In questo articolo vi raccontiamo altre due esperienze di collaborazione proficua tra neo imprenditori di startup e manager associati a Manageritalia (le prime storie sono state raccontate nel numero di gennaio-febbraio 2018 e di dicembre 2016 della rivista Dirigente).
L’attività di affiancamento alle startup, in qualità di mentor, è stata in questi anni molto apprezzata dalle imprese, perché ha consentito loro di crescere e di rafforzarsi sul mercato, di migliorare la competitività e innovare il proprio business.
Ricordiamo che l’attività di mentorship è stata avviata nel 2016 a seguito della firma di un Protocollo con Invitalia e Federmanager.
Il 27 marzo scorso i tre partner si sono incontrati e hanno deciso di modificare in senso migliorativo il Protocollo operativo che regola la collaborazione.
Va detto, per inciso, che l’attività di consulenza manageriale si è poi estesa negli ultimi mesi anche su altri fronti, come quello della digitalizzazione delle imprese, dove Unioncamere ha richiesto a Manageritalia l’apporto di figure professionali per le imprese che hanno necessità di innovarsi e di trasformare verso il digitale la propria attività, come richiesto dal progetto Impresa 4.0.
Il contributo dei due manager che raccontano in questo numero la loro esperienza, Angelo Postiglione e Piero Zanotti, si è inserito perfettamente in un contesto imprenditoriale appena avviato ma, in entrambi i casi, molto dinamico e dotato di una forte determinazione all’affermazione sul mercato e allo sviluppo.
MICROBEES E ANGELO POSTIGLIONE
MicroBees è una piattaforma che serve per generare efficientamento, risparmio di tempo e di consumi e miglioramento del comfort lavorativo o di vita.
Un’idea nata ad Aversa, in provincia di Caserta, grazie all’intuizione di un ingegnere informatico, Carmelo Mirabile, con sede a Londra e a Palo Alto e prossime aperture a negli Emirati Arabi e in Spagna. Un esempio di Internet of things, gli oggetti diventano intelligenti e connessi in rete e aiutano l’uomo, come le bees dell’ alveare, tutte collegate tra loro e con chi prende le decisioni. È un’azienda che mette a disposizione idee, know how, prodotti, ed un bagaglio di esperienze effettuate con marchi quali Magneti Marelli, Easy4cloud, Kineton ecc.
Crea collegamenti con altre piattaforme come Google Assistant e Alexa e cura, per i suoi clienti, il Cloud, lo storage, la sicurezza e l’hardware. Per esempio in ambito Cloud sono sviluppate logiche di automazione e algoritmi personalizzati per gestire efficacemente i propri dispositivi; con lo Storage vengono memorizzati e analizzati i dati dei sensori. Immaginate di far impostare le accensioni tramite le previsioni meteo, ad esempio se possedete un irrigatore automatico, si potrà diminuire l’acqua se l’umidità nell’aria è alta, oppure staccarla del tutto se sta piovendo. Tutto questo grazie alle funzioni Cloud curate da MicroBees.
Ma, pensando più in grande, MicroBees può anche provvedere alla re-ingegnerizzazione di processi aziendali in chiave Industria 4.0, o allo sviluppo di nuovi prodotti o evoluzione in chiave IoT, o a fornire soluzioni per sviluppatori, integratori e hardware makers.
In questo contesto in rapidissima crescita si è calato il nostro associato Angelo Postiglione, come mentor inviato da Invitalia, e quella qui accanto è la testimonianza della sua esperienza.
“Tra le opportunità del programma di agevolazioni promosso da Invitalia abbiamo colto la possibilità di accedere ad un programma di tutoring in vari ambiti strategici – racconta Carmelo Mirabile -
In particolare abbiamo colto la possibilità di ricevere affiancamento nell’area commerciale e marketing da parte di consulenti esperti, settori sui quali ritenevamo di dover lavorare e crescere maggiormente.
