Fare i turisti è molto bello, lavorare nel turismo un po’ meno. Così la pensano gli italiani secondo l’indagine di AstraRicerche per Manageritalia su un campione di 1.724 persone, rappresentativo degli italiani 18-64enni. Quasi metà degli italiani (46,1%) pensa, infatti, che lavorare nel turismo sia solo un ripiego, in attesa di intraprendere carriere più allettanti.
L’indagine fa emergere, inoltre, come il settore soffra di un’immagine un po’ sbiadita: è diffusa l’idea, per 3 italiani su 4, che lavorare nel turismo sia un’ottima opportunità solo per i giovani in cerca di primo lavoro e per i disoccupati (74,7%). Di certo un’alternativa concreta, ma con qualche lato negativo, infatti lavorare nel turismo è considerato estremamente impegnativo e faticoso (72,5%) e i lavoratori risultano troppo spesso sottopagati (68,4% del campione). Ecco che allora il 63,6% degli italiani dice che, se fosse disoccupato e avesse necessità di lavorare, potrebbe pensare a un impiego nel turismo per una o più stagioni (ma la percentuale non è superiore presso chi attualmente non lavora).
Già oggi si pensa che lavorare nel turismo sia in generale positivo e stimolante perché mette in contatto con le persone e le bellezze del nostro paese (60,8%); inoltre è diffusa l’idea (54,1%) che, pur partendo dal basso, si possa fare carriera arrivando a posizioni di grande responsabilità e prestigio.
Basterebbe poco per far piacere agli italiani anche lavorare nel turismo, oltre che fare i turisti: quasi 4 italiani su 5 che dicono che il settore del turismo potrebbe dare lavoro a molte più persone se fosse meglio gestito e più valorizzato (80,7%) nonché modernizzato e reso più innovativo; per il 78,9% potrebbe addirittura essere un settore interessante in cui lavorare.
Questo giudizio a luci e ombre sul lavoro nel turismo accomuna tutti gli italiani di ogni genere, grado e regione. Un po’ più positive sono le donne e le fasce d’età più avanzate. Mentre al Sud il lavorare nel turismo è vissuto con minore positività.