Le 4 lezioni chiave di JK Rowling

Le cose per lei non sono andate sempre a gonfie vele e il percorso che l’ha portata a diventare la scrittrice più ricca al mondo ha richiesto una notevole capacità di ricominciare

Joanne Rowling, nota come JK Rowling, è l’autrice della serie di romanzi che hanno per protagonista Harry Potter. Le cose per lei non sono andate sempre a gonfie vele e il percorso che l’ha portata a diventare la scrittrice più ricca al mondo ha richiesto una notevole capacità di ricominciare.

Joanne amava scrivere fin da bambina, ma fu scoraggiata dalla sua famiglia che aveva mezzi molto modesti e guardava con sospetto alla professione letteraria, giudicata adatta solo a persone agiate. I genitori avrebbero voluto che facesse studi professionali, che le avrebbero permesso di mantenersi, mentre lei voleva diventare una scrittrice.

Il compromesso raggiunto è che studi lingue straniere, ma non viene rispettato perché Joanne, appena iscritta all’università, cambia facoltà (senza comunicarlo ai genitori) per dedicarsi alle materie classiche. A posteriori, possiamo affermare che aver studiato la mitologia greca è stata una scelta vincente, ma certamente non era quella più ovvia da fare nella sua situazione.

Dopo la laurea, Joanne lavora come ricercatrice e segretaria, finché si trasferisce a Oporto, in Portogallo, per insegnare inglese. Lì si sposa e ha una figlia, ma divorzia quando la bambina non ha nemmeno un anno. Un brutto colpo che non viene purtroppo da solo, perché, quasi contemporaneamente, perde il lavoro.

Non riuscendo a mantenere sé e la figlia, è costretta a rientrare a Edimburgo dalla sorella: inizia così un periodo cupo, in cui vive, stentatamente, di aiuti della sua famiglia e di sussidi statali. Non sorprende che soffrisse a quei tempi di depressione: tutto era andato a rotoli e sentiva di aver fallito su ogni fronte. Eppure, come ha raccontato in un famoso discorso tenuto per i laureandi di Harvard: “L’insuccesso mi ha dato una sicurezza interiore che non avevo mai avuto […] e mi ha insegnato cose che non avrei potuto imparare altrimenti. Ho scoperto di avere una forte volontà e più disciplina di quanto pensassi”.

Proprio nel suo periodo più buio, infatti, Joanne decide di ricominciare dalla sua passione, la scrittura, e si impone di completare il romanzo che da tempo aveva in mente, quello che sarebbe diventato un successo planetario, ma che in quel momento era solo il sogno di una persona con una serie di fallimenti alle spalle. Scrive seduta al tavolino di un pub per un paio d’anni, fino a quando, nel 1995, il libro è terminato.

Joanne lo propone a dodici editori diversi e incassa dodici rifiuti. Non sono pochi da mandare giù e nessuno si sarebbe stupito se, a quel punto, avesse messo da parte le sue ambizioni letterarie. Non lo fa e il tredicesimo tentativo le porta fortuna: un editore piuttosto sconosciuto (poi diventato arcinoto grazie alla serie di Harry Potter) accetta di pubblicare il suo romanzo, Harry Potter e la pietra filosofale, che si rivela subito un successo senza precedenti vendendo 120 milioni di copie e venendo tradotto in 77 lingue. Dopo aver colleziona¬to solo fallimenti, senza passaggi intermedi, Joanne è diventata una delle autrici di bestseller più influenti del mondo.

4 lezioni chiave:

  1. L’insuccesso può farci scoprire di che pasta siamo fatti (e renderci più sicuri).
  2. Non bisogna farsi scoraggiare dai rifiuti (anche se sono tanti).
  3. Il successo può arrivare anche al tredicesimo tentativo (oppure oltre).
  4. Il successo non sempre arriva gradualmente: si può passare dall’insuccesso al successo planetario senza che ci sia nulla in mezzo. 

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Testo tratto da Il magico potere di ricominciare, Odile Robotti, Mind Edizioni. 

Foto in alto: Photography Debra Hurford Brown © J.K. Rowling 2018

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