Il quinto appuntamento di Motore Italia, il roadshow di Class Editori per contribuire alla crescita del management di cui Manageritalia è partner, si è svolto in Sicilia, presso il Circolo Unione di Palermo, il 18 luglio scorso. Qui, oltre a premiare le eccellenze regionali, manager, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni hanno discusso delle ben note sfide che la Sicilia deve affrontare da tempo.
Manager alla siciliana
Una delle sfide per le imprese della regione è sicuramente la poca presenza di manager, come ha evidenziato Carmine Pallante, presidente di Manageritalia Sicilia: «0,3 dirigenti ogni 100 dipendenti; una percentuale molto più bassa di quella lombarda, dove il rapporto è di 1,7 dirigenti ogni 100 dipendenti. Senza manager la Sicilia è come un vecchio diesel: può fare tanti chilometri, ma è lenta, poco performante, non aggiornata».
Manager fondamentali non solo per la singola impresa, ma anche per quelle pmi che fanno sistema per valorizzare le eccellenze regionali: «Si parla tanto di collaborazione pubblico-privato, privato-privato… la Sicilia ha pochissime aziende grandi, dobbiamo riuscire a far lavorare insieme quelle medie e piccole. In questo, il manager aiuta» ha ricordato Enrico Pedretti, direttore marketing Manageritalia, introducendo i risultati della ricerca su aziende, territori e istituzioni.
Aziende, managerialità, territori e istituzioni
L’indagine presentata da Pedretti e svolta da AstraRicerche per Manageritalia ha indagato innanzitutto i fattori di crescita delle imprese. Al primo posto c’è l’introduzione di nuovi modelli di business, distribuzione e vendita (50%), seguita da partnership e collaborazione (43,7%), gestione delle risorse umane (40,8%) e innovazione tecnologica/digitalizzazione (39,1%): tutti aspetti che, senza una moderna gestione manageriale, difficilmente riescono a concretizzarsi e a garantire lo sviluppo.
Per crescere ulteriormente e migliorare il rapporto tra aziende e territorio, i manager chiedono alle istituzioni di migliorare le infrastrutture e i collegamenti Italia-estero (81,6%), migliorare la presenza e la gestione manageriale nelle pmi della regione (75,3%) e semplificare la normativa e ridurre la burocrazia (55,2%).
L’indagine ha dato il via a un dialogo con l’imprenditore e il manager del Gruppo Leto, che in Sicilia gestisce i punti vendita di Acqua & Sapone. Laura Leto, dirigente e socia del Gruppo Leto, ha raccontato come, anche grazie a una gestione manageriale, si punti quotidianamente a innovare e sviluppare azioni efficienti ed efficaci per primeggiare sul mercato e soddisfare i clienti. Tutto con un’attenzione spasmodica alle persone e alle loro competenze, il vero valore dell’azienda. Su questo le ha fatto eco Fabrizio Guagenti, responsabile dello sviluppo punti vendita Gruppo Leto, che ha ribadito l’importanza di innovare, anche a livello organizzativo, per lo sviluppo delle persone e nella continua rincorsa degli obiettivi: «È quasi un mantra aziendale» ha detto.
Infrastrutture, investimenti, sanità
Molti degli ospiti intervenuti si sono concentrati sulle ataviche sfide della regione, come infrastrutture e sanità, e su come gli investimenti possono contribuire a migliorare la situazione. Iolanda Riolo (presidente Irfis e Gruppo Riolo), Ugo Piazza (commissario Corecom) e Pasqualino Monti (presidente dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale e ceo Enav) hanno affrontato il tema delle infrastrutture, ricordando come questo sia da intendere in senso allargato: «È sicuramente fondamentale colmare il gap del passato relativo ai trasporti, ma non bisogna dimenticare il digitale e tutte le tecnologie necessarie per svilupparlo al meglio» ha detto Piazza. Luca Pallavicini (presidente Confcommercio Salute, Sanità e Cura), Luigi Marano (presidente dipartimento Sicilia, Confcommercio Salute, Sanità e cura, Salvatore Requirez e Salvatore Iacolino (assessori Salute Regione Siciliana) si sono invece confrontati sui modelli per migliorare il sistema sociosanitario nella regione: un sistema che, nonostante gli impegni delle imprese e associazioni, è ancora da rafforzare per chi ne fruisce, per chi ci lavora e per chi vi vuole investire.
Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, ha infine invitato a guardare avanti: «Non possiamo guardare solo al passato. Dobbiamo puntare sull’innovazione, partendo da imprese sane, legalmente affidabili e con uno sguardo civico, attento alla comunità. Gli asset da sviluppare riguardano la transizione digitale ed energetica». Tra un intervento e l’altro sono stati riconosciuti i successi di varie imprese e i loro impatti sul tessuto imprenditoriale del territorio.