Il Vocabolario della Negoziazione: G come Gregario

Chi fu gregario di Fausto Coppi? Quando faccio questa domanda non ottengo mai la risposta! Eppure Coppi è passato alla storia del ciclismo, e senza i suoi gregari (a proposito, ne ebbe più di uno naturalmente) non sarebbe stato il campione che tutti ricordiamo.

Che cosa c’entra il gregario di Coppi con la negoziazione? C’entra, eccome.

Tutti siamo istintivamente capitani quando negoziamo: parliamo, esprimiamo opinioni, insomma conduciamo i giochi.
Vogliamo consegnare anche noi il nostro nome alla storia. Sarebbe però allora utile avere con noi un gregario, qualcuno che, con un ruolo apparentemente più defilato, ci possa aiutare a fare chiarezza, intervenire per porre le domande che ci sono sfuggite, fare sintesi anche allo scopo di rallentare il ritmo quando la concitazione prende la mano, con le sue infelici conseguenze. Solo così avremmo delle chance per eccellere nella negoziazione.

“La casalinga della negoziazione
Il ruolo del gregario lo assimilo spesso a quello della casalinga, per le cui doti e funzioni nutro grande rispetto. La casalinga è colei alla quale, fatto il suo lavoro, nessuno rende merito, mentre quando non lo fa nel modo dovuto tutti subito lo “notano”. Ruolo veramente difficile, nell’ombra, eppure di cui nessuno può fare a meno. Bene il gregario è un po’ la casalinga della negoziazione: quando fa il suo dovere nessuno lo nota, ma se viene a mancare, eccome se se ne vedono le conseguenze!

Troviamoci un gregario!
A questo punto quale consiglio posso dare? Quando negoziamo cerchiamo di non andare mai soli e cerchiamo di avere con noi un buon gregario.
Non è fattibile? Non c’è problema, per fortuna i negoziatori non sono ciclisti: nel senso che se non abbiamo la possibilità di un supporto esterno, abbiamo una risorsa fondamentale in alternativa preziosissima, ossia noi stessi.

Dovremo concentrarci e “giocare più ruoli”: ossia fare da capitano e da gregario, il che semplicemente vuol dire fare ricorso alle capacità proprie del capitano, ma ripartire al pari tempo e energie nell’esercizio di quelle del gregario. Anzi, il passo ulteriore potrebbe essere quello di cercare di essere addirittura più gregario e meno capitano: tempo per parlare ce n’è sempre.

“Tre semplici cose da fare
Proviamo, invece visto, che ci hanno dato due orecchie e una sola bocca, e un motivo ci sarà, a dedicare maggiore attenzione agli altri, a rallentare il ritmo e a vivere il protagonismo non solo attraverso la loquacità. In sintesi proviamo a fare tre semplice cose:
•    ascoltare gli altri
•    fare domande
•    sintetizzare

Che cosa ne pensate? Coppi avrebbe mai fatto a meno dei suoi gregari?

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