Un’esperienza immersiva che punta i riflettori sulle opportunità che l’intelligenza artificiale offre alla comunicazione e un confronto diretto con Luciano Floridi, filosofo fra i massimi esperti di etica dell’IA e dell’informazione: questo al centro di Orbits. Dialogues with intelligence, un evento dedicato alle aziende in programma il 25 settembre 2024 al Teatro Alcione di Milano. Floridi indicherà ai partecipanti la via per l’intelligenza artificiale “human oriented”, valorizzando gli aspetti che rendono l’intelligenza umana imprevedibile e creativa, libera da ogni algoritmo e, per questo, non replicabile.
Orbits è il primo appuntamento di un nuovo format inedito e scenografico, lo Show-How, che approfondisce l’influenza sempre più pervasiva dell’IA su ogni aspetto del business, del marketing e della comunicazione, sottolineando l’importanza e il valore dell’essere umano.
In questo momento storico, crediamo che i linguaggi stiano evolvendo verso contenuti sempre meno generalisti e sempre più verticali e che meritano di essere esplorati nella loro essenza più profonda, non soltanto attraversati superficialmente.
Una nuova centralità delle informazioni diventa indispensabile quando si parla di uno scenario complesso come quello dell’IA e proprio da questa esigenza nasce il format Show-How, che porta i contenuti a un livello di approfondimento innovativo con l’obiettivo di educare le aziende. La tecnologia è al servizio di questi eventi proprio per sottolineare l’accelerazione che il digitale può portare alla divulgazione di contenuti che sono e saranno sempre esclusivo appannaggio dell’essere umano.
Alla regia di Orbits, ideato da Action Holding, factory di comunicazione e trend setter nello studio delle grammatiche narrative dei linguaggi nel mondo degli eventi e non solo, sarà Sergio Pappalettera, apprezzato regista e direttore artistico, già noto per aver contribuito in qualità di Art Director Visual al successo dei concerti di Jovanotti, Pino Daniele ed Eros Ramazzotti, solo per citarne alcuni.
La prima tappa di un tour internazionale
Al debutto milanese di “Orbits. Dialogues with intelligence” seguirà un tour internazionale, che toccherà anche Londra e New York. Sarà un evento lontano dai consueti speech che hanno già consacrato la caratura internazionale del professor Floridi. Lo sguardo “orbitale” e pluralista sarà al centro del format teatrale dello Show-How, coreografico, a tratti sorprendente, che farà da palcoscenico a un’analisi multi-dimensionale dell’IA generativa.
Nella visione multi-orbitale la chiave per l’IA “human oriented”
Abbiamo scelto la dimensione delle orbite traendo ispirazione dalla duplice valenza semantica della parola, che racchiude sia il prefisso ‘Or’, inteso come infinite alternative, che ‘Bits’, ovvero il binary digit che rappresenta l’emblema per antonomasia del mondo digitale. Ed è proprio la visione orbitale e pluralista a rendere unico Orbits, che alza lo sguardo per osservare a 360 gradi il nostro pianeta, sempre più digitalizzato, da prospettive diverse, mantenendo però il focus sulla nostra unicità di esseri umani. Orbits avrà, inoltre, la stessa circolarità e ricorrenza delle stagioni per offrire a imprese, manager e start-up un palcoscenico di incontro a cadenza annuale, a Milano, New York e nelle principali capitali europee.
Orbits scatta la “fotografia” del pianeta Terra
Lo Show-How approfondirà l’impatto e le infinite potenzialità dell’innovazione digitale e dell’IA nei settori chiave dell’essere umani: dall’intrattenimento alla salute, fino alla difesa nazionale, dall’impatto sui settori governativi all’evoluzione del lavoro e della formazione. Trasversali agli ambiti di dialogo saranno le macro coordinate della sostenibilità, dell’energia, della sicurezza sociale, della sovranità e della scacchiera delle relazioni internazionali. Completerà la giornata la sessione seminariale pomeridiana.
Il capitale semantico in difesa della creatività
Fra i temi centrali dell’evento ci sarà anche l’importanza della continua riscoperta e valorizzazione del capitale semantico, dell’umanesimo e della filosofia per salvaguardare l’autenticità dei contenuti e la creatività dell’essere umani. “In un’epoca sempre più dominata dalla produzione automatica dei contenuti dobbiamo uscire dalla logica dell’output per difendere la centralità dell’ingegno umano, rivalutando il processo e il capitale semantico che stanno dietro ai contenuti. Un capitale unico, fatto di storia, tradizione e artigianalità irripetibili”, prosegue Floridi. “Ricordiamoci che siamo noi a fare le domande e a decidere la bontà e l’utilizzo delle risposte da parte dell’IA”.
