L’immagine dei manager per Italiani e dirigenti

dicembre 2022
Indagine di AstraRicerche per Manageritalia su come gli Italiani percepiscono i manager e su come i manager percepiscono sè stessi

Vissuti più sullo stereotipo che sulla realtà, gli italiani conoscono poco i manager, li vivono agli antipodi tra indifferenza, stima e ammirazione, ma li ritengono fondamentali per lo sviluppo del Paese.

La doppia ricerca è stata condotta da AstraRicerche per Manageritalia, tra novembre e dicembre 2022, su due campioni rappresentativi di 1.203 cittadini 15-70enni e 1.130 dirigenti iscritti a Manageritalia.

I sentimenti verso i manager

Per i dirigenti intervistati i manager del settore privato sono in generale competenti, professionali (41.5%), stimati in tutto il mondo per flessibilità e creatività (34.1% – solo 11.2% presso la popolazione), capaci di gestire le aziende (31.2%), dotati di esperienza (30.8%), decisivi per lo sviluppo dell’economia italiana (28.9% – solo 9.9% presso i cittadini), efficienti e concreti (28.1%). Per la popolazione il vissuto è un po’ meno positivo: i cittadini ritengono i manager prima di tutto competenti (22.8% – 18.7% in meno rispetto al campione ‘dirigenti’), seri, affidabili (20.5%) e capaci di gestire le aziende (18.9%), ma anche presuntuosi, arroganti (20.2%) e scelti perché raccomandati (18.0% – solo il 6.5% presso i dirigenti). Una critica è molto più indicata dai dirigenti rispetto ai cittadini: l’essere provinciali, privi di cultura internazionale (27.4% vs 10.6%).

I sentimenti provati nei confronti dei manager dai due campioni sono molto differenti: presso i dirigenti prevale la stima (55.3% – 30.4% presso i cittadini), che supera di tre volte l’indifferenza (18.9% – ma presso la popolazione è la risposta più indicata: 35.5%). Simili i valori per ammirazione (24.4% presso gli italiani) e simpatia, mentre i sentimenti più negativi sono indicati in misura significativa solo dal campione ‘popolazione’ (disprezzo per il 9.8%, ostilità per l’8.4%).

Il giudizio sui manager

Non sorprende, dunque, che i voti assegnati ai manager italiani siano differenti nei due campioni e piuttosto polarizzati presso quello della ‘popolazione’. Solo il 28.5% dei cittadini indica un voto di piena soddisfazione/stima (8, 9 o 10 – è il 40.7% presso i dirigenti); se prendiamo in considerazione i voti 7-10 troviamo poco meno della metà degli italiani (48.9%) e quasi tre quarti dei dirigenti (72.7%). Indicano insufficienza (voti 1-5) quasi un italiano su tre (32.2%) e solo un dirigente su otto (13.4% – va comunque notato che anche tra i dirigenti esiste una parte di detrattori della categoria).

Impatto dei manager sullo sviluppo del paese

Entrambe le categorie ritengono importante o fondamentale l’impatto dei manager sullo sviluppo del Paese: 63.2% presso gli italiani, 78.0% presso i dirigenti. Secondo i dirigenti intervistati lo è in particolare per l’innovazione (di prodotto, di processo… – 71.7%), per quella digitale (66.3%) e per la trasformazione del lavoro (56.7%), mentre sensibilmente inferiore è l’associazione con la sostenibilità ambientale e sociale (38.1%). Anche in merito al PNRR il ruolo dei manager è importante per entrambi i campioni: 63.5% presso i dirigenti intervistati, 55.4% presso la popolazione.

Le caratteristiche dei manager

Alcune risposte permettono di capire meglio l’immagine dei manager presso i due campioni: solo il 25.9% della popolazione ritiene che un manager debba essere laureato (34.7% presso i dirigenti) e che il percorso di studi sia fondamentale (33.6% – mentre il 42.8% pensa che il tipo di famiglia da cui si proviene lo sia, percentuale che crolla al 17.6% presso i dirigenti). I dirigenti, inoltre, affermano che la formazione continua è essenziale (81.2% – 61.9% presso la popolazione).

Sulla retribuzione complessiva annuale (netta, media tra i manager del ‘privato’ in Italia) le idee sono molto diverse: per due dirigenti su tre è stimabile tra i 60mila e i 100mila Euro (il 28% indica un valore superiore, quasi sempre fino ai 150mila Euro); gli intervistati del campione ‘cittadini’ si dividono tra un 18.4% che indica meno di 45mila Euro all’anno, un 35.8% tra i 60mila e i 100mila (molto meno del 65.0% dei dirigenti intervistati) e quasi il 33% sopra i 125mila Euro (con un elevato 17.2% che indica sopra i 200mila Euro). In altre parole, presso gli italiani non c’è affatto una visione condivisa in merito alla retribuzione media.

Anche sul numero di dirigenti di imprese private in Italia la frammentazione delle risposte è elevata (anche presso il campione ‘dirigenti’): il 54.6% della popolazione ne sottostima il numero (indicano meno di 80mila – e lo fa il 44% dei dirigenti); solo il 14.5% indica la fascia corretta (tra 100mila e 150mila – la indica il 25.6% dei dirigenti) e una piccola parte ha una stima troppo elevata (13.7% da 200mila in su – dato ancor superiore presso i dirigenti: 21.0%). Secondo i dirigenti intervistati sono due i motivi principali del non elevato numero di manager in Italia: la tipologia delle imprese italiane (spesso PMI a guida familiare: 83.5%) e il timore che il manager costi troppo (57.5%).

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