Future commerce: lo shopping è morto

Fatevene una ragione. Il Gottlieb Duttweiler Institut non le manda a dire nemmeno ai grandi del commercio e, senza tanti giri di parole, decreta, in due paper, la fine dello shopping come attività principe dell’“ having fun”. Per salvarlo, bisogna giocare la carta delle 4 P, dicono

Il tempo stringe – Alla ricerca del retail perduto

Sintetizzare un corposo paper non è mai facile. Ci proviamo in alcuni punti e tesi.
1) Lo shopping è morto. Motivo? Il 30% della popolazione è sottoposta a una pressione di tempo nella vita di tutti i giorni e la maggioranza dichiara che questa pressione è aumentata negli ultimi cinque anni. Una persona su due preferirebbe dedicare il proprio tempo ad altro piuttosto che allo shopping. Uno su tre lo considera un lavoro e uno su quattro preferirebbe farne a meno. Solo il 15% considera lo shopping un passatempo piacevole. Il tempo sta diventando la risorsa critica nelle decisioni dei consumatori e una delle maggiori sfide per i rivenditori.
2) Opportunità nel segmento ultra-lusso. Ne abbiamo parlato nel Dirigibile 99. Il mercato dello 0,1% è il mercato del futuro, anche per il gdi. La domanda di yacht di lusso è raddoppiata tra il 2019 e il 2023. In generale, il numero di persone ultra-ricche continua ad aumentare, quindi anche il segmento ultra-lusso crescerà fortemente nei prossimi anni. 3) Cassa self-service giunta al capolinea. In futuro, telecamere con riconoscimento delle immagini monitoreranno ogni movimento nel negozio. I dati saranno utilizzati per creare un “gemello digitale”, cioè una simulazione con tutti i prodotti e le persone. Con il suo aiuto, si può registrare ciò che il cliente acquista e addebitare l’acquisto sul suo conto. La cassa diventa superflua.
4) I grandi magazzini sono “phygital”. Il Wow di Madrid funge per il gdi da case history. «Dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni siano entusiaste dei negozi fisici» dice il ceo di Wow, che si sviluppa su sette piani e ospita negozi occupati principalmente da piccole aziende di moda che hanno iniziato su internet rivolgendosi ai giovani e che ora si stanno avventurando nel retail fisico.
5) Infine, la strategia delle quattro P. Per rendere lo shopping nuovamente attraente per i clienti, il retail deve diventare più veloce (Promptness), più vicino (Proximity), più piacevole (Pleasure) e più significativo (Purpose). Provate (quinta P).

Survival format – Esercizi di riformattazione

E speriamo non di rottamazione. Che forma può prendere un format e, dunque, un negozio? Basta interpretare bene la forma del format per salvarsi o serve anche la sostanza? Intanto, qualcuno giura che questi tre sono format con futuro.
1) Negozi automatici senza personale. Se ne parla da “secoli”. Certo, i soliti Amazon store, ma anche classiche catene di supermercati come Rewe che, con i box Nahkauf (negozi di prossimità nelle periferie e piccoli comuni), funziona senza personale e con un assortimento di circa 700 prodotti. Stessa cosa per la catena di supermercati Tegut. E comunque niente di nuovo.
2) Versione piccola di grandi negozi. MediaMarket sta aprendo i negozi Xpress, mini corner con gamma ridotta. Aveva fatto parlare parecchio MachBar di Obi, l’originale concept store di bricolage con laboratori e massimo 1.000 metri quadrati di superficie. Aveva vinto anche il Red Dot Design Award 2022. Della serie, un premio non vi salverà. Infatti, dopo la fase test di due anni, il negozio a Colonia ha chiuso.
3) Negozi offline di brand online. Anche questo è già un trend consolidato. Il commercio virtuale invade anche quello reale. Degno di nota l’impresa funebre digitale Mymoria, che sta facendo breccia nei centri urbani. Ha già aperto delle “dead boutique” a Francoforte, Amburgo, Monaco, Colonia, Lipsia e Norimberga. Le stanze, luminose e accoglienti, fanno quasi flagship store di moda.

SCARICA:
RETHINK RETAIL: BE BOLD, STAY FOCUSED, EARN TRUST
GOING SHOPPING IS DEAD

Articolo tratto dall’ultimo numero di Dirigibile, l’inserto della rivista Dirigente. Leggilo qui.

Facebook
Twitter
LinkedIn

Articolo tratto dall’ultimo numero di Dirigibile

Dirigibile è l’inserto di Dirigente – la rivista di Manageritalia dedicato all’innovazione, agli scenari e alle opportunità di un futuro che è già presente.

sfoglia il numero
Cerca