Secondo una recente ricerca condotta da Lauren C. Howe, docente di psicologia presso la Stanford University, spesso le persone che svolgono professioni di assistenza medica o occupano posizioni manageriali all’interno di aziende ritengono erroneamente che trasmettere un’immagine personale “vincente” e senza difetti sia il modo migliore per ricoprire il loro ruolo di esperti. Nulla di più sbagliato.
Durante lo studio è stato chiesto in particolare a un gruppo di pazienti con un peso nella norma e in sovrappeso di esprimere un giudizio sui profili di diversi medici, alcuni dei quali dichiaravano di praticare regolarmente attività sportive osservando una dieta rigorosamente sana. I pazienti in sovrappeso erano più inclini a pensare che questi dottori avrebbero disapprovato il loro stile di vita e sarebbero stati meno inclini a seguirli.
La ricerca suggerisce che la paura di essere giudicati da chi mostra in maniera sfacciata di possedere competenze e qualità superiori agli altri crea automaticamente una grande distanza e che un bravo leader, come si spiega anche in questo articolo, dovrebbe ispirare gli altri cercando di scendere dal piedistallo.
La dottoresa Howe suggerisce a tutti coloro che devono occuparsi degli altri o devono gestire in contesti professionali team di collaboratori di praticare l’understatement e di avere il coraggio di confessare difetti e errori. In sostanza, di apparire essere umani, con tutti i nostri limiti. Facile a dirsi, spesso siamo poco inclini a mostrarci vulnerabili.