Il climate transformation manager

Un ruolo strategico per fronteggiare i cambiamenti climatici

Per i fenomeni meteorologici estremi ci vuole un fenomeno di manager. Ci sta bene il digital transformation manager, ma vorremmo vedere all’opera anche il climate transformation manager. Un ruolo per sopravvivere al “riscaldamento d’impresa”. Un ruolo tutto da inventare e definire.

SOSTENIBILE E RESILIENTE
Sostenibile, perché contrasta il cambiamento climatico con scelte di contenimento che coprono tutta la filiera (dall’approvvigionamento all’erogazione dei servizi). Dunque ridurre, riciclare, riusare, risparmiare e gestire l’impresa in perfetta sintonia con le varie economie circolari e obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Resiliente, perché assorbe il cambiamento climatico con scelte di adattamento e mutamento. Per dire: fa troppo caldo in montagna. Sparare con i cannoni neve artificiale (minimo sindacale), sparare nuovi servizi e nuovi intrattenimenti (massimo imprenditoriale). C’è troppo maltempo sulla costa. Trombe d’aria, ombrelloni che volano e turisti che fuggono. Dopo 8 ore la spiaggia è di nuovo accessibile. Adattamento. Ormai ogni attività è in costante competizione con il tempo. Il climate change è rischio, ma anche opportunità per riconfigurare l’attività: nuovi modelli di business basati sul clima possono infatti aprire nuovi mercati. 

MEDICO E TERAPEUTA
Multare la cultura d’impresa per allinearla al cambiamento climatico, ma come? A ben guardare il climate transformation manager altro non è che un medico in camice verde che assicura il benessere climatico dell’impresa con la prevenzione e il rafforzamento del sistema immunitario. Il tutto in quattro mosse. Primo: l’anamnesi, ovvero sondare e setacciare tutti i comparti aziendali alla ricerca di problemi, vulnerabilità, necessità, comprese eventuali resistenze culturali. Secondo: l’analisi dei dati, ovvero elaborare una strategia di trasformazione basata su informazioni predittive e scenari multipli (anche estremi). Terzo: la ricetta, ovvero prescrivere accorgimenti per prevenire guai futuri e tamponare emergenze riducendo i sintomi del climate change. Quarto: formazione, ovvero diffondere a tutti i livelli sufficienti competenze e padronanza del tema. 

NUOVE COMPETENZE IN ARRIVO 
Un po’ futurologo, climatologo, geologo, ecologo, tecnologo, antropologo, statistico, chimico, economista… e ovviamente innovatore, stratega e sì, anche esperto di marketing e comunicazione. Insomma, tanta roba per un ruolo inter, o multidisciplinare, che modella la nuova manager task force pronta a intervenire sempre just in time per adattare prodotti e servizi. E intanto nelle università italiane nascono i primi corsi e master sui cambiamenti climatici

Tra le skill, alfabetizzazione climatica, elaborazione scenari, analisi geopolitica, monitoraggio normativo, valutazione opportunità, meteorologia aziendale, business remodelling, climate change management, facilitazione adattamento, space data analytics, urban resilience, gestione vulnerabilità, valutazione opportunità meteorologia aziendale, business remodelling, climate change management, climate risk management.

DALL’ULTIMO NUMERO DI DIRIGIBILE, L’INSERTO DELLA RIVISTA DIRIGENTE DEDICATO ALL’INNOVAZIONE, AGLI SCENARI E ALLE OPPORTUNITÀ DI UN FUTURO CHE È GIÀ PRESENTE.


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Articolo tratto dall’ultimo numero di Dirigibile

Dirigibile è l’inserto di Dirigente – la rivista di Manageritalia dedicato all’innovazione, agli scenari e alle opportunità di un futuro che è già presente.

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