Venezia e Unesco: per un turismo di qualità serve managerialità

Secondo il presidente di Manageritalia Veneto, per «salvare Venezia e le città d’arte dal turismo mordi e fuggi bisogna puntare su turismo di qualità, esperienze di vicinato e più managerialità»

«Puntare su una gestione più sostenibile dei flussi turistici, valorizzando le “esperienze locali“ e i modi unici di vivere la città e le sue opportunità, oltre ad una maggiore qualità e managerialità nella gestione dell’offerta turistica e dei suoi servizi. Questo per tutelare Venezia e le altre città d’arte del Veneto e del Paese dai disagi imposti dal turismo mordi e fuggi» così interviene Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto nel dibattito su opportunità e problemi della città, fattosi ancora più caldo dopo l’allarme dell’Unesco sulla città lagunare.

«A Venezia e alle altre città d’arte – prosegue Fochesato – serve una maggiore capacità di fare sistema tra pubblico e privato oltre a gestire in modo manageriale la promozione della città e i suoi flussi turistici che devono essere in sintonia con un piano di sviluppo urbano e delle attività commerciali che eviti l’impoverimento e lo spopolamento dei centri storici. In questo senso opera anche il progetto quadriennale “Giovani, Imprese, Lavoro: il Veneto verso Milano-Cortina 2026” lanciato nel 2021 da Manageritalia Veneto e Ciset, che invita tutti gli stakeholder privati e istituzionali del turismo a fare sistema puntando su una rivalorizzazione del lavoro nel turismo e sulle competenze di chi vi opera».

«Un lavoro sinergico – conclude Fochesato – che ci vede in prima linea nel formare futuri manager e figure professionali del turismo capaci di leggere le opportunità e rispondere alle minacce del turismo low cost con le giuste competenze, anche manageriali, per la città. A questo tende il nostro progetto formativo che sviluppa con le istituzioni, le università e le imprese una vera e propria road map per ridisegnare il lavoro nel turismo, la sua organizzazione e nuovi modelli di business capaci di coniugare qualità, unicità e sostenibilità».

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