Motore Italia Marche

Il 18 giugno scorso, per la prima volta, Class Editori ha portato nelle Marche il suo tour Motore Italia - Le imprese che fanno muovere il Paese

Il quarto appuntamento di Motore Italia, il roadshow di Class Editori per contribuire alla crescita del management di cui Manageritalia è partner, si è svolto sotto la conduzione di Silvia Sgaravatti ed Ettore Mazzotti presso la Loggia dei Mercanti di Ancona e ha visto confronti interessanti su sfide e opportunità del territorio tra manager, imprenditori e professionisti del mondo della finanza.

Hanno aperto i lavori Gabriele Capolino (direttore ed editore associato di MF-Milano Finanza), Dino Elisei (presidente di Manageritalia Marche) e Massimiliano Polacco (direttore di Confcommercio Marche Centrali); Polacco ha ricordato come il tessuto produttivo marchigiano sia ricco e variegato: «Le Marche non sono solo manifattura, stiamo lavorando per il turismo, con importanti progetti di sviluppo dell’entroterra, dei siti culturali e dei percorsi enogastronomici, anche con un occhio alla destagionalizzazione».

Anche Giovanni Foresti (responsabile ufficio regional research di Intesa Sanpaolo), Gino Sabatini (presidente Camera di Commercio Marche) e Valentino Fenni (presidente di Confindustria Fermo) si sono soffermati sullo scenario, presentando un outlook molto positivo dell’economia italiana. Alessandro Fischetti, fondatore e direttore di Leanus, e Massimo Pasquali, responsabile aziende di Banco Bpm, hanno invece guardato allo stato delle aziende della regione: «Il tessuto delle imprese marchigiane è un sistema in salute, anche dal punto di vista economico-finanziario».

Marche: una regione con pochi manager

Tra gli interventi principali quello di Dino Elisei, che ha messo in luce le difficoltà nel reperire dirigenti qualificati sul territorio: «Stiamo cercando, attraverso i finanziamenti mirati del Pnrr, di introdurre figure manageriali dentro le aziende. Avere più dirigenti nelle aziende può essere utile per favorire il ricambio generazionale» ha affermato Elisei, che ha sottolineato come la bassa penetrazione di dirigenti, appena dello 0,3%, neanche uno ogni cento dipendenti, rappresenta un ostacolo per le aziende delle Marche. «Questo ci colloca indietro rispetto ad altre regioni del Centro-Nord, ma soprattutto alla Lombardia, dove la percentuale è dell’1,9%» ha aggiunto.

La scarsa managerializzazione delle pmi è un tema comune a tutto il Paese: «In Italia, solo il 30% delle imprese familiari ha manager esterni, in Francia, Spagna e Germania è il 65%. Questo spesso, fa la differenza. Dobbiamo far crescere questa percentuale» ha affermato Enrico Pedretti, direttore marketing di Manageritalia.

Managerializzazione che invece aiuta le imprese a crescere e competere, come hanno dimostrato Roberta Fileni, vicepresidente di Fileni Alimentare, e Simone Santini, dg dell’azienda. «Il nostro fatturato – ha raccontato Fileni – è di 650 milioni, abbiamo 2.200 dipendenti. Finché l’azienda era piccola, riuscivamo a gestire tutto in famiglia, ma per fare un salto quantitativo e qualitativo è stato necessario dotarsi di managerialità». Santini ha invece sottolineato l’importanza della partecipazione e del coinvolgimento dei manager nei processi decisionali: «Qualsiasi organizzazione, che sia familiare o multinazionale, ha bisogno di manager inclusivi, che ascoltino e si mettano a disposizione. I nostri manager prendono decisioni insieme agli altri e coinvolgono le persone nei processi di cambiamento. Come si costruisce il business ha più importanza dei risultati che si ottengono».

Le richieste dei manager per la crescita

Dino Elisei ha ribadito anche l’importanza di far dialogare istituzioni e imprese: «Abbiamo stipulato un protocollo di intesa con il governatore Acquaroli qualche mese fa perché vogliamo essere utili per indirizzare risorse dove servono e dove ci sono possibilità per le aziende di portare avanti progetti importanti».

In tema di dialogo tra istituzioni, manager e imprese, Pedretti ha presentato alcuni dati dell’indagine svolta con AstraRicerche (qui la ricerca completa). Guardando a cosa si aspettano i manager da parte delle istituzioni regionali e dal territorio, troviamo al primo posto il miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti Italia-estero (61,9%). Seguono il supporto all’innovazione con incentivi (56,8%), il miglioramento del rapporto pubblico/privato, anche in ottica di sussidiarietà (53,4%), l’aumento della presenza e gestione manageriale nelle pmi (51,7%) e la semplificazione della normativa/burocratica (47,5%).

Secondo i manager, poi, il cambiamento chiave che le pmi devono affrontare anche a beneficio del territorio consiste nel dotarsi di manager esterni alla famiglia dell’imprenditore per aumentare la capacità di gestione manageriale e di crescita (54,2%). A seguire troviamo: un’azione delle organizzazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori meno corporativa e più orientata allo sviluppo generale (48,3%); puntare e investire nelle nuove tecnologie, digitalizzazione e IA per supportare la competitività delle imprese (44,1%); guardare sempre più all’Europa per aumentare relazioni ed export con altre regioni e paesi (40,7%).

L’importanza della formazione tecnica

Oltre alla managerialità, per crescere serve anche la formazione tecnica, come spiega Stefano Zannini, presidente della Fondazione Its Tecnologia & Made in Italy: «L’Its è una sfumatura differente nel campo della formazione. Al termine del percorso, è occupato il 90% di chi intraprende questa avventura. Le industrie hanno bisogno di giovani tecnici specializzati e all’avanguardia sulle nuove tecnologie». Patrizia Cuppini, alla direzione dei corsi della Fondazione Its, spiega come l’ente disponga di «comitati tecnico-scientifici in cui imprese, università e scuola ragionano per dare una formazione aderente alle istanze che il territorio ci pone, sia per il presente sia per il futuro. Il sapere che viene insegnato è molto pratico e risponde alla carenza di competenze nel mondo del lavoro».

Consigli per il successo

Durante i lavori, diverse imprese di successo del territorio hanno raccontato la propria esperienza: Civitanavi, Dami, Loccioni, Bros Manifatture, Nuova Faos, Innoliving e Fiorini International.

Tra i “consigli per farcela”, ricordiamo quelli di Andrea Pizzarulli, ceo di Civitanavi, secondo il quale «servono team, target e tecnologia: un team di eccellenza con struttura manageriale, un target centrato, che indichi su quali mercati andare e come farlo, e una tecnologia rivolta all’innovazione».

Danilo Falappa, ceo di Innoliving, ha invece dato qualche spunto per internazionalizzare con successo la propria azienda: «Bisogna studiare in modo molto approfondito la cultura locale e il mercato, con tutte le sue caratteristiche e specificità; sembra assurdo, ma non bisogna tralasciare neanche aspetti burocratici come le certificazioni». A chiusura dell’incontro, come da tradizione, sono state premiate le eccellenze regionali.

Manageritalia è partner di Motore Italia, il roadshow di Class Editori per contribuire alla crescita del management, perché i manager sono una parte determinante per far crescere le imprese.

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