valore, ma un metodo di lavoro, un elemento fondante del nostro agire.
Dal 2018 al 2023, tra i dirigenti privati, il numero di donne è cresciuto del 101,5%. Un dato importante, che dimostra che la strada verso un mondo del lavoro più equilibrato non è un’utopia, ma una realtà che sta prendendo forma. Tuttavia, sappiamo che i numeri da soli non bastano. L’inclusione non è una statistica, è una pratica quotidiana, un impegno costante che deve tradursi in azioni concrete.
Noi ci crediamo da sempre. Nel 1997, in Lombardia, è nato il Gruppo Donne Manager, con l’obiettivo di dare voce alle dirigenti e costruire un percorso di crescita e valorizzazione delle competenze femminili. Da allora, abbiamo contribuito a portare avanti battaglie che hanno lasciato il segno: dalla legge sulla maternità nel 2006 a quella sulla parità retributiva nel 2021, fino all’appello per la genitorialità nel 2024, che ha aperto un nuovo dibattito sulle politiche familiari e lavorative.
Il nostro impegno non si è fermato alla sola dimensione normativa. Abbiamo lavorato per portare strumenti concreti, come il progetto Un fiocco in azienda, che aiuta le imprese a creare un ambiente più inclusivo per la genitorialità, o Women on board, un percorso che ha già supportato oltre 1.000 professioniste preparandole per entrare nei consigli di amministrazione.
L’inclusione non riguarda solo le donne, tocca tutte le dimensioni della diversità e della sostenibilità. Significa creare opportunità per i giovani, attraverso progetti come quelli di Manageritalia: Vivi da manager, che aiuta laureati e laureandi a inserirsi nel mondo del lavoro, food4minds, che porta la cultura manageriale nelle scuole, o Interaging, che valorizza la collaborazione tra le diverse generazioni.
E poi c’è il nostro impegno interno. Oggi, nella giunta federale di Manageritalia, 6 membri su 14 sono donne, e 2 delle 3 vicepresidenze sono affidate a figure femminili.
Non è un caso: è la dimostrazione che l’inclusione non è solo qualcosa che predichiamo, ma qualcosa che pratichiamo, con convinzione e coerenza. L’inclusione non è un tema “a parte”, è il motore della nostra evoluzione come Federazione e come sistema. È il modo in cui affrontiamo ogni sfida, consapevoli che la diversità non è un ostacolo da gestire, ma una risorsa da valorizzare.
Lo dimostrano i nostri progetti, le nostre scelte, il nostro metodo di lavoro. E lo dimostra anche il nostro contratto dirigenti, pensato per rispondere ai bisogni delle persone nei diversi momenti della loro vita professionale e personale, con strumenti di tutela, previdenza e crescita. L’inclusione è ascolto, partecipazione e visione, una strada chiara da percorrere, non solo a marzo, ogni giorno.
Marco Ballarè
marco.ballare@manageritalia.it