Perché le soft skill sono così importanti? Per rispondere a questa domanda è necessario partire dall’insieme di quello che viene definito il capitale umano, sostanzialmente composto dalle conoscenze (hard skill) e dalle capacità (soft skill). Tutti gli altri elementi spesso evocati (esperienze, abilità, competenze, professionalità, know-how ecc.) rientrano comunque in uno dei due fattori interconnessi, come due facce di una moneta, anche se pienamente distinguibili.
Le hard skill possono essere definite come “il bagaglio del sapere professionale, acquisito tramite lo studio e l’esperienza, che necessita di un mezzo per renderlo vivo e trasferibile in modo produttivo. Un mezzo rappresentato, appunto, dalle soft skill. Solo tramite la sinergia tra queste due tipologie di competenze è possibile raggiungere i risultati previsti. In sostanza, senza l’apporto determinante delle soft skill, il possesso delle hard skill, anche approfondito, resta tendenzialmente sterile.
Forza motrice del know-how
Secondo uno studio pubblicato dalla Stanford Research International e dalla Mellon Foundation, i risultati sul lavoro dipendono per l’85% dalle soft skill, ma per verificare quali siano i comportamenti necessari per ottenere prestazioni efficaci è indispensabile definirli in soft skill precise e descrivibili che, in quanto forza motrice del know-how tecnologico, gestionale, giuridico, amministrativo, scientifico, tecnico ecc., consentono di trasformare gli obiettivi di lavoro in risultati.
Per ogni manager che ha l’ambizione di sopravvivere e, se possibile, prosperare all’attuale tempesta perfetta dei mercati, le soft skill rappresentano il capitale intangibile e strategico sul quale contare: va definito, valutato e fatto crescere come ogni altro patrimonio tangibile e intangibile a disposizione di organizzazioni e persone.
Le soft skill nei servizi: fattore di successo per eccellenza
Nel settore dei servizi, le soft skill rappresentano il fattore di successo per eccellenza, anche in risposta alla spersonalizzazione diffusa dai rapporti sempre più digitali con la clientela e i collaboratori. Si tratta di comportamenti descrivibili e osservabili e non vanno confusi con le descrizioni di personalità o carattere. La personalità è una descrizione tipologica di pensieri ed emozioni intimi che cerca di spiegare perché, e come, un individuo è portato ad agire. Nella verifica oggettiva dei comportamenti, l’impiego di strumenti diagnostici basati su test di personalità (ricavati dalla psicologia clinica) non è in grado di prevedere in modo affidabile come chi è oggetto di analisi si comporterà (anche se i test di personalità forniscono profili generici molto suggestivi).
Un’origine cerebrale
Per definire l’origine delle soft skill, è molto utile richiamare le recenti conquiste delle neuroscienze sociali, che hanno puntato i riflettori sulla struttura cerebrale: il cervello corticale e quello limbico. Il cervello corticale è caratterizzato da circuiti cerebrali nei quali si sviluppano il pensiero critico, il linguaggio complesso, l’adattabilità, l’apprendimento e la pianificazione delle azioni, la riflessione, il ragionamento logico, il pensiero astratto e la raccolta sistematica del sapere, così come i processi di innovazione e la produzione del pensiero creativo e fantasioso. Il cervello limbico rappresenta un’area molto complessa e flessibile, concentrata principalmente sui processi emozionali: con le sue componenti, è coinvolto anche nelle risposte relazionali e automatiche, nonché nella memoria a breve termine, nel consolidamento di quella a lungo termine e nel supporto all’apprendimento.
Una seconda ripartizione essenziale del cervello è di natura orizzontale, in cui i lobi sinistro e destro sono in connessione grazie a un fascio di fibre nervose. In estrema sintesi, quello che è nuovo, affrontato nell’emisfero destro, diventa, una volta reso familiare, prassi ripetibile in un lasso di tempo variabile a seconda della complessità del “nuovo”. Il lobo sinistro appare dunque sequenziale, mentre quello destro appare olistico (vedi figura 1).
