Nel mondo del lavoro, saper fare il proprio lavoro non basta. O meglio: le competenze tecniche necessarie allo svolgimento della professione, le cosiddette hard skill, sono di certo fondamentali… però non bastano. Servono anche le capacità “soft”, sempre più richieste dalle organizzazioni.
Ma quali sono? Le ha illustrate Gian Carlo Cocco nel libro 23 soft skill strategiche. Per valorizzare il capitale professionale (Franco Angeli editore), soffermandosi sul perché ciascuna di esse è fondamentale sul lavoro, e spiegando come acquisirla o migliorarla. Il libro verrà presentato il 20 ottobre alle 18:30, durante un webinar a cura di Cfmt.
Vediamo qualche esempio di soft skill utile sul lavoro.
Capacità di analisi
È l’abilità di “scomporre i fenomeni e le situazioni complesse in elementi essenziali individuando i collegamenti, le analogie, le differenze utili per scoprirne e comprendere le cause”. Serve a separare i fatti dalle opinioni, individuando la causa di un problema, e definendone i pro e i contro.
Per metterla in pratica è utile scomporre un problema complesso nei suoi elementi essenziali, raccogliendo e valutando tutte le informazioni disponibili e le spiegazioni del fenomeno in esame.
Capacità di risolvere problemi
Serve a ricercare risposte efficaci in situazioni difficili o su temi complessi, tentando strade differenti.
Per metterla in pratica è necessario definire in modo chiaro il tipo di problema da risolvere; successivamente si passa alla ricerca delle soluzioni, andando a definire le probabilità di rischio o di successo per ognuna.
Si allena mantenendo un atteggiamento positivo e accettando l’ambiguità, l’incertezza della situazione: è fondamentale la consapevolezza che eliminare totalmente qualsiasi rischio è possibile!
Capacità di organizzazione
È l’abilità di strutturare in modo efficace le attività proprie e degli altri, le risorse disponibili e il tempo per raggiungere un determinato obiettivo definendo le diverse priorità. È quindi fondamentale nella gestione del tempo e delle risorse dei progetti.
La si pratica definendo chi fa cosa all’interno di un progetto, secondo le priorità: è utile l’uso di mappe, anche temporali, delle cose che devono essere fatte e in quale sequenza. Senza rinunciare ad adattare il piano in caso di imprevisti.
Il libro prosegue elencando e descrivendo le altre soft skill fondamentali nel mondo del lavoro attuale: capacità di controllo, determinazione e orientamento al risultato, relazione, comunicazione, lavorare in gruppo, negoziazione, leadership, gestione dello stress, gestione dei conflitti, orientamento al cliente, gestione dei collaboratori, orientamento ai risultati, decisione, flessibilità, iniziativa e innovazione.
A chiusura di ogni capitolo, il lettore può scoprire un profilo di un personaggio rappresentativo (Galileo Galilei, Henry Ford, Roald Amundsen, Alexander Ferguson…) che si è distinto anche grazie a una delle soft skill sopra citate.
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