Questo potrebbe essere un primo commento all’introduzione di un progetto di educazione alimentare nel NECSTLab, laboratorio afferente al Politecnico di Milano, che porta avanti diverse aree di ricerca e studio nel mondo dell’informatica.
Se parlare in questi termini ci stupisce, ricordiamo invece la definizione di NECSTCamp, il progetto del NECSTLab che ha come obiettivo principale quello di sviluppare negli studenti una maggior consapevolezza in se stessi e nei propri mezzi, in poche parole, allenarli alla libertà.
La libertà di cui parliamo nasce dalla presa di consapevolezza da parte degli studenti riguardo i limiti e le zone di comfort nei loro ambiti di competenza ma non solo. Ha infatti anche l’ambizione di estendersi a campi apparentemente non affini all’ingegneria, come la nutrizione e l’attività fisica, aiutandoli a realizzare il proprio potenziale a tutto tondo.
In particolare, la libertà alimentare di uno studente è spesso limitata da un’agenda molto fitta di lezioni e progetti che limita la concezione dei pasti, riducendoli ad una necessità da inserire a forza nella routine quotidiana. Un gioco a incastri che rischia di essere gestito più dalle circostanze che in modo attivo.
In questo contesto si inserisce il progetto alimentare gestito dalle nutrizioniste Erika Dolcemascolo e Martina Donegani, che delineano il concetto di educazione alimentare per mezzo di seminari di gruppo ed incontri ad personam seguiti da follow-up, con destinatari non solo gli studenti, seguiti dalla dottoressa Dolcemascolo, ma anche il personale tecnico e amministrativo (PTA), sotto la guida di Martina Donegani. Un lavoro di educazione alimentare che si pone il proposito di istruire e rendere responsabile l’utente, fornendo le basi per un pensiero critico e autonomo. Per raggiungere questo traguardo, lo studente e il PTA viene informato riguardo ai benefici di una condotta alimentare ideale e ai suoi effetti a livello metabolico e mentale, ponendo particolare rilevanza alle evidenze scientifiche che sottendono il singolo suggerimento alimentare.
Negli incontri ad personam, in aggiunta, viene condotta un’attenta anamnesi alimentare, dalla quale emergono le abitudini attuali della persona, analizzate poi per rischi e benefici, in un’ottica di rinforzo dei punti di forza e di rinegoziazione di alternative. Alla prima visita seguono dei follow-up, con cadenza trimestrale, necessari per far il punto della situazione e chiarire eventuali dubbi e perplessità.
Qual è l’obiettivo di questo investimento sulla nutrizione da parte del NECSTLab? Il miglioramento del benessere dei partecipanti, che si riscontra in un incremento delle performance fisiche e delle attività lavorative, in un contesto generale di presa di consapevolezza, parola d’ordine per il NECSTCamp.
Manageritalia collabora con NECSTLab per far conoscere questa Silicon Valley italiana e avere dalla loro voce un polso su quell’innovazione che partendo dall’Università impatta, e deve farlo sempre di più, sulla crescita della nostra economia, sul nostro lavoro e sulla vita di tutti i giorni. Un viaggio che dobbiamo fare tutti insieme. Stay tuned!