In futuro sarà richiesto soprattutto il “lavoro della saggezza”. Sì, lo so, sembrano quelle cose da blasonate società di consulenza o dichiarati bestseller di management (leggasi Junk Book).
Insomma, le solite mode. Ma di saggio questo wisdom management qualcosa ce l’ha. Il prossimo grande cambiamento nel mondo del lavoro è imminente: il lavoratore della conoscenza sta scomparendo e sarà sostituito dal “lavoratore della saggezza”, afferma Chip Conley (vedi qui), che è entrato a far parte della direzione di AirBnB all’età di 53 anni, quando l’età media era di 26 anni. La sua tesi: la conoscenza da sola non è più sufficiente.
Tutti hanno accesso all’intero patrimonio di conoscenze online e l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più importante nel lavoro di pensiero. Ciò di cui le aziende avranno bisogno in futuro è soprattutto la saggezza o, meglio, “esperienza digerita”, come dice Conley.
Non solo. Ogni azienda deve creare una “mappa della saggezza” con tutte le persone che hanno acquisito esperienza su un argomento, e non solo a livello dirigenziale. Insomma, il successo nasce quando più generazioni lavorano insieme.
Le aziende proiettate nel futuro lo sanno, ma questa saggezza, in senso letterale, non è arrivata ovunque. Per dire: in Germania, l’associazione tedesca delle piccole e medie imprese precisa che due aziende tedesche su cinque non assumono nessuno di età superiore ai 50 anni e un’azienda su sette ammette di non assumere dipendenti anziani per principio. Cambiare rotta.