Quando presentate il nuovo collega al resto del gruppo o un ospite durante un evento siete sicuri di farlo nel modo corretto? Chi si presenta per primo? E qual è il modo migliore per introdurlo?
La presentazione è un momento delicato nel quale la gaffe o il rischio di offendere gli altri sminuendone il ruolo sono sempre in agguato. Per non commettere errori, si possono seguire 6 semplici regole dettate dal galateo, spesso dimenticato e bistrattato:
- Si presenta sempre la persona meno importante a quella più importante, la più giovane alla più anziana, il singolo al gruppo, il collega al nuovo arrivato, l’uomo alla donna. Questa regola trova la sua eccezione quando si è di fronte a una carica istituzionale o religiosa, a un’insigne figura della cultura o a una persona molto avanti negli anni;
- Sul luogo di lavoro, l’anzianità da considerare è quella professionale piuttosto che quella anagrafica, salvo i casi di prestigio e fama di cui al punto 1;
- Pronunciate chiaramente nome, titolo di studio e mansioni della persona che state presentando. Una breve e chiara introduzione rompe il ghiaccio e aiuta la conversazione suggerendo validi spunti.
Se siete voi la persona presentata o alla quale si presenta qualcuno, dopo aver prestato attenzione all’ordine di presentazione di cui al punto 1, ricordate che:
- La persona alla quale si presenta qualcuno sarà la prima a tendere la mano per la formale stretta che, rammentate, deve essere breve e salda senza eccessi o scuotimenti;
- Al momento della presentazione guardate le persone negli occhi;
- Rispondete con un “Buongiorno” o “Buonasera” o con una frase gentile come “Sono lieto di fare la sua conoscenza”. Evitate l’espressione stereotipata “Piacere”, dal sapore automatico e quasi sempre falso.
E in caso di autopresentazione?
Pronunciate il vostro nome, tralasciando il titolo di studio o altre attribuzioni che saranno gli altri, al limite, a conferirvi. Durante un meeting o una riunione, presentatevi a chi vi sta di fianco rinviando la conoscenza del resto degli astanti alla fine dell’incontro. Quello sarà anche il momento dedicato allo scambio dei biglietti da visita.