Con l’aiuto del consulente nominato, Angelo Postiglione, abbiamo potuto analizzare nel dettaglio e sotto una nuova ottica i nostri prodotti e processi commerciali in ottica di approccio al mercato.
Grazie alla competenza ed all’esperienza del consulente abbiamo individuato nuovi settori chiave e soprattutto più efficaci metodologie commerciali da usare per aggredirli efficacemente. Abbiamo subito effettuato dei test su potenziali clienti e verificato l’effettiva efficacia dei metodi elaborati insieme. Nei prossimi mesi metteremo in campo le strategie elaborate e siamo fiduciosi che riusciremo ad incrementare le vendite”.
“Ho una lunga esperienza di direzione generale in aziende del settore tessile e dell’abbigliamento e da fine 2016 sono in pensione.
Dal quel preciso momento mi sono chiesto come avrei potuto utilizzare e trasferire il mio knowhow . Leggo sul Giornale di Manageritalia del progetto Smart&Start Italia. Mi piace e mi propongo. Ad aprile 2017 mi viene proposta un’azienda di Aversa che opera nell’area IoT. Un settore quello dello Smart Home in forte crescita (il mercato italiano, quarto in Europa, ha incrementi a due cifre – 185 mln nel 2016, 250 mln nel 2017 e 380 mln nel 2018) ma molto competitivo e frammentato (il 50% dell’offerta è presentata dalle startup che si confrontano con i grandi players – Apple, Google…). Accetto. I primi contatti telefonici per conoscerci e valutare le necessità. Si decide di operare nell’area commerciale e marketing e di approfondire i plus della loro proposta.
Una proposta decisamente innovativa in linea con le aspettative del consumatore: semplicità di utilizzo. E tutto questo coperto da un brevetto.
Un primo incontro a maggio in cui viene effettuata un’analisi delle necessità. Mi confronto da subito con un team dinamico, creativo e aperto. Consapevoli di avere lavorato molto sul prodotto, ma convinti di dover approfondire la strategia e le metodologie commerciali. Il primo quesito è: B2B o B2C. Dobbiamo valutare non solo i plus e i minus di entrambe le strategie, ma anche le implicazioni della scelta. E quindi a cascata quali canali di vendita privilegiare e sviluppare, la struttura necessaria, la comunicazione, solo per citare alcune aree che sono state analizzate. Tutto questo si sviluppa attraverso quattro giornate di consulenza in sede, con conclusione della collaborazione a settembre.
Un’esperienza che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con mercati nuovi e diversi da quelli dove ho operato durante mia carriera lavorativa; per l’azienda un supporto manageriale e per entrambi gli attori un arricchimento personale e professionale. Ho toccato con mano che le start up possono contribuire in modo concreto allo sviluppo dell’economia con quel patrimonio assolutamente indispensabile che sono le idee. E come si possano sviluppare forme di collaborazione utili e proficue, come quella tra ManagerItalia e Invitalia.
A questo voglio aggiungere che ho piacevolmente scoperto un sud dove le idee, la capacità imprenditoriale, la determinazione e la conoscenza delle nuove dinamiche aziendali (vedi ad esempio Impresa 4.0) sono già una realtà!
La consapevolezza di un meridione dove “fare impresa” è un concetto molto più sviluppato di quanto pensiamo”.
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DATALABS E PIERO ZANOTTI
Datalabs nasce dall’idea imprenditoriale di Dario Buzzi e dalla capacità manageriale di Francesco Isabelli che si ritrovano dopo 20 anni di esperienza congiunta sulla gestione e valorizzazione dei dati.
Dario Buzzi, Founder e CEO di Datalabs, è da oltre 10 anni Managing Director e azionista di riferimento di Gruppo Consulenza e Innovazione (Gci), società specializzata nell’accompagnare le aziende su un percorso di innovazione tecnologica. Passione per le tecnologie, spirito imprenditoriale e capacità di creare dei team vincenti hanno portato nel giro di pochi anni il Gruppo Gci a confrontarsi con i player di riferimento del mercato Ict mondiali sui top client italiani.
