AATT ai tempi del coronavirus: Lombardia

Come avete affrontato nell’immediato l’emergenza coronavirus in Associazione con dipendenti e associati?

«Da subito abbiamo attivato comportamenti che hanno consentito di garantire un adeguato livello di servizio e, al tempo stesso, la sicurezza degli associati e del nostro personale. Sono state adottate distanze nei colloqui e creato barriere nella consegna dei materiali (es. pratiche sanitarie) in modo da agire con tutta la possibile prudenza. I nostri associati ci hanno comunque aiutati, riducendo spontaneamente le visite di persona e aumentando, invece, i contatti telefonici e via e-mail».

Quindi, seppure a distanza, offrite i soliti servizi e rispondete al meglio alle inevitabili richieste di supporto dei manager che si trovano in situazioni sempre più difficili?

«Nella fase due, cioè nell’ultima settimana, abbiamo organizzato il lavoro da casa di tutto il personale, rendendo così possibile la chiusura degli uffici come previsto dalle ordinanze nazionali e regionali. Oggi ogni associato che ha bisogno di supporto dispone di un numero di telefono e di differenti indirizzi e-mail ai quali rivolgersi, a seconda che le esigenze siano di tipo sindacale, sanitario o di segreteria. Ogni contatto è ovviamente presidiato dallo stesso personale specializzato; insomma una buona pratica di smart working».


Come vanno le cose a livello sanitario, ma soprattutto sociale nelle vostre città e in regione?

«Milano e la Lombardia sono al centro del problema e vivono giorni difficilissimi ma affrontano le straordinarie difficoltà con il consueto spirito fatto di compostezza, pragmatismo e fiducia nel futuro. C’è anche forte però la consapevolezza che l’uscita dai problemi sanitari coinciderà con momenti complicati per la ripresa economica e sociale».


A livello economico, anche se è presto, come vede la situazione e che ritorni ha dai vostri associati?

«Come dicevo i dirigenti lombardi sono ben consci della situazione e, pure considerando le molte iniziative in progress da parte del Governo a tutela di aziende e lavoratori, prevedono tempi durissimi per la tenuta delle aziende e per i livelli di occupazione».


Guardando al futuro, come pensa di affrontare, come Associazione la fase dopo l’emergenza?

«Il futuro dovrà essere giocato sulla combinazione tra visione, fiducia, impegno e competenze e, in questo senso, noi siamo pronti, più di sempre, a dare il nostro pieno contributo al rilancio della società civile ed economica. I nostri dirigenti, i nostri quadri, i nostri professional posseggono il know how per essere protagonisti della ripresa. Come organizzazione di rappresentanza dovremo essere capaci di cogliere, con rapidità e apertura, i bisogni emergenti che certo richiederanno risposte innovative, coraggiose e che, soprattutto, sappiano valorizzare gli insegnamenti di oggi».

Leggi l’editoriale del presidente federale Guido Carella.

Leggi l’indagine di Astraricerche per Manageritalia su come manager e aziende stanno affrontando l’emergenza sanitaria.

 

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