6 motivi per cui faccio studiare il cinese a mio figlio

Mio figlio di 11 anni dice che sono una mamma strana. Perché? perché gli faccio studiare il cinese! 🙂 ni hao

Ho impegato un po’ a convincerlo, l’ho pure portato in via Paolo Sarpi, la Chinatown di Milano, per dimostrargli che ci sono un sacco di cinesi con i quali potrebbe parlare. Ma alla fine ce l’ho fatta e adesso girano per casa post-it con disegnini a pennarello con le parole che deve imparare.

Come mi è venuta questa idea?

  1. Innanzitutto la Cina è la maggiore potenza economica del mondo. Nel 2014 il Prodotto interno lordo cinese ha superato quello Usa (dati di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale per pil misurato a parità di potere d’acquisto).
  2. La Cina continua a crescere a ritmi impensabili per noi europei: nel 2014 ha avuto un incremento del pil del 7,4%… e questo è stato un anno di crisi.
  3. Il tenore di vita in Cina sta crescendo e il paese non è più solo la fabbrica di Europa e Usa, ma è un mercato di sbocco. Molte aziende italiane di luxury, design, food e fashion continuano il loro sviluppo commerciale in Cina e cercano persone in grado di lavorare tra i due paesi.
  4. Il cinese mandarino è la lingua più parlata al mondo: è parlato da 1 miliardo e 350 milioni di persone (nella maggioranza della Cina, ma anche a Singapore, Hong Kong, Malesia, Indonesia, Taiwan), mentre l’inglese è parlato da 1 miliardo e 200 milioni di persone, segue lo spagnolo ecc.
  5. Quando studiavo all’università il mito era il master negli Usa o lo stage a New York</strong>; ma penso che a questi ritmi, quando mio figlio avrà vent’anni, il sogno dei ragazzi sarà studiare e lavorare a Shanghai o Singapore.
  6. I cinesi sono molto orgogliosi del loro paese e apprezzano moltissimo gli stranieri che sparlottano la loro lingua: loro studiano l’inglese a scuola, ma lo sanno poco e male, peggio di noi italiani.

Mio figlio studia cinese da un anno, con un’insegnate madrelingua che viene un’ora e mezzo alla settimana, e ancora non mi sembra sappia dire molto più di “Ni Hao”, ciao in cinese.

Non mi aspetto che impari a parlarlo in modo perfetto, magari l’anno prossimo mi dirà che non ce la fa perché ha troppo da studiare per la scuola, però già così ha superato il blocco iniziale e ha capito che il cinese è difficile ma non impossibile.

Il consiglio che posso dare alle altre mamme “strane” come me, è di trovare un insegnante madrelingua, perché il cinese è una lingua tonale, cioè parole con suono uguale cambiano significato a seconda dell’intonazione con le quali vengono pronunciate.

Mio figlio mi ha spiegato che la parola “ma” può significare “mamma“, “cavallo“, “indolenzito” e “sgridare“ in base a come metti l’accento. Quando lo sento studiare, mi sembra di sentire una lezione di solfeggio.

La scrittura è dura da imparare, adesso la Cina ha adottato un sistema di scrittura semplificato chiamato pinyin, ma ci sono comunque tanti caratteri da memorizzare, serve una forte memoria visiva, e mi dicono che i bambini cinesi impegano anni di scuola prima di essere in grado di leggere e scrivere.

Mio figlio usa dei libri con tantissime figure, dove i caratteri sono trasformati nel disegno che rappresentano, sul modello del metodo Chineasy.

Comunque, ogni volta che in casa si parla del cinese, i nonni dicono “povero bambino”, pure il cinese adesso!

Cosa ne pensate?

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