Francesco Isabelli, Founder e Managing Director, ha maturato più di 20 anni di esperienza nelle multinazionali americane Ict focalizzandosi sui clienti più importanti di settori quali Finance, Media & Telecommunication ed Utilities. Durante la sua carriera ha costruito team vincenti e forti relazioni con società di consulenza, System Integrator e Technology Vendor, acquisendo una conoscenza approfondita delle dinamiche di questi settori.
“La decisione di restare in Italia, e non andare in USA a fare start-up, per fare qualcosa di INNOVATIVO è uno dei cardini sul quale abbiamo costruito la nostra società. La vicinanza ai clienti, la conoscenza del mercato e la voglia di emergere in un mercato “quasi” del tutto controllato dalla Silicon Valley rappresenta per noi un grosso vantaggio in un mercato in forte crescita come quello del Big Data” affermano i due soci.
Il Gruppo Consulenza e Innovazione (GCI), ha incubato il progetto Datalabs nelle diverse strutture consulenziali del gruppo. Nel mese di aprile 2017 è stato deciso lo spin-off delle attività ed è stata registrata Datalabs Srl presso la Camera di Commercio di Milano come start up innovativa. Sono già stati individuati e messi a disposizione di Datalabs i migliori talenti del gruppo (Cto, Developer) per raggiungere, con l’ingresso del Managing Director ad inizio 2018, gli obiettivi di crescita definiti nel business plan.
È proprio nel 2018 che Datalabs raggiunge da subito risultati importanti sia per l’acquisizione di importanti clienti (le prime 3 banche Italiane…) sia di visibilità Italiana ed internazionale ricevendo due prestigiosi riconoscimenti: premiata alla borsa italiana dalle FONTI per Eccellenza dell’Anno 2018 – Innovazione & Leadership nell’ambito Big Data Analytics (foto riportata) e riconosciuta dalla prestigiosa rivista CIOAPPLICATIONS EUROPE è stata nominata tra i 10 TOP Data Analytics Solution Providers del 2018 in Europa.
In questo percorso di crescita è stato fondamentale per Datalabs farsi supportare da Advisor e mentor per accelerare il progetto di crescita rivolgendosi anche ad Investior per la raccolta fondi. Tra i primi a credere nell’innovazione è stata INVITALIA, che a fine 2017 ha chiuso un accordo per il finanziamento delle prime spese. Grazie al supporto dell’Agenzia l’impresa ha continuato il percorso di crescita che a fine 2018 ha visto una proficua collaborazione con il dott. Piero Zanotti per un’attività di mentorship nell’ambito di strategia, organizzazione e innovazione.
“Noi ogni giorno ci mettiamo tutta la nostra energia e determinazione, ma certi risultati si raggiungono anche grazie a persone come Piero Zanotti che condividono la propria esperienza, capacità di visione e passione per andare avanti” spiega Francesco Isabelli.
“Sappiamo che siamo all’inizio di un cammino duro, ma trovare persone che ci aiutano e incoraggiano sulla nostra strada ci motiva ancora di più. Anche per questo ringraziamo ancora Invitalia e il dott. Zanotti per lo spirito, la competenza e la voglia di fare che ci hanno trasferito in questo breve ma intenso periodo.
Ora siamo pronti alla seconda fase di Datalabs e dal mese di Gennaio stiamo incontrando i primi possibili investitori (Istituzionali, privati e industriali) per la raccolta di fondi al fine di accelerare ulteriormente il nostro progetto”.
PIERO ZANOTTI
“Ho avuto il piacere di essere selezionato dalla mia associazione di categoria nel contesto delle attività di mentorship che Invitalia rivolge alle aziende innovative in fase di startup.
