Strategit: la startup italiana che rivoluziona il settore IT

Può l’IT, da reparto tecnico e centro di costo, diventare motore di sviluppo dell’azienda? Secondo Strategit, startup italiana che integra l’IT nelle strategie aziendali, sì.

Ne parliamo con Veronica Rota, co-founder di Strategit che rompe lo stereotipo delle donne assenti nelle stem.

Cos’è Strategit e come nasce?

Strategit è un’innovativa start-up italiana, che si pone come guida del cambiamento aziendale attraverso l’Information Technology (IT). Nasce dall’intuizione di un gruppo di professionisti con ampia esperienza nel settore IT e da una visione chiara: rendere la tecnologia il motore di innovazione e crescita per le imprese italiane. A dare il “la” sono state la consapevolezza delle sfide emergenti nel mondo del business e della tecnologia e la determinazione a trasformare queste sfide in opportunità.

Una consapevolezza data dall’esperienza?

Dall’esperienza e dal confronto. Io ho un passato da managing consultant in ambito ricerca e selezione del personale tech, mentre Andrea Toneguzzi, co-founder di Strategit, è managing director di Brainwise, società di consulenza informatica di Castelfranco Veneto.

Collaborando su diversi progetti ci siamo resi conto del fatto che una delle principali sfide che molte aziende si trovano ad affrontare è la mancanza di comunicazione e collaborazione efficace tra il business e la funzione IT. Questo divario può portare a una serie di problemi significativi. Da un lato, il business potrebbe non comprendere appieno le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, limitando così l’innovazione e l’efficienza operativa. Dall’altro, il reparto IT potrebbe non essere allineato con le esigenze strategiche e operative dell’azienda, implementando soluzioni che non rispondono adeguatamente alle reali necessità del mercato. La disconnessione tra queste due aree cruciali può tradursi in inefficienze operative, ritardi nei progetti e, in ultima analisi, in una perdita di competitività.

Con Strategit vogliamo dare una risposta efficace a queste problematiche rendendo la tecnologia il motore di innovazione e crescita per le imprese italiane.

In concreto, come agite nelle aziende con cui collaborate?

Trasformiamo il ruolo dell’IT da una funzione puramente tecnica a un elemento strategico, integrato con la strategia di business aziendale. Oggi, infatti, il reparto IT è focalizzato unicamente sugli aspetti tecnici e sulla soluzione di problematiche: è visto come “un’azienda dentro l’azienda”, snaturandone l’essenza, il potenziale ed il valore. Ma l’IT, e la tecnologia, non possono, né devono, essere fine a sé stessi: devono essere parte del prodotto e del servizio… insomma, del business. Attraverso una metodologia consolidata affianchiamo imprenditori e IT manager nel trasformare l’IT da centro di costo a motore di sviluppo.

Quale metodologia?

Utilizziamo un metodo sistemico, che si basa su tre pilastri fondamentali: processi e tecnologie; persone; relazioni.

Il nostro approccio è basato sulla collaborazione interfunzionale e sulla proattività. Lavoriamo a stretto contatto con i clienti per comprendere le loro specifiche esigenze e sviluppare soluzioni integrate, che migliorino l’efficienza operativa e riducano i tempi di risposta.

Parlavi anche di tecnologie…

Certo: sfruttiamo le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la blockchain e l’Internet of Things (IoT)… questo ci permette di creare soluzioni personalizzate, in modo da rispondere puntualmente e concretamente a esigenze attuali, ma anche anticipare le tendenze. È solo in questo modo che l’IT diventa un alleato fondamentale, nel guidare l’innovazione e la competitività di un’azienda.

Da dove nasce la tua passione per la tecnologia?

La mia formazione e il mio background non sono di natura tecnica, ho un’estrazione umanistica con un forte accento in ambito sociale e manageriale – organizzativo… direi proprio l’opposto al mondo tech!

Per quasi otto anni ho lavorato in consulenza occupandomi sia di assessment che selezione del personale, ma con un approccio molto tecnico, quasi scientifico – significativa è l’esperienza in Execo, con cui proprio recentemente abbiamo siglato una partnership.

Durante la mia ultima esperienza professionale prima di dar vita a Strategit mi sono occupata di selezione focalizzandomi sui profili tech; la passione e la curiosità per la tecnologia sono nate lì, insieme alle riflessioni che mi hanno portata a dare vita alla startup.

Parliamo di te: sei giovane, donna e hai dato vita una start-up in un ambiente ancora fortemente maschile. Com’è? Senti il peso degli stereotipi?

Essere una giovane imprenditrice in un settore dominato dagli uomini presenta sia sfide che opportunità uniche. Da un lato, è innegabile che gli stereotipi esistano ancora, soprattutto in Italia. Sono inoltre perfettamente consapevole che la percezione di una giovane donna in una posizione come la mia può essere influenzata da pregiudizi inconsci che mettono in discussione la credibilità delle mie capacità decisionali.

Tuttavia, non mi lascio scoraggiare. Anzi, questa situazione mi motiva a lavorare ancora più duramente e a dimostrare che il successo non ha genere. Inoltre, essere una donna in questo campo mi ha permesso di connettermi con una rete di altre imprenditrici e mentori che offrono supporto, consigli e ispirazione. Stiamo creando un ecosistema in cui ci sosteniamo a vicenda e lavoriamo per abbattere le barriere.


I servizi di Strategit in breve:

  1. Analisi predittiva: utilizzare dati e analisi avanzate, per prevedere trend e comportamenti futuri, permettendo alle aziende di farsi trovare preparate.
  2. Sperimentazione e prototipazione: far sì che sia adottata una cultura dell’innovazione continua, sperimentando nuove tecnologie e prototipando soluzioni nuove, per valutare rapidamente la loro efficacia.
  3. Adozione di tecnologie avanzate: diventa strategico sfruttare le tecnologie emergenti, per creare vantaggi competitivi sostenibili, mettendo a frutto competenze specifiche.
  4. Integrazione dei processi: assicurare che i nuovi sistemi tecnologici siano perfettamente integrati con i processi esistenti, migliorando l’efficienza operativa.
  5. Customer experience e personalizzazione: sviluppare soluzioni che migliorino l’esperienza del cliente e offrano esperienze personalizzate, utilizzando i dati per consentire analisi avanzate.
  6. Gestione del cambiamento: affiancare le aziende nel processo di cambiamento, fornendo leadership trasformazionale, formazione continua e comunicazione efficace.
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