AATT ai tempi del coronavirus: Trentino Alto Adige

Come avete affrontato nell’immediato l’emergenza coronavirus in Associazione con dipendenti e associati?
«Abbiamo attuato la chiusura degli uffici al pubblico e messo le nostre collaboratrici nelle condizioni di operare in telelavoro, collegandosi ai server aziendali. Un modo che già praticavamo per dare servizi a distanza grazie alle nuove tecnologie, alla nostra organizzazione di sistema e fatto in questo caso per preservare la salute di collaboratori, associati e di tutta la comunità».

Quindi, seppure a distanza, offrite i soliti servizi e rispondete al meglio alle inevitabili richieste di supporto dei manager che si trovano in situazioni sempre più difficili?
«Sì, anche se al momento non abbiamo particolari picchi di richieste. E comunque con AskMit, che da oggi dà risposte anche sull’assistenza Fasdac, siamo in grado di coprire tutto lo spettro di servizi e consulenze online e a distanza».

Come vanno le cose a livello sanitario, ma soprattutto sociale nelle vostre città e in regione?
«L’impegno delle nostre Aziende provinciali per i servizi sanitari di Trento e Bolzano TN è massimo, così come quello delle aziende di servizio che stanno supportando il loro lavoro. Anche per alcune aziende il momento è molto intenso, l’azienda dove lavoro io per esempio nel giro di due settimane ha predisposto, consegnato e installato più di un centinaio di laptop. In un’intervista sull’Adige di ieri, un manager trovato positivo al coronavirus dice “Firmerei per avere sempre una sanità come quella trentina nel mondo. Il Servizio di igiene ti chiama due volte al giorno per sapere come stai (mentre sei casa in quarantena). Vengo decisamente tenuto sotto controllo”. Grande impegno anche nel sociale: fra le tante iniziative, una raccolta fondi a supporto della terapia intensiva in Trentino lanciata da studenti universitari ha raccolto oltre 250mila euro in due settimane».

A livello economico, anche se è presto, come vede la situazione e che ritorni ha dai vostri associati?
«Al momento non abbiamo avuto particolari richieste. La situazione è critica, ma vedo e sento tutti impegnati al massimo, pronti e vogliosi di passare alla dura fase di ripresa.».

Guardando al futuro, come pensa di affrontare, come Associazione la fase dopo l’emergenza?
«Saremo come sempre e più di sempre in campo per supportare i nostri associati nelle difficoltà e nelle azioni per lo sviluppo, sia per loro personalmente che per le loro aziende. Svilupperemo a livello nazionale e locale, anche e soprattutto dialogando con i manager associati, proposte e azioni per ridare slancio all’attività, cercando di cogliere le opportunità che pur in questo difficile momento si intravvedono per cambiare il lavoro, smart working ma non solo, i modelli di business e mettere in campo azioni espansive».

Leggi l’editoriale del presidente federale Guido Carella.

Leggi l’indagine di Astraricerche per Manageritalia su come manager e aziende stanno affrontando l’emergenza sanitaria.

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