L’alfabeto del leader: C come curriculum

Avendo, Signor mio Illustrissimo, esaminato a sufficienza le prove di tutti quelli che affermano di essere inventori di strumenti bellici e constatato che tali strumenti non si discostano né per concezione né per funzionamento da quelli già comunemente usati, mi sforzerò, senza nulla togliere a nessuno, di rivelare a Vostra Eccellenza i miei segreti, offrendomi di mettere in pratica nel momento che più piacerà a Vostra Eccellenza le cose brevemente elencate di seguito:

1.    Sono in grado di creare ponti, robusti ma leggerissimi e facili da trasportare, sia per attaccare i nemici che per sfuggirgli; e ponti da usare in battaglia, in grado di resistere al fuoco, facili da montare e smontare. E so come bruciare e distruggere quelli dei nemici.
2.    In caso di assedio a una città so come eliminare l’acqua dei fossati e realizzare ponti, gatti, scale e altri strumenti utili a questo scopo.
3.    Se, sempre in caso di assedio, le fortificazioni fossero così alte o resistenti da non potersi attaccare con le bombarde, so come demolire ogni rocca o fortezza, anche la più resistente.
4.    Ho ideato bombarde molto comode e facili da trasportare, che lanciano piccole pietre a somiglianza di una tempesta, generando un tal fumo da provocare grande spavento e confusione nel nemico.
5.    In caso di battaglia sul mare, conosco efficaci strumenti di difesa e di offesa, e so costruire navi resistenti ai colpi, alla polvere e al fumo anche delle bombarde più grosse.
6.    So come costruire senza alcun rumore percorsi sotterranei per raggiungere un determinato luogo, anche passando al di sotto di fossati e fiumi. Costruirò carri coperti, sicuri, inattaccabili e dotati di artiglieria, per penetrare tra le fi la nemiche, cui nemmeno l’esercito più numeroso potrà resistere. Questi carri apriranno la strada alle fanterie, che avanzeranno facilmente e senza ostacoli.
7.    In caso di necessità costruirò bombarde, mortai e passavolanti dalle forme belle e funzionali, diverse da quelle di uso corrente.
8.    Dove non si potessero usare le bombarde, costruirò catapulte, mangani, trabucchi e altre macchine di straordinaria effi cacia e di nuova concezione; in poche parole, in base alla situazione, posso realizzare un’infinita varietà di mezzi da offesa e da difesa.
9.    In tempo di pace, credo di poter soddisfare meglio di chiunque altro ogni richiesta nel campo dell’architettura, della progettazione di edifici pubblici e privati e della canalizzazione delle acque. Realizzerò qualsivoglia opera sia in forma di scultura di marmo, bronzo e terra cotta, sia in forma pittorica. Si potrà infine porre mano alla realizzazione del cavallo di bronzo che darà gloria immortale e onore eterno alla memoria del vostro Signor padre e della nobile casata degli Sforza.
E se alcuna delle cose che ho elencato dovesse apparire impossibile o irrealizzabile, mi dichiaro prontissimo a darne dimostrazione pratica nel vostro parco, in qualunque luogo piacerà a Vostra Eccellenza, cui umilmente mi raccomando.

Chi ha appena scritto il suo curriculum vitae è un personaggio d’eccezione, Leonardo da Vinci, che sta offrendo i suoi servizi a Ludovico il Moro, signore di Milano. Corre l’anno 1482 e Leonardo ha trent’anni: dopo essere andato per anni nella bottega del Verrocchio a Firenze, ora è alla ricerca di nuovi stimoli professionali. Leonardo si propone perché la città lombarda è la nuova capitale dell’innovazione, della scienza e della tecnica e il suo signore è potente ma anche culturalmente evoluto.
La lettera che abbiamo riportato è indirizzata a Ludovico nella speranza di poter far valere la propria autocandidatura.

