Learning leader: una guida attenta per le organizzazioni

Formazione e apprendimento continuo dovranno essere la cifra distintiva dei manager dei prossimi anni. Il report di Udemy fotografa le skill irrinunciabili
learning leader

Manager, siate pronti a imparare e a favorire la formazione continua all’interno dei team per dare risposte rispetto a nuove esigenze: sembra questo il messaggio chiave che emerge dal Global Learning Skills Trends Report 2024 di Udemy, che offre una panoramica delle tendenze globali nell’apprendimento delle competenze, evidenziando le aree in cui il management e le organizzazioni stanno investendo per affrontare le sfide attuali del mercato del lavoro. Il report mette in risalto la crescente importanza delle skill trasversali come la resilienza, l’empatia e il coaching, con un focus sull’innovazione tecnologica, l’automazione e l’intelligenza artificiale. Nel documento si sottolinea poi l’urgenza di adattarsi a un panorama in rapida evoluzione, promuovendo una leadership più inclusiva, strategica e orientata al cambiamento. Il profilo tradizionale del leader, che permetteva alle organizzazioni di garantire coerenza nei loro processi aziendali, è sostituito dal “learning leader”, colui che può aiutare i team ad adattarsi, innovare, lavorare in modo orizzontale e inclusivo proprio perché ha acquisito una formazione specifica su questi temi.

Uno scenario in rapida evoluzione

Man mano che la tecnologia accelera i cambiamenti, sarà necessario supportare i leader nello sviluppo delle competenze necessarie per stare al passo. Negli ultimi anni, alcune rivoluzioni hanno preso forma nei luoghi di lavoro, basti pensare al lavoro ibrido e remoto, all’ascesa dell’intelligenza artificiale e dell’automazione e alle drastiche oscillazioni nel “mercato dei talenti”. L’alto tasso di turnover e il calo del benessere in azienda hanno avuto un impatto significativo, con Gallup che rileva che più della metà dei lavoratori globali sta lottando con il burnout, emozioni negative quotidiane e la sensazione che la loro organizzazione si preoccupi poco del loro benessere.

Una strategia di formazione che parta dai manager

Le organizzazioni devono investire nei loro leader, affinché questi possano valorizzare al meglio i propri team, supportandoli nella gestione di queste evoluzioni, mantenendo la produttività ed evitando il burnout mentale e fisico. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di puntare al miglioramento, attraverso l’acquisizione di nuove competenze, un livello più alto di coinvolgimento e impegno, la resilienza e l’agilità necessarie per affrontare le sfide dei prossimi anni.

Le 4C, skill imprescindibili

I leader stanno abbracciando un nuovo set di competenze per gestire tutto questo. Uno studio condotto da The Conference Board e Udemy Business ha identificato le “4 C”, ovvero le quattro competenze fondamentali per i leader moderni di grande successo: connessione, competenze interpersonali e intelligenza emotiva, tra cui empatia, compassione e consapevolezza di sé; coaching, con la capacità di fornire e interpretare feedback; creare una cultura inclusiva; collaborazione attraverso la tecnologia, sfruttandola per la connessione e la collaborazione.
Tra i temi essenziali della leadership che hanno registrato una crescita particolare, anno dopo anno, emergono la comunicazione, i fondamenti del management, l’intelligenza emotiva e la trasformazione digitale. Negli ultimi anni la competenza di fare coaching è cresciuta del 177%,
quella di team-building del 150%, l’empatia del 136% e la resilienza del 101%.

Il ruolo del manager per cambiare i paradigmi

Nel report emerge il ruolo determinante dei manager in questo processo esteso, con le conseguenze in caso di mancata implementazione, a cominciare dai costi, dall’aumento del turnover dei lavoratori e da una diminuzione del benessere delle persone. Un’ulteriore conferma arriva da Gallup, secondo cui i dipendenti “disimpegnati” sono costati al mondo 8,8 trilioni di dollari in produttività persa solo nel 2022.
Mentre la forza lavoro entra in un periodo di intensa trasformazione a causa dell’intelligenza artificiale generativa, dell’automazione e dell’innovazione tecnologica, i leader devono dunque guidare con ancora più purpose, visione, strategia ed empatia. Devono garantire che i team abbiano accesso alle opportunità di sviluppo per il reskilling e ripensare continuamente il loro approccio verso un panorama di competenze in continua evoluzione.

Purpose e produttività

Secondo McKinsey, un senso di scopo attraverso il lavoro è uno dei principali motori della performance e della produttività e una leadership efficace lo favorisce e aiuta a mantenerlo durante i periodi di instabilità. Non a caso, una delle “4 C” è creare una cultura inclusiva. In altre parole, i lavoratori non cercano solo opportunità per sviluppare le proprie competenze. In un sondaggio di Glassdoor, il 76% dei candidati ha considerato la diversità della forza lavoro un fattore importante nella valutazione delle aziende e delle offerte di lavoro.

Un’evoluzione autentica

C’è quindi un imperativo morale per soddisfare queste esigenze, ma non si tratta di un elemento accessorio poiché questo aiuta anche a creare un senso di appartenenza che coinvolge maggiormente le persone e supporta le organizzazioni nel diventare più innovative e orientate al successo. I leader devono fare di più che semplici gesti a favore della diversità, ma abbracciare un cambio di paradigma che deve essere autentico: oggi come non mai si richiede coerenza e un learning leader dovrebbe essere disposto a riconoscere quando e come richiedere formazione specifica per fornire risposte autorevoli e convincenti su questi temi.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca