Una di noi: Lucia Padoan

A tu per tu con Lucia Padoan, dirigente di uno dei principali provider logistici a livello nazionale e associata a Manageritalia Veneto. I must da mettere in campo nel suo settore, le soft skills per essere vincenti e il ruolo del management

Quali sono le sfide maggiori nel settore trasporto merci su scala internazionale?
Tensioni internazionali, cambiamento delle abitudini al consumo, sostenibilità, normative daziarie, rivoluzione digitale: possiamo dire che il trasporto merci non è regolato dall’oscillazione del rapporto tra domanda e offerta, ma da molti fattori esogeni spesso non governabili e non prevedibili. La sfida è comprenderne le implicazioni e prevederne gli impatti sul business.

Cosa vuol dire essere head of overseas pricing & procurement di uno dei principali provider logistici a livello nazionale e quali sono i must da mettere in campo?
Significa intessere relazioni di partnership leali e credibili con fornitori e clienti. Cercare sempre di ottenere risultati win win in modo da creare valore. Mantenere le promesse e intercettare i trend».
Il suo ruolo richiede solide skills di negoziazione e capacità di gestire relazioni business cross-culturali e formazione commerciale e contrattuale.

Quali sono gli aspetti meno noti del suo lavoro?
Siamo chiamati a fare previsioni sugli andamenti dei costi di trasporto, che sono molto variabili, e a proporre alla clientela soluzioni sostenibili nel lungo termine. È uno degli aspetti più complessi e implica il fatto di essere sempre molto informati e attenti alle variabili di mercato, sapendone gestire i rischi.

Da piccola azienda a protagonista globale del settore, qual è stato il contributo del management?
D.B. Group nasce 40 anni fa e nel suo percorso di crescita ha esportato i propri valori all’estero. La svolta manageriale parte nei primi anni 2000. La proprietà è stata lungimirante scegliendo un amministratore delegato che aiutasse l’azienda nel suo percorso di managerializzazione traghettandola alla seconda generazione, che può contare oggi su una squadra strutturata di manager per disegnare la D.B. Group del futuro. Un esempio virtuoso di imprenditorialità veneta.


Il suo percorso di carriera si è sempre sviluppato in questo settore, cosa c’è di vincente, istruttivo ed esportabile altrove in questa esperienza?
Quello delle spedizioni internazionali è un settore molto stimolante, in continua evoluzione, che rende necessario un approccio flessibile. È imprescindibile una formazione costante, strutturata e sul campo, molta passione e una grande resistenza allo stress.


Come è cambiata negli anni la logistica, quali punti di forza di business e manageriali ha colto qua e là?
In periodi di crisi la logistica è spesso percepita solo come un costo da contenere. Ma in realtà ha un valore strategico per la crescita delle aziende. È fondamentale per gli addetti ai lavori conoscere approfonditamente le particolarità dei diversi settori produttivi e affiancare i clienti nelle loro scelte. Si deve saper spaziare da aspetti amministrativi, fiscali, commerciali e non solo prettamente logistici.

La tecnologia come sta impattando sulla logistica e cosa succederà secondo lei nei prossimi anni?
Anche la logistica sta vivendo una rivoluzione tecnologica. Pensiamo ai droni, ai mezzi autoviaggianti, alla robotizzazione nella fase di picking nelle piattaforme logistiche. Anche noi siamo nel mezzo della nostra digital transformation, che per noi significa mettere al centro il cliente fornendogli strumenti e dati che lo aiutino a prendere decisioni. Immagino un futuro nel quale la tecnologia e l’intelligenza artificiale ci saranno da ulteriore supporto nell’integrazione e nella fase di analisi di questi dati per esprimere al meglio la nostra funzione consulenziale e di supporto alle decisioni relative alla supply chain.

Dal punto di vista manageriale, che ambiente professionale troviamo oggi nel Veneto? E quanto ha influenzato l’esposizione ai mercati internazionali da parte delle aziende locali?
Troviamo sia aziende strutturate, sia realtà medio-piccole. Startup che ricercano le nostre expertise per concretizzare il loro business. Aziende che si affacciano all’e-commerce ricercando soluzioni tailor-made. Realtà più legate a modelli classici di organizzazione del lavoro e aziende che, come D.B. Group, hanno adottato lo smartworking.

Quanto conta il networking nel suo lavoro e quali sono i suoi consigli per rendere efficace questa attività?
Il networking è fondamentale per sapersi orientare in un mondo che cambia velocemente. Cerco di sfruttare il più possibile occasioni di confronto e non solo tra manager del mio settore. Discutere di uno stesso tema avendo ruoli diversi nella supply chain può dare spunti di riflessione importanti.

Lei è associata a Manageritalia Veneto: che rapporto e quali vantaggi ha?
Trovo sempre risposte pronte ed esaustive alle mie richieste. Ho partecipato con piacere al precongresso di Manageritalia Veneto e ho trovato molto utili gli interventi nonché i tavoli di lavoro sui temi della trasformazione del mondo del lavoro. Anche le proposte di formazione online alle quali ho aderito mi hanno soddisfatto appieno.

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