Per un’organizzazione inclusiva e diversificata

Secondo Modupe Akinola, speaker al prossimo World Business Forum Milano 2024, i leader inclusivi devono sviluppare consapevolezza, curiosità e intelligenza culturale per promuovere spazi di lavoro sicuri e produttivi per tutto il team
diversità e inclusione in azienda

Consapevolezza, curiosità, intelligenza culturale, collaborazione, impegno e coraggio sono alcune delle caratteristiche dei leader inclusivi. Nell’ambiente di lavoro, i team sono eterogenei e composti da persone con caratteristiche diverse, ciascuna con i propri punti di forza e di debolezza. È dimostrato che i team eterogenei ottengono risultati migliori, quindi il compito del leader è far sì che ogni collaboratore si senta parte del team e raggiunga il suo pieno potenziale. I leader hanno la responsabilità di creare spazi di lavoro inclusivi e sicuri, dove la fiducia, il rispetto e l’impegno permettono a ogni persona di essere la migliore versione di sé stessa.

Coltivare curiosità, consapevolezza e intelligenza culturale
Per sviluppare queste caratteristiche, al fine di migliorare l’inclusività, i leader devono rivedere tutti i pregiudizi e gli stereotipi in cui possono inconsciamente cadere. È anche importante riflettere sulle persone che frequentano e sull’immagine che proiettano, perché potrebbero generare stereotipi negativi. Un altro punto chiave è pensare al modo in cui affrontano le conversazioni o gli incontri con persone diverse da loro e cercare di dare un feedback in modo equo.

Sviluppare coraggio, impegno e collaborazione
È necessario poi concentrarsi sui pregiudizi e sul loro impatto su tutte le dimensioni della gestione dei talenti: selezione e reclutamento, inserimento e orientamento, benefit, fidelizzazione, valutazione delle prestazioni o transizione. Identificate le aree in cui volete migliorare e promuovere l’equità e applicate politiche eque. L’uso di checklist specifiche per i processi di promozione e valutazione dei collaboratori, così come di programmi per la diversità, sono pratiche utili per promuovere l’equità in azienda.

Gestione dello stress
Solitamente, lo stress è concepito come una minaccia dovuta a conflitti, incertezze e/o pressioni per portare a termine un compito. Fa parte della nostra routine quotidiana e tendiamo a evitarlo, a ridurlo attraverso tecniche di rilassamento e a contrastarlo promuovendo abitudini di vita sane. Ma cosa succederebbe se lo stress avesse due facce, una negativa e una positiva, in cui è un motore di prestazioni e di benessere? In realtà, non è dannoso o benefico di per sé, ma dipende dalla percezione dell’individuo. Le persone che considerano lo stress come un fattore di miglioramento delle prestazioni hanno meno ansia, sono più produttive e creative, riescono meglio negli affari e prendono decisioni migliori.
Ci sono tre fasi per cambiare il modo in cui percepiamo lo stress: riconoscerlo: individuate la vostra reazione emotiva, psicologica e comportamentale; accettarlo: vi aiuterà a concentrarvi su ciò che vi interessa; usarlo: lo stress ci aiuta a lavorare meglio, a vedere le possibilità nelle sfide e a raggiungere i nostri obiettivi.

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