La Convenzione Antonio Pastore è quella componente del nostro welfare contrattuale che ci permette di accumulare capitale e di trasferire alcuni rischi come la Long term care, già attiva dal 2001. Vediamo allora cosa è successo negli ultimi mesi e come siamo arrivati a un rinnovo davvero soddisfacente.
Ben prima del 2021, Assidir, l’intermediario assicurativo degli associati Manageritalia, ha cominciato a discutere con le compagnie per rinnovare l’ottima convenzione 2018-2022, che sarebbe scaduta a fine 2022.
Ottima anche perché, nel corso della sua durata, il contesto era cambiato in peggio ed era sempre più difficile mantenere le condizioni in essere. Le compagnie, infatti, avevano manifestato la volontà di disdire anticipatamente, mettendo in dubbio, prima di tutto, la continuità della gestione separata e delle polizze a capitale garantito, già disdettate, a detta loro, su più fronti, anche in contesti collettivi come il nostro, lamentandone l’insostenibilità in un contesto finanziario a loro sfavorevole. I tassi in costante calo rendevano sempre più difficile e rischioso garantire anche solo il capitale e, quindi, il mantenimento della gestione separata. Non ultima la normativa europea Solvency II, che impone alle compagnie, a fronte di gestioni garantite, accantonamenti di capitale sempre più gravosi.
Le compagnie richiedevano quindi l’azzeramento dei minimi garantiti delle vecchie gestioni, che andavano dal 3 al 2%, fino a un minimo dello 0,75% per gli assicurati oltre il limite d’età pensionabile di 65 anni; l’aumento dei rendimenti trattenuti fino all’1,20%, soprattutto per le fasce d’età più elevate; la riduzione delle garanzie per gli anziani per non penalizzare i più giovani.
Così è cominciata la trattativa: da un lato è stata richiesto un parere legale congiunto sull’ipotesi di modifica delle condizioni delle precedenti convenzioni scadute, dall’altro è stato avviato un riesame dell’intero impianto delle garanzie, con l’obiettivo di ottimizzarle e innovarle.
Lo scenario si complica
La situazione è stata ulteriormente complicata dagli eventi del 2022-2023, come le modifiche degli assetti societari delle compagnie delegatarie della convenzione a seguito del noto risiko bancario assicurativo, lo scoppio della guerra in Ucraina, lo shock energetico e la repentina crescita dell’inflazione, la necessità per le compagnie di reperire risorse per nuovi investimenti e l’aumento delle richieste di uscita dalla Convenzione con la necessità di disinvestire parte dei titoli impiegati nelle gestioni separate.
Inutile dire che non è stato lasciato nulla di intentato e, in questo ambito, è stato comunque possibile prorogare due volte la scadenza della Convenzione in essere, per gli esercizi 2023 e 2024, a condizioni immutate, ottenendo anche la disapplicazione della commissione di over performance sulla garanzia di accantonamento, ovvero applicando il trattenuto minimo previsto.
Insomma, Assidir si è guadagnata il tempo per trattare con un po’ più di calma, garantendo nel frattempo ai nostri dirigenti il mantenimento delle condizioni che le imprese assicuratrici avrebbero voluto disdire.
A marzo 2023, il parere legale congiunto si era perfezionato, ma non ha fornito soluzione certa, lasciando alle parti l’onere di trovare una via d’uscita comune e condivisa.
Un elemento favorevole è stato l’aumento dei tassi, che rendeva meno difficile garantire il capitale e un rendimento positivo.
La trattativa è quindi proseguita con l’obiettivo di mantenere intatta la solidarietà intergenerazionale e garantire maggiori vantaggi rispetto alla convenzione in quel momento in essere.
I vantaggi della nuova convenzione
Nei mesi scorsi è stato definito un accordo che delinea le nuove condizioni della Convenzione Pastore. Partiamo dai vantaggi certi e uguali per tutti e parliamo di condizioni che prima erano assenti o meno vantaggiose. Al primo posto viene il mantenimento della gestione separata (la Previr), una certezza che altri hanno perso ma che è stato garantito e conquistato anche per il futuro. Poi c’è il miglioramento del rendimento trattenuto dalle compagnie, che passa allo 0,65% fisso (le prime richieste delle compagnie arrivavano all’1,20%).
A seguire, c’è il miglioramento della garanzia in caso di morte, che aumenta nei capitali e libera risorse per offrire a tutti nuove condizioni come, in particolare, due garanzie che prima non c’erano:
- la dread disease, che in caso di malattia grave garantisce una liquidazione pari al 5% della somma assicurata per il caso morte, con un minimo di 13mila euro. Sulla base dei dati in nostro possesso, possiamo stimare che questa garanzia andrebbe a fornire un sostegno immediato a un centinaio di colleghi all’anno;
- l’una tantum (detta in inglese lump sum) sulla Long term care, che erogherà un capitale iniziale aggiuntivo pari a 5 volte la rendita mensile non appena accertata la non autosufficienza.
Sono stati poi introdotti miglioramenti in base all’età:
- per i più giovani, un aumento dell’accantonamento individuale e un capitale assicurato per la dread disease di oltre 20.000 euro;
- per gli over 50, un aumento della Temporanea caso morte di 20mila euro, arrivando a 160mila euro, e un capitale assicurato per la dread disease di 13mila euro.
Per le Convenzioni scadute, la validità dei minimi garantiti è stata estesa di 10 anni, da 65 a 75 anni. È stata inoltre ottenuta la possibilità di reinvestire il capitale liberatosi a quest’età, senza costi di ingresso, nella Nuova Capitello, con gli stessi rendimenti della Convenzione contrattuale e un rendimento trattenuto dalle compagnie dello 0,65%, che migliora il precedente pari allo 0,70%.
Per la Long term care, ai dirigenti in servizio e ai volontari è stato anticipato, da 66 a 55 anni, l’età nella quale possono scegliere di passare alla forma “a vita intera” da quella “temporanea”, pagando quindi un premio annuo più basso. Inoltre, i volontari potranno pagare anche solo il contributo Long term care nella forma “a vita intera”.
Infine, per la Nuova Capitello, che risponde alle esigenze personali di accantonamento di un capitale ai fini di risparmio/investimento degli associati Manageritalia e loro familiari, è stato allineato il rendimento trattenuto a quello della Convenzione dei dirigenti, passando dallo 0,70 allo 0,65%. Sarà inoltre possibile effettuare ulteriori versamenti sulla medesima polizza, mentre prima era consentito solo un unico versamento una tantum.
Questo è quello che ci portiamo a casa, insieme all’invarianza di tutte le altre condizioni delle garanzie danni (Invalidità permanente da malattia, Esonero pagamento premi a seguito di invalidità permanente totale e Assicurazione Ponte a seguito di perdita d’impiego).
Un ragionamento a parte riguarda la polizza infortuni professionali ed extra professionali che l’accordo di rinnovo del ccnl dirigenti terziario del giugno 2021, ha inserito nella Convenzione a partire dal 2022. La garanzia è in squilibrio tecnico e, per tale motivo, dovrà subire un processo di riequilibrio nel corso del 2025 da concordare anche con le parti sottoscrittrici del ccnl in fase di rinnovo.
Questa è la nostra nuova Convenzione Antonio Pastore, che ha una durata più ampia rispetto alle precedenti: 7 anni, con una verifica tecnica congiunta al 5° anno. Uno strumento al servizio di tutti i nostri dirigenti per accompagnarli e tutelarli al meglio nella vita professionale e personale.
Una Convenzione che guarda al futuro e offre alla contrattazione del ccnl la flessibilità necessaria per cogliere e anticipare eventuali ulteriori esigenze future.
Insomma, una Convenzione che possiamo apprezzare con convinzione.
I vantaggi della nuova Convenzione Antonio Pastore
Durata | Fino al 2031, con verifica tecnica congiunta al 5° anno |
Gestione separata | Mantenuta la Gestione Separata Previr |
Minimo Rendimento trattenuto dalle compagnie | Ridotto da 0,58% + over performance (fino a 0,70%) a 0,65% fisso |
Garanzia in caso di morte | Aumento dei capitali assicurati per la fascia 50-70 anni |
Nuova copertura | Dread disease: in caso di malattia grave, 5% della somma assicurata per il caso morte con un minimo di 13.000 euro |
Accantonamenti individuali | giovani: aumento accantonamento individuale, capitale assicurato per la dread disease oltre 20.000 euro. over 50: aumento della Temporanea caso morte a 160.000 euro, capitale per la dread disease di 13.000 euro. |
Convenzioni scadute | Spostato dai 65 anni contrattuali a 75 anni la validità dei minimi garantiti |
Reinvestimento del capitale derivante dalle Convenzioni scadute | Reinvestimento del capitale nella Nuova Capitello senza costi di ingresso |
Nuove opportunità per LTC | Anticipato l’ingresso nella forma a vita intera per i dirigenti in servizio da 66 a 55 anni. All’accertamento dello stato di dipendenza e prima dell’erogazione mensile: somma una tantum pari a 5 volte la rendita mensile |