Le fondamentali soft skill possono essere raggruppate nello schema correlato al funzionamento della mente umana (vedi figura 2). Da questo schema sono state ricavate 23 soft skill fondamentali o strategiche presenti nella piattaforma www.timetomind.global e a disposizione dei manager associati a Manageritalia, nell’area riservata My Manageritalia sotto la voce “Servizi professionali” (vedi figura 3).
Per verificare quali sono i comportamenti che possono essere messi in atto nella realtà in relazione alle varie soft skill occorre definire e descrivere in modo preciso comportamenti osservabili (come la comunicazione verbale, la negoziazione, l’iniziativa, la soluzione dei problemi, la gestione dei conflitti, la flessibilità ecc.) e rappresentare la “forza motrice” del know-how, consentendo di trasformare gli obiettivi professionali in risultati.
Solo se correttamente definite, le soft skill possono essere riconosciute come un vero e proprio capitale personale e organizzativo da apprezzare, che il sistema Timeto Mind rende evidente e incrementabile.
Nella figura in alto, due classici profili di soft skill che possono essere di interesse per gli associati a Manageritalia, tra gli innumerevoli presenti nella piattaforma o definibili in modo mirato scegliendo tra le 23 soft skill presenti: manager (14 soft skill: 01 Analisi, 02 Soluzione dei problemi, 03 Programmazione, 04 Organizzazione, 05 Controllo, 07 Orientamento alla relazione, 08 Comunicazione verbale, 10 Gestione dei gruppi, 11 Negoziazione, 12 Guida, 14 Gestione dei conflitti, 18 Orientamento ai risultati, 19 Decisione, 20 Visione prospettica); manager alberghiero (15 soft skill: le stesse soft skill di prima + 15 Orientamento al cliente).
Gli assessment online di Time to Mind
Consentono di verificare ognisingolo comportamento che rappresenta il mattone con il quale costruire qualsiasi tipo di profilo (componibile con un numero variabile di soft skill in relazione alle finalità e alla complessità del ruolo) che garantisce il successo per la professione e la carriera non solo per se stessi, ma anche per i propri collaboratori presenti e futuri (gli assessment online sono anche un eccellente strumento per rendere efficaci i processi di selezione e scelta dei futuri collaboratori).
Per accedere al sistema di assessment online della piattaforma www.timetomind.global basta utilizzare l’apposito bottone di invito esistente nella sezione “Servizi professionali” nell’area riservata My Manageritalia.
Una volta svolto l’assessment e verificati i risultati, è possibile consultare una delle 23 “Guide essenziali per l’incremento delle soft skill”. Ognuna di queste fornisce un percorso di auto-miglioramento basato su 7 passaggi in grado di garantire un reale incremento nell’espressione dei comportamenti relativi.
Nella figura 4 viene rappresentata la modalità e il valore aggiunto delle “Guide essenziali”. Si tratta di un ulteriore esempio dei vantaggi dell’approccio Time to Mind che non solo consente una sintetica diagnosi delle capacità, ma fornisce coerentemente un supporto allo sviluppo abbinando due mosse chiave fino ad oggi tecnicamente e temporalmente separate: la diagnosi e l’intervento.
Grazie alla partnership Manageritalia – Time to Mind, gli associati Manageritalia possono sperimentare gratuitamente l’assessment online di due delle 23 soft skill disponibili sulla piattaforma e acquistarne altre con lo sconto del 50%.
Potranno anche offrire una prova gratuita ad altri colleghi e valutare di introdurre i servizi di Time to Mind per i tuoi collaboratori con uno sconto del 25%.
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Accedi all’area riservata My Manageritalia> Servizi Professionali > Time to Mind scegli le soft skill da testare e consulta poi le guide per svilupparle.
Come funziona
Una volta effettuata la scelta della soft skill, effettua il pagamento utilizzando il codice coupon sconto che troverai disponibile nel menu a tendina. Successivamente inserisci il tuo indirizzo email per assegnarti l’assessment. Riceverai una email con tutte le indicazioni per procedere (controlla sempre anche la cartella spam).