L’intervista è parte del progetto di Manageritalia Veneto Turismo: giovani, imprese, lavoro – Il Veneto verso Milano-Cortina 2026, che riflette e vuole incidere sul futuro dei turismi in Veneto coinvolgendo tutti gli stakeholder del territorio, privati e pubblici.
Come stanno andando i preparativi per le Olimpiadi?
Le Olimpiadi che si terranno in Italia nel 2026 vedono la nostra località impegnata come city host e, trattandosi dell’evento sportivo più importante a livello internazionale, tutta la città è impegnata per arrivare pronta a questo prestigioso appuntamento. Gli interventi necessari riguardano diversi comparti: le infrastrutture sportive, la viabilità, l’accessibilità del territorio, la riqualificazione del settore alberghiero, il tutto in un’ottica complessiva di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Quali i punti di forza che il Comune, il territorio e gli operatori metteranno in campo?
Tra i tanti, il nostro punto di forza principale è sicuramente la nostra comprovata attitudine e competenza nell’organizzare eventi a livello internazionale, sportivi e non. Dal 1956, anno in cui Cortina ospitò interamente i Giochi olimpici, fino al 2021, anno di svolgimento dei Mondiali di sci alpino, la nostra località ogni anno è stata teatro di eventi e si è sempre contraddistinta per l’ottimo impegno organizzativo, tanto da ricevere un riconoscimento internazionale.
Qual è il ruolo del pubblico Comune?
Il Comune ha un ruolo chiave perché si interfaccia e confronta con le istituzioni pubbliche governative, regionali e provinciali per quanto riguarda la cabina di regia dei Giochi stessi e con i privati nei vari tavoli propedeutici e necessari per la messa a terra delle varie progettualità.
Quale quello dei privati?
Il ruolo più importante da parte dei privati è quello legato all’ospitalità, a cominciare dalla garanzia di posti letto che in questi giorni sono in fase di contrattualizzazione da parte delle strutture ricettive. Serve inoltre il contributo di tutte le attività produttive, dagli impiantisti ai commercianti, alle categorie tutte, compresi i volontari, per permettere che in un inverno (quello del 2026) di importanti flussi turistici, ci sia da parte di tutti il massimo coinvolgimento per la realizzazione dell’evento nel miglior modo possibile.
In ogni caso, si deve lavorare tutti nella massima sinergia, sta avvenendo e come?
Sicuramente la sinergia fra pubblico e privato sarà fondamentaletavoli di lavoro e confronto per portare avanti quello che dovrà necessariamente essere un lavoro corale.
Cosa manca per arrivare all’appuntamento al meglio sotto tutti i punti di vista, ma in particolare da quello dell’offerta turistica?
Il tema fondamentale relativo all’offerta turistica che in questi tre anni ci troviamo ad affrontare e che farà la differenza una volta finiti i Giochi sarà quello dell’accessibilità. A Cortina, subito dopo le Olimpiadi verranno svolte le paralimpiadi e ci piacerebbe che il nostro territorio si presentasse, dal punto di vista dell’accessibilità, con tutte le carte in regola. Vogliamo andare oltre il discorso dell’inclusione, vorremmo offrire un’accoglienza turistica a 360°a chiunque vorrà visitare le nostre zone.
Saranno Olimpiadi sostenibili sotto tutti i punti di vista e come?
Trattandosi di Olimpiadi che coinvolgeranno più località dell’arco alpino si utilizzeranno gli impianti già esistenti. Le venue olimpiche sono state scelte proprio in base alle diverse specificità e l’offerta che ogni territorio può mettere in campo relativamente alle discipline sportive che lo caratterizza.
A Cortina le competizioni relative allo sci alpino femminile verranno organizzate sulle piste già preparate per i precedenti Mondiali di sci, il Curling verrà ospitato all’interno dello Stadio del Ghiaccio costruito per le Olimpiadi del 1956 che verrà rimodernato e reso accessibile ai disabili e le discipline quali bob, slittino e skeleton troveranno casa nel nuovo sliding centre che nascerà nello stesso luogo della precedente pista da bob, da sempre fiore all’occhiello nell’offerta sportiva della nostra località. Le paralimpiadi saranno poi totalmente nel nostro territorio.
Cosa vi aspettate come ritorno immediato dalla prestigiosa manifestazione nell’immediato e a più lungo termine?
Tre sono gli obiettivi per il dopo olimpiadi: una rinnovata fama internazionale che già stiamo registrando per il solo fatto di aver avviato questo cammino verso il 2026; un potenziamento dei servizi e dell’offerta turistica in generale, strutture ed infrastrutture sportive più attuali e al passo con i tempi; un territorio inclusivo ed accessibile. Se tutto questo si verificherà, potremmo dire che la ricaduta sul territorio, relativamente all’organizzazione dei giochi, darà un nuovo impulso a tutta l’economia della località e una grossa mano allo spopolamento della montagna.
Roberta Alverà, vicesindaca Comune di Cortina d’Ampezzo