Con grande forza di concisione, per convincere il Signore di Milano si concentra su dieci punti, nove dei quali ruotano attorno a temi militari, nell’attività di Leonardo solo marginali, ma fondamentali per il suo interlocutore. Solo nell’ultimo punto, il decimo, presenta sinteticamente le sue qualità di ingegnere civile e, in ultimo, anche di artista. In questa lettera Leonardo presenta grande duttilità e sagacia nel proporsi: i nove punti sono una sorta di captatio benevolentiae per conquistarsi la fiducia del duca di Milano. Questi, essendo prima di tutto un comandante militare, sicuramente avrebbe apprezzato di più i servizi di un esperto negli ultimi ritrovati bellici che non l’arte di un maestro del ritratto, magari eccezionale, ma pur sempre lontano dai suoi interessi pratici. Considerando che nei suoi scritti Leonardo ha definito più volte la guerra una «pazzia bestialissima», possiamo ben defi nire il documento che qui abbiamo riportato come il primo curriculum vitae «tailor made» che si tramandi.

Il finale del decimo punto, poi, è davvero una piccola chicca. Dopo aver promesso al suo potenziale datore di lavoro la vittoria militare e la risistemazione della città, si gioca l’ultima carta: gli propone di realizzare la progettata statua di un grande cavallo di bronzo, dedicata a Francesco Sforza, che darà a Ludovico e alla sua famiglia gloria immortale e onore eterno. Una carta decisiva: difficile resistere alla promessa dell’immortalità.

La lettera di impiego di Leonardo si trova nel Codice Atlantico conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. In questi anni così tormentati, anche la lezione di Leonardo può esserci d’aiuto. Chi sta oggi cercando lavoro si scontra, infatti, con un mercato molto difficile. Senza perdersi d’animo, è necessario capire come sta modificandosi il mercato della selezione.

Dopo alcuni anni di grande stasi del mercato, e quindi di grande difficoltà delle società di selezione, quest’anno l’intero mercato sta registrando finalmente un andamento positivo. Il primo elemento da sottolineare è la grande confusione di cui questo mercato è preda: fino a una decina d’anni fa c’era chi cercava il dirigente, chi il capo intermedio, chi il professional, e così via, con tecniche e canali adeguati.

Oggi, salve pochissime eccezioni, tutti fanno tutto. Il che non sempre depone a favore della qualità del loro lavoro. La grande novità di questi ultimi anni è stata ovviamente la pervasività della rete anche in questo ambito. Grazie al web le ricerche possono seguire un canale nuovo, molto più veloce e interattivo degli altri. Alcuni operatori si sono creati delle enormi «data base di cv» che possono rispondere a ogni quesito del datore di lavoro, grazie a profilazioni molto sofisticate. I candidati, a loro volta, potranno farsi vedere partecipando attivamente ai diversi blog professionali specifici sparsi nella rete e nel contempo rivolgersi a uno dei vari motori di ricerca per ricevere quotidianamente il report di tutti gli annunci di lavoro apparsi in rete e che contengono delle parole chiave precedentemente inserite. Due le novità che il settore sta attendendo. Di prossimo arrivo anche in Italia, dei tool che consentono alle imprese di pubblicare le loro offerte su tutti i siti del settore con un solo annuncio e di condividerlo anche sui social network, come Facebook e Twitter.

La seconda novità sarà poi costituita dagli strumenti di analisi semantica: questi selezioneranno in maniera automatica tutti i cv raccolti attraverso un social media, sulla base di parole chiave. Successivamente li predisporranno secondo un ranking preciso, consentendo così alle imprese di non perdere tempo, puntando subito sui candidati che più di altri corrispondono al profilo ideale. Dopo tanti anni in cui il settore della selezione appariva come quello maggiormente resistente a qualsiasi novità, l’innovazione tecnologica e la crisi stanno quindi determinando grandi cambiamenti di carattere strutturale di cui tutti, imprese e singoli, dovranno tener conto.

Tratto da L’alfabeto del leader – Compedio semiserio per manager colti (Guerini Next).

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