Dall’inizio di questa collaborazione, che mi vede in campo quale mentore a supporto di un’azione di coaching curata da Invitalia, ho avuto modo di confrontarmi in uno scenario a me del tutto nuovo, se confrontato alle attività che hanno caratterizzato la mia carriera lavorativa.
L’esperienza acquisita nel corso della mia vita professionale, la tendenza all’innovazione, l’adattabilità, non ultimo il supporto sempre molto efficace dell’associazione Manageritalia, contribuiscono molto al fatto che ci siano ottime prospettive al raggiungimento del risultato finale nei tempi stabiliti, questi volutamente sempre molto ristretti.
È per me molto interessante assumere conoscenza, strada facendo, di quanto e come queste aziende in fase di start-up siano improntate sulla spinta e l’orientamento dell’obiettivo finale, cardini della chiave di successo di questi progetti, pur non venendo meno alle più severe regole del management in termini di controllo di gestione.
Fra i vari interventi dei mesi trascorsi, l’ultima esperienza significativa mi ha visto implicato in attività di mentor rivolto a un’azienda milanese in fase di startup, Datalabs che opera nel settore della digitalizzazione, segmento del quale ormai sentiamo parlare nella quotidianità.
Il coinvolgimento è stato tanto immediato quanto appassionante e questo grazie agli addetti stessi dell’azienda che hanno saputo in maniera molto efficace immergermi nel loro mondo per poi farmi ben capire di che cosa avevano bisogno nell’immediato.
È bene infatti ricordare che immediatezza di intervento e orientamento al raggiungimento del risultato sono le chiavi essenziali di lettura entro le quali ci muoviamo, diversamente verrebbe meno il valore aggiunto che il mentor deve saper offrire nei tempi stabiliti all’azienda, quest’ultima giustamente impegnata nel proprio core business, che è sempre rivolto alla commercializzazione e vendita dei propri prodotti e servizi.
Se dovessi misurare la capacità di coinvolgimento che mi hanno dimostrato le persone di questa azienda – poche peraltro ma essenzialmente collocate al posto giusto in un moderno sistema di trasversalità – potrei sicuramente affermare che il successo che auspicano è assicurato. Gli intenti poi vanno misurati con le realtà di mercato, ma i presupposti sono determinanti e questi sono equamente e giustamente considerati.
Passione e senso assoluto del lavoro di team non fanno altro che dare ancora più spessore a ciò che di solido era già in partenza, grazie ad un contagio che definirei epidermico per averne provato le sensazioni ed emozioni. Per sintetizzare la mia relazione con le persone di questa azienda, posso affermare di aver avuto la sensazione di confrontarmi con un team con il quale lavoravo da anni, salvo poi il fatto di realizzare che i tempi di esecuzione del progetto si sintetizzavano in soli due mesi.
Da qui in ugual misura i potenziali investitori troveranno interesse e curiosità, visto che l’azienda in questione ha come obiettivo prioritario quello di avvalersi di uno o più investitori che credano nel loro progetto.
Il lavoro che mi è stato chiesto, condiviso con l’azienda, è stato quello di accompagnarli e supportarli nella preparazione del business plan, questo appunto rivolto principalmente a potenziali investitori, ma dimostratosi altresì utile a lavoro ultimato quale strumento dinamico interno e presentazione aziendale di spessore.
È stata infatti essenziale la fase iniziale di analisi, ampiamente discussa e condivisa con l’azienda, per poi procedere alla preparazione del Business Plan, quest’ultimo caratterizzato e supportato dalle osservazioni tecniche, commerciali ed economiche a sostegno della parte cifrata. Tutto ciò appunto per rendere quanto più percorribile, credibile e sostenibile il piano industriale di sviluppo, quindi accattivante perché diverso da altri, agli occhi degli investitori.
Se è vero che queste esperienze di supporto sono utili a chi ne beneficia è altrettanto vero che lo stesso beneficio è per chi ha prestato la propria opera a supporto. Questo è ciò che posso testimoniare per aver arricchito il mio background anche grazie a questa bellissima esperienza.