Il ruolo della comunicazione per includere davvero

L’ultimo Time out di Manageritalia Executive Professional - Area Comunicatori ha indagato il legame tra Deia e comunicazione
inclusione nella comunicazione

L’inclusione e le politiche Deia si realizzano anche attraverso una corretta comunicazione, sia esterna che interna. Proprio di questo si sono occupati Carola Salvato, co-founder Gwpr Italia, e Massimo Moriconi, general manager e ceo di OmnicomPublic-Relations Group Italy, durante l’ultimo “Time out della comunicazione”, il nuovo format online di Manageritalia Executive Professional. Durante il dibatto, guidato da Enrico Pedretti, direttore marketing Manageritalia, e Rita Palumbo, coordinatrice vertical Comunicatori Manageritalia Executive Professional, Salvato e Moriconi si sono soffermati su cosa si intende per ambiente inclusivo, come costruirlo attraverso la comunicazione e come tradurre questa in comportamenti.

Ambiente inclusivo e comunicazione: che relazione c’è?

Salvato «La comunicazione è importante perché permette a tutti di essere ascoltati: se diamo voce a tutti, stiamo già costruendo un ambiente inclusivo».

Moriconi «Innanzitutto, diamo una definizione dell’ambiente inclusivo, cioè quell’ambiente che desidera rispecchiare ciò che c’è nella società, quindi fuori dall’azienda».

Com’è la comunicazione inclusiva?

Salvato «Utilizza un linguaggio neutro, che permette a ciascun individuo di essere sé stesso e riconoscersi. Evita gli stereotipi, i luoghi comuni e garantisce accessibilità alle informazioni».

Moriconi «In un mondo ideale, è una comunicazione che viene progettata, realizzata da un team eterogeneo per età, cultura e genere. Ciò consente lo sviluppo di relazioni e l’ascolto di più pubblici di riferimento».

E quella non inclusiva?

Salvato «È quella che parte dal presupposto che io sono ok e l’altro no: usa un linguaggio arrogante, finalizzato a creare pregiudizio».

Moriconi «Si verifica quando la comunicazione inclusiva non è autentica o “sentita”, ma ha in realtà scopi commerciali e, magari, a breve termine».

Quando parliamo di diversità e inclusione si deve guardare anche al gap generazionale, ovvero la differenza di opinioni e valori, approcci tra diverse generazioni?

Salvato «Sì, assolutamente. Anche perché diverse generazioni vivono in modi molto diversi i temi Deia».

Moriconi «Non solo diverse visioni, ma anche diversi punti di forza che possono essere messi l’uno al servizio dell’altro. Per questo la capacità di fare collaborare generazioni diverse diventerà un asset sempre più importante per le aziende».

Qual è il ruolo della comunicazione interna e quanto può influire sui comportamenti nel creare ambienti più o meno inclusivi?

Salvato «La comunicazione funge da ponte tra i va lori espressi e le pratiche quotidiane. Una comunicazione interna inclusiva incoraggia i dipendenti a parteci pare attivamente, a sentirsi coinvolti nella vita dell’azienda».

Moriconi «È fondamentale. Non scordiamoci che nel pre-Covid, quando una persona voleva farsi un’idea su un brand, la fonte di informazione ritenuta più rilevante e affidabile era quella dei dipendenti».

E per quanto riguarda quella esterna?

Salvato «Come comunico esternamente ciò che faccio internamente è essenziale. E serve coerenza. Vorrei anche ricordare che comunicare è anche informare, formare e coinvolgere, fare cultura… andare oltre le aspettative legate a un brand piuttosto che alle ragioni per cui quell’azienda esiste. Comunicare significa creare relazioni, dare valori».

Moriconi «C’è anche un altro ruolo, secondo me: la possibilità di abbattere delle barriere, non tanto culturali, ma di sistema. Tutto ciò che nasce all’interno di un’azienda può andare verso l’esterno e avere un impatto positivo sull’intero ecosistema».

Cosa ne pensate dell’approccio trumpiano che, di fatto, sta smantellando le politiche Deia?

Salvato «Il panorama attuale deve spingerci a fare cultura e tenere alto il livello della conversazione. In questo modo i processi di trasformazione diventano sociali, collettivi, e non legati alle strategie politiche di A o B».

Moriconi «Oggi c’è sicuramente una marcia indietro, ma io credo che chi ha veramente sposato le tematiche Deia continuerà nel tentativo di creare una società migliore, sia all’interno che all’esterno delle aziende».

carola salvato

La comunicazione è un elemento strategico determinante per ogni organizzazione e gestirla in modo professionale è fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati. Per questo Manageritalia Executive Professional, tramite l’area Comunicatori, ha lanciato i “Time out della comunicazione”, un ciclo di incontri mensili per affrontare i temi chiave di questo settore con l’aiuto di autorevoli esperti.
Clicca qui per rivedere i Time out dei mesi scorsi, che hanno ottenuto un grande successo.

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