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HR e talent management: 6 trend per il 2018

In occasione del suo ventesimo anniversario, la società PageUp, attiva in Australia, USA, UK, Singapore e Filippine, ha pubblicato un report sul talent management con 6 trend per il 2018. Vediamoli insieme.

1. L’ascesa dell’Intelligenza artificiale
Nel 2018 assisteremo a un netto aumento di chatbot che metteranno direttamente in contatto le offerte di lavoro con i candidati. I reclutatori saranno liberi di dedicare più tempo ad aggiungere valore al processo di selezione e a condurre interviste a un numero di candidati notevolmente ridotto e selezionato. L’AI permetterà di automatizzare anche i processi amministrativi essenziali, l’ingaggio, la misurazione delle prestazioni e l’offerta di contenuti di apprendimento personalizzati. A loro volta, i professionisti delle risorse umane concentreranno i loro sforzi su iniziative strategiche sul posto di lavoro e contribuiranno a creare un reale valore aziendale.

2. La fine del lavoratore dipendente come lo abbiamo sempre conosciuto
La nuova moneta del mercato del lavoro? È la mobilità, non la stabilità. Molte aziende non lo hanno ancora capito. Cosa significa? I professionisti delle risorse umane dovranno ripensare il modo in cui gestiscono il crescente numero di lavoratori che passano da un contratto freelance a quello di dipendenti e viceversa. La tecnologia sarà essenziale per aiutare i lavoratori a mantenere i contatti oltre i confini nazionali e i manager a guidare un team in giro per il mondo. Gartner stima che entro il 2020 il 60% delle organizzazioni utilizzerà una strategia di gestione del talento unificata (UTM) per tutta la forza lavoro. Nel 2018 assisteremo ad un’accelerazione della diffusione delle tecnologie UTM, in quanto sempre più aziende identificano la necessità di galvanizzare una forza lavoro multiforme. La sfida è perfezionare le competenze in materia di tecnologia HR, esplorando e testando le migliori soluzioni disponibili.

3. L’apprendimento diventa virale: il micro-apprendimento auto-diretto la norma
I modelli e i programmi di formazione tradizionali stanno già cedendo il posto a piattaforme di apprendimento 2.0 e a corsi su misura. I lavoratori dovranno costantemente aggiornare le proprie competenze. Le risorse umane e le imprese svolgeranno un ruolo cruciale nel fornire opportunità di apprendimento continuo ad uso e consumo del lavoratore. Le piattaforme di condivisione di contenuti renderanno la formazione più interattiva e coinvolgente. Al posto di contenuti fissi e formali si vedranno sempre più altri creati direttamente nell’ambiente di lavoro, facili da condividere e diffondere.

4. La fine della taglia unica: la personalizzazione aumenta il coinvolgimento dei dipendenti
I Millennial saranno sempre più la principale demografia della forza lavoro. Le imprese non possono più fare affidamento su un approccio unico per la gestione dei talenti se vogliono attrarre e mantenere le risorse migliori. Le persone sceglieranno opportunità di sviluppo professionale a ogni età e lavorano più a lungo che mai. Gli algoritmi di apprendimento automatico permetteranno di arricchire le informazioni fornite tramite sondaggi tra i dipendenti, fornendo ai professionisti delle risorse umane una riflessione accurata sul sentimento dei dipendenti, sull’impegno e sulla produttività in tempo reale.

5. Il design thinking applicato alle risorse umane
Le strutture organizzative gerarchiche tradizionali saranno presto un ricordo del passato e saranno sempre più sostituite da nuovi progetti organizzativi che facilitano il lavoro di squadra, l’agilità e la collaborazione. Poiché sempre più aziende assumono dipendenti in diversi fusi orari, lavorando su più progetti e utilizzando vari media, il design thinking si evolverà per adattarsi a un flusso di lavoro più fluido. Aumenteranno i “manager a tempo determinato” assunti per progetti specifici. Cambierà anche la gestione delle prestazioni. Nel 2018 possiamo aspettarci che i manager forniranno sempre più feedback in tempo reale e coaching al posto di cicli di revisione fissi.

6. Strumenti di realtà aumentata e virtuale per amplificare la gestione dei talenti
Augmented Reality (AR) e Virtual Reality (VR) inizieranno a trovare la loro strada nella cassetta degli attrezzi per l’acquisizione di talenti dei reclutatori. Aspettatevi dunque annunci di lavoro interattivi che permettono di fate un tour virtuale del vostro futuro posto di lavoro in Australia mentre siete seduti a Singapore. Realtà aumentata e virtuale verranno anche utilizzate per migliorare l’esperienza dei dipendenti fornendo simulazioni di compiti e sfide di lavoro, preparando meglio i lavoratori per le situazioni del mondo reale prima che debbano affrontarli. Il futuro della gestione dei talenti vedrà una relazione più simbiotica tra le persone e la tecnologia sul posto di lavoro.

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