Prosegue il format di Manageritalia che interroga alcuni manager associati su come stanno vivendo e gestendo l’emergenza coronavirus. Adriano Tomaro è Temporary manager HR Relazioni industriali di Lsg Sky Chefs e associato Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria e ci racconta la sua esperienza.
Come avete vissuto l’ultimo mese? Come sono cambiate le cose per la vostra azienda mano mano che l’epidemia e di conseguenza le misure restrittive, in Italia ma anche nel mondo, si intensificavano?
«Gli eventi si sono sviluppati in modo tumultuoso. Nel trasporto aereo la crisi è stata strettamente correlata al propagarsi della pandemia: prima fase in Cina, seconda fase in Italia, terza fase in Europa e Usa. I piani di produzione si sono ridotti rapidamente e le precauzioni assunte la settimana precedente erano già superate dagli sviluppi della settimana corrente».
E come sono cambiate le cose, dal vostro particolare punto di vista, per il settore aereo che voi servite?
«In tempi relativamente brevi la produzione è stata azzerata, gli impianti chiusi e si sono attuate tutte le misure conseguenti (cassa integrazione e ridefinizione di tutti i contratti con fornitori)».
Come avete reagito nell’immediato per garantire la sicurezza di dipendenti e clienti?
«Data l’attività (catering), il settore è ordinariamente strutturato in un sistema operativo di alta qualità e igiene. Lo sforzo significativo è stato quello di adeguarsi alla normativa di urgenza emanata dalle pubbliche autorità nei tempi e nelle modalità prescritte».
Ora avete preso provvedimenti per il personale come utilizzo di ferie o cassa integrazione?
«Stiamo utilizzando tutti gli strumenti consentiti dalla legge: fruizione delle ferie e permessi residui, congedi parentali, cassa integrazione, riduzione ral per i dirigenti, blocco del ricorso ai lavoratori stagionali, mancata conferma dei contratti a tempo determinato».
Tutto il vostro settore così come quelli legati ai trasporti sono praticamente fermi, che ipotesi avete per la ripresa?
«La ripresa della produzione è strettamente correlata al contenimento della pandemia e alla ripresa dei voli, l’organizzazione è impegnata a farsi trovare pronta per qualsiasi commessa che possa attivarsi. Ad esempio, la nostra azienda ha assicurato il servizio al volo proveniente dalla Cina con il carico di aiuti in termini di personale sanitario e strumentazione».
Qual è il ruolo di un manager in questi frangenti? Come sono mutate le priorità?
«Assicurare il mantenimento delle condizioni per la salvaguardia della capacità produttiva, azioni di cura delle relazioni con i clienti, rassicurare il personale che l’organizzazione presente è vicina a loro e alle loro famiglie».
Nonostante la difficoltà dell’emergenza in atto riesce a vedere opportunità da cogliere per il vostro business in ottica futura?
«Assolutamente sì! La domanda dei servizi di trasporto aereo si evolverà, ma l’esigenza di viaggiare, con motivazioni diverse, persisterà. Noi stiamo cercando di farci trovare pronti».
E per altri business?
«Nessun settore economico, nessuna attività “umana” rimarrà immune dalla pandemia. Bisogna progettare già adesso come reagire secondo i diversi possibili scenari. Ma a mio avviso, il nostro Paese nei momenti difficili riesce ad avere una marcia in più».
Cosa chiedono le aziende del vostro settore al Governo?
«Non chiediamo assistenzialismo, ma semplicemente il necessario supporto per essere messi nelle condizioni di ripartire con la nostra attività, dopodiché sarà il mercato a decretare la validità o meno del nostro operare».
Che ruolo hanno le Associazioni di categoria in questo momento?
«Fondamentale. Dovranno incanalare le esigenze delle diverse categorie in un progetto Paese, ovviamente più ampio e correlato di sistema Paese».
In particolare come manager cosa si aspetta da Manageritalia?
«I necessari strumenti funzionali alla ripartenza: forme di sostegno alla persona e famiglia (welfare), formazione, condivisione delle diverse best practice».
Arriverà il momento di ricostruire: da dove ripartiremo e come?
«Ogni paese si deve assumere le proprie responsabilità in una logica solidale. Ma credo che sia prioritario che ciascuno di noi, a livello individuale, abbia la forza e capacità di farsi trovare pronto. E’ ora di rimboccarsi le maniche, tutti, nessuno escluso».