Con Cida all’incontro governo-sindacati

I manager presenti con CIDA all’incontro Governo-sindacati, svoltosi domenica 30 aprile, il giorno prima della Festa del lavoratori del primo maggio. A rappresentare e parlare a nome di CIDA Massimo Fiaschi, segretario generale Manageritalia

Nel corso dell’incontro con i Sindacati che si è tenuto domenica 30 aprile presso Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di molti Ministri del Governo, fra cui Giorgetti e Calderone, CIDA, rappresentata da Teresa Lavanga (Direttore) e Massimo Fiaschi (Segretario Generale di Manageritalia) ha anzitutto chiesto il ritorno a una concertazione responsabile, in cui la Confederazione si candida come interlocutrice seria per discutere le importanti sfide che attendono il Paese.

CIDA, per cui ha parlato Massimo Fiaschi, ha lamentato una disattenzione nei confronti delle categorie rappresentate, a cui non servono certamente misure di sostegno emergenziali, ma azioni per una formazione adeguata volta ad aumentare le competenze dei manager per guidare le transizioni digitali, economiche e organizzative e risposte concrete per contrastare un’eccessiva fiscalità.

CIDA ha chiesto di uscire da schemi di mera emergenza e di ragionare, anche con i manager, del vero rilancio economico che merita il Paese.

Entrando nel dettaglio del DL lavoro, al centro dell’incontro, rispetto alla Garanzia per l’inclusione CIDA ha affermato che separare i percorsi dedicati alle persone in grado di lavorare da quelle fragili e bisognose di assistenza sia una scelta chiara e condivisibile. Ha poi plaudito sia alla predisposizione di un Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa, che è un primo passo verso quell’anagrafe dell’assistenza che CIDA chiede da tempo, sia alla volontà di creare un Osservatorio sulla povertà volto al controllo nell’assegnazione di prestazioni assistenziali, per scongiurare gli indebiti.

Nel contempo, la Confederazione ha espresso perplessità rispetto all’utilizzo dell’ISEE che, lungi dal far emergere i redditi, incentiva a dichiarare meno possibile per beneficiare di agevolazioni.

Per quanto riguarda l’inclusione lavorativa rivolta a lavoratori disoccupati, CIDA ha sottolineato il fatto che per la categoria dei dirigenti le politiche attive non possono essere affidate ai centri per l’impiego, così come la loro formazione non può essere affidata ai corsi regionali. Per le peculiarità della categoria il percorso per i manager deve essere differente. Occorre introdurre misure specifiche e dedicate. Ha chiesto quindi che per i dirigenti venga utilizzato quanto già esiste a livello contrattuale, ovvero quello che i sistemi bilaterali hanno già stabilito per la categoria in ogni settore.

Per ciò che attiene invece ai lavoratori in costanza di rapporto, per la Confederazione va bene la previsione di un potenziamento del Fondo Nuove Competenze, che si applica anche ai dirigenti, anche se sarebbe utile renderlo strutturale, dando così la possibilità a molte più imprese di accedere a uno strumento che alleggerisce il costo del lavoro di lavoratori in formazione.

Nel quadro degli interventi complessivi richiesti per riformare in modo efficiente il mercato del lavoro, CIDA ha evidenziato che occorre un rilancio della formazione come vero strumento di politica attiva per l’occupazione, con un ruolo centrale affidato ai Fondi interprofessionali. Per questo ha chiesto che anche la dirigenza venga inclusa nella restituzione del cosiddetto prelievo forzoso riconosciuto ai Fondi interprofessionali per la formazione continua.

Infine, in merito all’occupazione giovanile, CIDA ha sottolineato l’esigenza di una formazione qualificata, allineata alle caratteristiche mutevoli del mondo del lavoro, che impone un rafforzamento della relazione strutturale fra contesti formativi e attività produttive. In tale ottica è fondamentale il potenziamento delle opportunità di formazione in contesto lavorativo, mediante stage e tirocini professionalizzanti e percorsi di apprendistato. Per CIDA sarebbe opportuno mettere in piedi un dialogo costruttivo e costante fra il mondo del lavoro e quello della scuola, non solo con riferimento all’istruzione di tipo secondario, ma anche per quella universitaria e post-universitaria. La ricetta risiede nella co-progettazione tra tutti gli attori coinvolti (scuola impresa e giovani) in cui un ruolo chiave viene svolto dalla figura del tutor che potrebbe essere efficacemente ricoperto da figure manageriali.

Il Presidente del Consiglio ha ringraziato la Confederazione per gli utili suggerimenti e ha assicurato un maggiore coinvolgimento su tutti i Tavoli ministeriali.

La Ministra Calderone, a margine dell’incontro, ha comunicato che a breve verrà emanato un decreto che stabilisce l’avvio di un nucleo di valutazione che lavorerà sulla separazione della previdenza dall’assistenza e ha ipotizzato l’apertura di un tavolo ad hoc relativo alle problematiche della dirigenza.

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