Alle radici dell’eccellenza con Carlotta Sami

Il punto di vista della Giuria del Premio Eccellenza 2018

Abbiamo chiesto a Carlotta Sami, direttore comunicazioni con incarico di portavoce per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e giurata del Premio Eccellenza 2018, cos’è per lei l’eccellenza in generale e per quanto riguarda il management e i manager.

Cos’è l’eccellenza?
Eccellenza è cercare di raggiungere obiettivi condivisi in modo etico, operare sempre con l’intento di mettere in atto cambiamenti positivi nella società in cui viviamo. Pensare sempre a quando noi non ci saremo più, a quali conseguenze possono avere le nostre azioni. Senza separare la sfera del lavoro da quella della vita privata.

È un talento innato o si può coltivarlo?
Si deve coltivare, ascoltando gli altri, studiando, mettendosi sempre nell’attitudine di chi può e deve imparare qualcosa.

Parlando solo di manager, oggi essere eccellenti cosa vuol dire?
Credo che i manager non facciano eccezione. Se vogliono essere eccellenti devono essere etici, saper ascoltare, imparare e lavorare a 360° per incidere positivamente nell’ambiente di lavoro in cui operano e come persone nella società in cui vivono.

Che immagine ed esperienza tangibile ha dei manager?
Lo sono stata e ne ho conosciuti molti nel mondo delle Organizzazioni non governative e delle aziende. Ciò che mi è sempre parso chiarissimo è che non esiste alcuna differenza nel modo in cui devono operare i manager in un campo rispetto a un altro. In entrambi serve ai massimi livelli Professionalità, Trasparenza, Condivisione.

L’eccellenza dei manager a chi dovrebbe giovare oggi?
L’eccellenza per come la intendo io potrebbe portare un grande giovamento a tutta la società. Anche perché spingerebbe i manager a impegnarsi sempre di più anche al di fuori dell’azienda, ad avere un ruolo sociale non solo tra gli stakeholder, ma in modo ben più ampio e allargato. Ne conosco già molti che lo fanno da anni.

E un manager che voglia essere eccellente nel diversity, nel fare della diversità una normalità, cosa dovrebbe fare e come dovrebbe essere?
Dovrebbe mettere alla prova innanzitutto se stesso/a. Esponendosi a contatti con realtà e persone diverse. Uscendo dalla propria comfort zone con sistematicità, generare valore anche a fronte di problematiche nuove per cercare anche qui l’eccellenza.

In vista della serata di premiazione del 9 novembre, la Giuria del Premio Eccellenza Lido Vanni 2018 selezionerà i vincitori entro fine settembre.

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