Self-made manager, la lotta per affermarsi nel mondo del lavoro

L’affascinante racconto di una professione costruita passo dopo passo con tenacia, passione e obiettivi chiari ha stimolato in un giovane di diciotto anni il lavoro dei suoi sogni

Il lavoro dei miei sogni l’ho scoperto leggendo un libro. Non so se oggi è una cosa che capita a tanti. 

Rap – Una storia italiana (Baldini & Castoldi) è il primo libro di Paola Zukar, manager e proprietaria dell’agenzia Big Picture, nota per aver affiancato artisti del calibro di Fabri Fibra, Marracash e Clementino.

Il libro è uscito all’inizio di quest’anno e ripercorre l’esperienza personale e professionale della manager, che prima di arrivare a questa nomina ne ha dovute passare tante… da essere una dei principali membri della redazione di aelle, rivista dedicata all’hip-hop internazionale, ai viaggi infiniti fatti nel tentativo di espandere la musica italiana in America, in lotta con le case discografiche per promuovere un genere che l’Italia non ha mai accolto e ha sempre cercato di allontanare dal grande pubblico, finendo per essere uno dei manager musicali più influenti in Italia, il tutto senza mai scendere a compromessi che avrebbero abbassato la qualità della musica da incentivare.


Nel libro viene anche raccontato l’incontro a New York con Jay-Z, famoso artista della Rock a Fella Record, che allora era ancora agli inizi della sua carriera che porterà l’artista americano a un totale di 13 dischi, tutti certificati almeno dal Platino, ma soprattutto alla creazione di un impero grazie ai suoi investimenti imprenditoriale sempre azzeccati che lo hanno reso un celebre business man.

Personalmente ho trovato la lettura di questo libro non solo piacevole, ma proprio come uno spunto per quello che potrebbe diventare il mio lavoro da grande, essendo un ragazzo amante della musica e incapace di suonare uno strumento qualunque. Fare il manager in questo settore mi affascinerebbe molto.

Dopo tanti anni la storia di un genere che ha dovuto faticare molto per insediarsi nel mercato musicale italiano è stata raccontata in maniera impeccabile, ma soprattutto da una persona che ha lavorato sodo dietro le quinte e questo mi ha colpito molto.

Visto l’interesse che ha suscitato in me pagina dopo pagina, il libro è stato molto scorrevole e finito il primo capitolo avevo già capito che quello era veramente il lavoro dei miei sogni: essere a contatto con i miei artisti preferiti e cercare di far aumentare la loro visibilità senza scendere a compromessi per compiere questa missione.

Se dovessi riassumere i tre principali insegnamenti racchiusi in questa biografia, direi che sono:

  1. credere fino in fondo nella propria passione quando questa è evidente;
  2. cercare di migliorare sia le proprie competenze professionali, giorno dopo giorno, sia la qualità del risultato finale del proprio lavoro;
  3. valorizzare i punti di forza delle persone a cui si sta offrendo la propria consulenza.

La lettura di un libro può influenzare molto un ragazzo di diciotto anni come me. La prossima volta che qualcuno mi chiederà cosa voglio fare da grande saprò cosa rispondere.

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