Cambiano i trasporti, restano gli scioperi

Ci risiamo. Il settore dei trasporti è da sempre quello che più colpisce i cittadini con scioperi di vario tipo.

Di solito sono i trasporti pubblici, oggi è la volta dei taxi, che pur essendo privati sono considerati un servizio di pubblica utilità.


Da giorni è in atto la protesta dei tassisti, Napoli e Roma le città più colpite.

I tassisti hanno pure le loro ragioni, ma come tanti, per non dire tutti, devono affrontare un mondo che cambia. E la realtà dei trasporti oggi è molto cambiata. Per muoversi in città si possono usare le auto in car sharing o car pooling o, il sostituto del taxi, Uber. Per non parlare di bus o voli low cost ecc.


Ma restiamo ai taxi, parlando di trasporto urbano, che in questi frangenti di scioperi e disagi diventa ben poco urbano. In un mondo che cambia servono regole e arbitri per far sì che il cambiamento dia vantaggi a tutti, senza colpire a morte nessuno. Questo tenta di fare il Governo, in un’Italia che da anni parla di liberallizzazioni, ma poi ne fa poche e male.


Certo, cambiare si deve e tutti, ognuno nel suo campo e settore. Per mettersi in gioco, avendo i necessari supporti per farlo, e poter continuare a giocare e lavorare. Anche perché lottare allo spasimo contro il cambiamento, quello giusto, non lo blocca per sempre, ma lo rende repentino e ingovernabile quando comunque avviene.

Allora, oltre il fastidio di questi scioperi che colpiscono sempre i cittadini, non è il caso di stare né con i tassisti né con gli Uberisti. Dobbiamo stare con il progresso, sempre che venga gestito e porti vantaggi a molti.

Voi con chi state?

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