Future staff: tagliato per l’home office?

Lavorare da casa non è la soluzione migliore per tutti

Non tutti sono adatti e anche quelli adatti spesso si stufano presto. Ecco una case history che fa riflettere. Un’azienda turistica cinese permette ai suoi dipendenti del call center di lavorare da casa. Risultato: produttività aumentata del 13% e costi diminuiti.

Dopo la fase di test durata nove mesi, offre ai dipendenti la possibilità di tornare a lavorare in ufficio. Risultato: il 50% accetta l’offerta e di nuovo la produttività aumenta, probabilmente per la gioia di rompere l’isolamento.

Morale: l’home office non è una panacea. Richiede la scelta delle persone più portate e una gestione che crei la giusta alchimia fra socializzazione (in ufficio) e autogestione (a casa).

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