Cosa ci fanno due psicologhe al NECSTCamp?

Un approccio basato sulla relazione e lo sviluppo della personalità

La psicologia è la disciplina che tratta degli aspetti cognitivi, emotivi, sociali e comportamentali di un singolo individuo, di un gruppo o di una collettività. All’interno del NECSTCamp noi psicologhe ci occupiamo di benessere psicologico in linea con il modello bio-psico-sociale che attribuisce il benessere dell’individuo all’interazione di fattori biologici, psicologici e sociali.

L’approccio utilizzato è improntato alla relazione e allo sviluppo della soggettività, perché ciascuna persona è unica. La relazione infatti, è lo strumento attraverso cui emergono le caratteristiche e le peculiarità individuali: è nella relazione con l’”Altro” che si può cogliere qualcosa di se stessi, facilitati da una figura professionale formata ad hoc.

Nella pratica…

All’interno del NECSTCamp operiamo su due fronti: nel primo con attività specifiche rivolte alle persone in contesto di gruppo e individuale, nel secondo come collante degli aspetti che emergono in ciascuna persona nelle diverse discipline NECSTCamp.

Partiamo dalle attività specifiche rivolte alle persone differenziando due gruppi: V0 e V1. I V0 sono coloro che per la prima volta “assaggiano” un po’ di NECSTCamp per capire se fa al caso loro. Con le/i partecipanti V0 proponiamo laboratori esperienziali di gruppo.

Quest’anno i due temi su cui ci siamo focalizzate sono stati: il lavoro in team e gli obiettivi realizzabili. Nel primo incontro dal titolo “Il lavoro in team: motivazione e collaborazione” si è cercato di sottolineare le dinamiche del lavoro di gruppo. Quando un individuo entra in un gruppo porta con sé la sua storia, le sue caratteristiche personali, le sue skills, i suoi valori, i suoi bisogni, etc. Ma anche il gruppo ha, a sua volta, le sue peculiarità, i suoi riferimenti, la sua identità. Conoscere l’influenza che ciascuna persona ha sul gruppo così come l’influenza che il gruppo ha sulla persona attraverso un lavoro concreto può aiutare a comprendere come è possibile liberare le potenzialità dell’uno e dell’altro, secondo il principio che le uguaglianze interagiscono, le differenze s’integrano.

Nel secondo incontro dedicato agli “Obiettivi realizzabili per realizzarsi” i partecipanti hanno avuto la possibilità di fare esperienza di come le diverse parti del proprio Sé (cognitiva, emotiva, relazionale) fossero coinvolte nella ideazione, progettazione e compimento di un obiettivo. Siamo così abituate/i ad utilizzare più la nostra parte razionale che spesso ci dimentichiamo (o consideriamo meno) l’aspetto più emotivo, relazionale e ancor più di essere corpo.

In che modo il corpo è coinvolto nella realizzazione di un obiettivo? Facciamo un esempio.

Ipotizziamo di essere diventate/i particolarmente sensibili all’ambiente (ipotesi che speriamo nel frattempo sia diventata certezza) e di porci l’obiettivo di trovare un modo per purificare l’acqua. Prima di definire questo nostro obiettivo nel dettaglio, il nostro corpo ci ha comunicato delle sensazioni fisiche (una fitta allo stomaco quando assistiamo all’inquinamento degli oceani) e delle emozioni (rabbia, tristezza, determinazione, etc.) che ci hanno guidate/i e che continueranno a farlo nel raggiungerlo.

Questo vale quando ci alleniamo ad uno sport, quando siamo sedute/i a tavola, prepariamo un esame o siamo in una relazione. Imparare ad ascoltarsi e ascoltare il proprio corpo è un passo essenziale per orientarsi verso il proprio obiettivo.

I V1 sono invece i “volti già noti”, ovvero, coloro (ragazze/i, docenti, personale PTA) che hanno già vissuto la fase 0 e fanno parte a tutti gli effetti del NECSTCamp. Per loro, nell’ambito del benessere psicologico, il lavoro è più specifico. Quest’anno i quattro colloqui individuali psicologici che proponiamo a ciascun V1 sono finalizzati all’individuazione di risorse e limiti personali, a partire dalla consapevolezza che già la persona ha di se stessa. Sono aspetti di sé che possono essere stati individuati durante un allenamento di CrossFit o seguendo le linee guida dell’esperto del sonno, ma possono anche emergere nel colloquio psicologico. Attraverso le attività NECSTCamp la persona accresce la conoscenza di sé, osservando la propria risorsa o il proprio limite, trasformandolo in modo funzionale a sé stessa/o. Il nostro ruolo è quello di facilitare la presa di consapevolezza e fornire “occhiali” per guardare al proprio limite o alla propria risorsa con una prospettiva diversa o un punto di vista nuovo. Sarà poi la persona a sceglierne l’uso.

Last but not least, l’aspetto scientifico. Siamo al Politecnico, siamo tutti/e professioniste/i, operiamo quindi con un metodo misurabile. Per quanto riguarda la sfera psicologica, adottiamo un’osservazione qualitativa ed una quantitativa, avvalendoci di test standardizzati: lo scorso anno valutando le strategie di coping, quest’anno il livello di consapevolezza.

Il NECSTCamp è un modello work in progress, unico nel suo genere. Tenta infatti di fare emergere le caratteristiche, le qualità soggettive avvalendosi dell’interdisciplinarietà. Gli studi ci dicono che praticare sport fa bene, un sonno regolare fa bene, una corretta alimentazione fa bene, interventi di benessere psicologico fanno bene. Quanti studi ci dicono che operando insieme (non singolarmente), queste discipline accrescono la conoscenza di sé e rendono l’individuo più libero di cosa scegliere?

Quindi…

Ciascuna persona è unica, ciascuna persona è diversa. Attraverso il nostro modello valorizziamo la Persona.

Quando Nutrizione, Sonno, Benessere psicologico, CrossFit e Didattica s’incontrano, nasce NECSTCamp!


Manageritalia collabora con NECSTLab per far conoscere questa Silicon Valley italiana e avere dalla loro voce un polso su quell’innovazione che partendo dall’Università impatta, e deve farlo sempre di più, sulla crescita della nostra economia, sul nostro lavoro e sulla vita di tutti i giorni. Un viaggio che dobbiamo fare tutti insieme. Stay tuned!

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca