Venezia capitale del coaching

Il capoluogo veneto ospiterà le celebrazioni del 15° anniversario della fondazione di ICF Italia (International Coach Federation). Sono 31.000 i coach professionisti ICF nel mondo, 19.000 in Europa

Il 28 e 29 settembre 2017 ICF Italia, chapter italiano dell’International Coach Federation (ICF), associazione internazionale di coach professionisti con 31.000 membri in 141 nazioni, celebrerà a Venezia, Ca’Foscari/Ca’Dolfin, il 15° anno di attività in Italia e la conferenza nazionale con un ricco programma che vedrà confrontarsi professionisti eccellenti da anni impegnati in questa professione.

Il tema della Conferenza sarà “Coaching for Sustainability, una professione al servizio del futuro”. Sono previsti oltre 20 interventi con ospiti nazionali e internazionali, tra cui Magda Mook, CEO ICF Global, che introdurrà al tema “Coaching trends”; Lisa Bloom, PCC Israele “Raccontare la storia del cambiamento”; Karen Cappello, MCC USA “Group coaching: i 5 fattori chiave per un intervento sostenibile”; Prof. Gerard Roth del Brain Research Institute, Università di Brema, Germania affronterà il tema “Coaching e cervello: basi neurobiologiche e processi di cambiamento efficace”; Dr. Marcia Reynolds, MCC USA, “Outsmart your brain: come padroneggiare la propria mente quando le emozioni prendono il sopravvento”. Per l’occasione è prevista la presenza eccezionale di 11 Master Certified Coach italiani.

I coach professionisti ICF a livello mondiale sono oltre 31.000, di cui nella sola Europa quasi 19.000, per un giro d’affari globale superiore ai 2 miliardi di euro (di cui circa 800 milioni in Europa).

Il guadagno medio annuo di ciascun coach oscilla tra i 46.000 euro (dato globale) ed i 50.000 euro (dato europeo). Il compenso medio orario per una sessione di Coaching è di 210 euro a livello mondiale e sale a 260 euro nel Vecchio Continente. Il numero medio di clienti attivi per coach è nell’ordine dei 10 – 11.

È una professione lievemente al femminile: i coach – sempre a livello globale – sono donne per il 59,6% e per il 40,4% uomini.

Per oltre il 25% sono laureati di primo livello, per oltre il 63% di secondo livello (specialistica, master).

Quanto alle macroaree di attività, più dell’80% è Business Coaching, il resto Life Coaching e specializzazioni minori.

Queste percentuali sono confermate anche in Italia, nello specifico: 41,1% Business Organization, 15,7% Executive, 14,9% Leadership, 4,4% Carriera, 2% Small business.Le principali opportunità allo sviluppo della professione risultano: aumento della conoscenza dei benefici del coaching 38%; credibilità dei dati e del ROI del coaching 26%; miglioramento della percezione generale del coaching 20%.

I principali ostacoli sono invece rappresentati dai cosiddetti “abusivi” (cioè singoli individui che si fanno chiamare coach senza averne titolo) 54%; confusione del mercato/scarsità di benefici percepiti 25% (fonte: Rapporto Speciale Coaching 2017, a cura di Rosamaria Sarno, pubblicato nel numero di luglio/agosto dalla Hardward Business Review Italia, edizione nazionale della rivista di management più diffusa del mondo. Il Rapporto è stato realizzato in collaborazione con ICF Italia).

“Sempre più persone sono alla ricerca di risultati migliori con risorse sempre più limitate. Soprattutto in ambito organizzativo il Coaching è divenuto uno strumento significativo dello sviluppo della leadership perché consente il raggiungimento di risultati attraverso un miglioramento dell’efficacia e la responsabilizzazione degli individui”, commenta Luciano Boccucci, presidente di ICF Italia, Chapter italiano di ICF, che tra i benefici del coaching universalmente riconosciuti segnala la capacità di: permettere al cliente di focalizzare i propri obiettivi così come di fare maggior chiarezza sul futuro; supportarlo nello sviluppo delle sue potenzialità e nella gestione più efficace del tempo e delle priorità; consentirgli di accrescere la propria soddisfazione personale e professionale attraverso l’individuazione di azioni concrete capaci di produrre risultati migliori. “Una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. I clienti che entrano in un “rapporto di coaching” sviluppano nuove prospettive rispetto a sfide e opportunità, accrescono la propria capacità decisionale, aumentano l’efficacia nelle relazioni, rafforzano la fiducia nella propria abilità di gestire ruoli, migliorando in tal modo sia le performance sia la qualità della propria vita”, così definisce il Coaching e i suoi vantaggi Luciano Boccucci in accordo con le linee guida di ICF. “Nostro obiettivo, come ICF – conclude il presidente – è quello di sviluppare e sostenere l’integrità della professione ponendoci come punto di riferimento per la diffusione del Coaching in Italia e nel mondo con elevati standard professionali”.

Da segnalare infine che dopo un lavoro di anni portato avanti da diversi attori, ICF Italia è entrata nell’elenco delle associazioni professionali autorizzate dal MISE a rilasciare attestato di qualità dei servizi, così come previsto dalla Legge n°4/2013, fornendo così agli associati un’attestazione relativa ai propri standard di qualificazione professionale.

Tale Legge riconosce un ruolo di tutela alle associazioni di professionisti che rispettano le seguenti condizioni: presenza di regole deontologiche e di un’adeguata struttura organizzativa e tecnico scientifica, formazione permanente degli iscritti, forme di garanzia a tutela dell’utente, conoscibilità di norme statutarie, codice di condotta e relative sanzioni.

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