Manager in tempi di emergenza: Claudio Cosetti

Prosegue il format di Manageritalia che interroga alcuni manager associati su come stanno vivendo e gestendo l’emergenza coronavirus

Prosegue il format di Manageritalia che interroga alcuni manager associati su come stanno vivendo e gestendo l’emergenza coronavirus. Claudio Cosetti è partner di Barabino & Partners e associato Manageritalia Lombardia: ci racconta la sua esperienza. 

Come avete affrontato nell’immediato l’emergenza coronavirus?
«Come Barabino & Partners, abbiamo affrontato sin dall’inizio la situazione con responsabilità e attenzione per i nostri dipendenti, prendendo misure coerenti con quanto comunicato e raccomandato di volta in volta dalle Autorità. Attualmente i nostri uffici di Milano, Roma, Genova, Berlino, Londra e New York sono pienamente operativi, ma con tutti i dipendenti in telelavoro da casa. La società ha risposto bene a questa emergenza anche perché avevamo già sistemi informativi in grado di mettere ogni dipendente nelle condizioni di lavorare da remoto».

In quest’emergenza un servizio come il vostro è diventato ancora più vitale?
«In questo periodo la comunicazione è sicuramente particolarmente importante, sia verso l’interno che verso l’esterno dell’impresa. E’ fondamentale coordinare i messaggi con una strategia e una tempistica coerente con quanto succede sul mercato. La tempestività è fondamentale così come la chiarezza».

Cosa avete fatto per garantire salute e sicurezza a collaboratori e clienti?
«Come detto sopra, il lavoro viene svolto in remoto da casa per mezzo degli strumenti informatici e i contatti con i clienti vengono tenuti su base quotidiana attraverso video conference. Abbiamo inoltre un contatto continuo con tutti i dipendenti. Stiamo lavorando per garantire sicurezza nell’auspicabile fase di ripresa dell’attività».

Quindi state lavorando come al solito o forse di più? 
«In generale, possiamo dire che la nostra attività è in questo periodo svolta in grande continuità rispetto agli altri periodi. In alcuni casi, questa situazione di emergenza ha, anzi, aumentato il livello di lavoro, essendoci stata un’attività di studio e di adattamento ai nuovi scenari».

Oggi saper comunicare, soprattutto facendolo bene in tempi di crisi, è fondamentale?
«Sì, assolutamente. E’ importante comunicare generando un flusso a valore aggiunto sui diversi target. La comunicazione deve essere tempestiva, deve rispondere alle esigenze dei destinatari e deve essere effettuata con modalità, in questa fase, nuove che arrivino in modo efficace».

Qual è il ruolo di un manager in questi frangenti?
«Credo che in questo periodo particolarmente complesso, la sfida dei manager sia quella di riuscire a mantenere una visione oggettiva della situazione, leggendo il nuovo scenario, la sua complessità e sapendo, di conseguenza, adeguare le modalità con cui supportare i clienti».

Nonostante la difficoltà dell’emergenza in atto, riesce a vedere opportunità da cogliere per il vostro business in ottica futura?
«Credo che l’attuale emergenza sanitaria comporterà un cambiamento importante con nuovi modelli, paradigmi e valori. Importante sarà comprendere e implementare il cambiamento per tempo, comprendendo che la ripresa non passerà da una continuità rispetto al passato. Questa per noi sarà una sfida di consulenza e servizi».

E per altri business?
«Credo che i diversi business saranno caratterizzati da una discontinuità a cui dovrà corrispondere un diverso modo di proporsi. Un’area che avrà importanza sarà quella della formazione. La formazione come momento di acquisizione di consapevolezza della discontinuità e di cambiamento del modo di essere sul mercato».

Cosa chiedono le società del vostro settore al Governo?
«Più che chiedere, alcune società tra cui Barabino & Partners in primis si sono messe a disposizione del Governo e delle istituzioni per comunicare il nostro paese e il Made in Italy quando auspicabilmente riprenderà».

Che ruolo hanno in questo momento le associazioni di categoria?

«Le associazioni di categoria sono sempre soggetti importanti in ottica di rappresentanza, a condizione che sappiano leggere lo scenario e i mutamenti in essere in modo tempestivo».

In particolare come manager cosa si aspetta da Manageritalia?
«Io credo che Manageritalia stia facendo un ottimo lavoro di rappresentanza e di supporto al cambiamento e allo sviluppo. Credo che, a fronte di quanto sta accadendo, Manageritalia debba sempre più divenire un riferimento in termini di formazione, indirizzo e rappresentanza. In questo percorso il coinvolgimento degli iscritti è fondamentale perché possa svolgere con efficacia il proprio ruolo. Ovviamente sarà importante che Manageritalia sappia supportare quei manager che, a seguito di questa situazione, si troveranno in difficoltà».

Ci sarà da ricostruire, quando sarà ora. Da dove ripartiremo e come?
«Io credo che dobbiamo ripartire da noi stessi, dalle nostre capacità e competenze cercando di fare tesoro di quanto è emerso in questo periodo difficile che ha portato il Paese, le imprese e le persone a crescere notevolmente in termini di determinazione, valori e capacità di adattamento ai cambiamenti».

Intanto cosa si può fare per prepararci al meglio e limitare i danni?
«Sicuramente sarà importante, come detto prima, comprendere cosa questa emergenza ha determinato in termini di cambiamento dei modelli relazionali e gestionali. Sarà inoltre importante proseguire con determinazione sul terreno della digitalizzazione e dell’innovazione».

L’Italia riuscirà a sfruttare gli investimenti per la ripresa per colmare il gap che ha in termini di trasformazione digitale con i principali competitor?
«Io credo che l’Italia abbia compreso il ruolo fondamentale e determinante della digitalizzazione applicata a tutti i campi e settori compresa l’educazione. Sarà importante investire su questo settore per colmare il gap ed essere competitivi sul mercato. Sono fiducioso».

 

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