Downsizing – Vivere alla grande

Se invece di ridurre i consumi ci riducessimo noi? Al cinema il film di Alexander Payne con Matt Demon come protagonista

Spesso come via d’uscita dalla crisi economica oppure per riprendere in mano i tempi della propria vita si citano i termini “decrescita felice” o “downsizing”.

Nel settore delle automobili, il termine indica una riduzione della capacità dei motori mantenendo intatta la potenza degli stessi. In ambito aziendale indica invece una riduzione del perimetro di business spesso accompagnato da una drastica riduzione delle persone che ci lavorano. In ambito economico, questo termine è da molti utilizzato come ricetta per rallentare, per fare a meno di stili di vita frenetici, gadget inutili, lussi vuoti.

Ma se invece di ridurre i consumi, ci riducessimo noi? Se diventassimo più piccoli e riducessimo proporzionalmente anche le nostre esigenze?

È questa l’idea venuta al regista e sceneggiatore Alexander Payne che ha diretto Matt Demon in “Downsizing – Vivere alla grande”, nelle sale dal 25 gennaio.

La pellicola, selezionata come film d’apertura della 74esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, racconta della crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti. Tra le vittime della crisi ci sono anche Paul (Matt Demon) e Audrey Safranek (Kristen Wiig), preoccupati dal come riuscire a sbarcare il lunario e per le loro prospettive di lavoro.

La soluzione arriva durante una cena con amici. La solita rimpatriata dove ci si incontra, si fanno bilanci, si giudica l’aspetto fisico e come questo ha retto al passare del tempo. Aspetto fisico che nel caso degli amici ritrovati di Paul e Audrey si presenta molto, come dire, “rimpicciolito”. Più della metà della metà della metà di quanto erano grandi prima.

Dopo l’inevitabile stupore iniziale, gli amici ritrovati raccontano di quanto stiano bene, siano sereni, più benestanti. Insomma, una nuova felicità in formato bonsai. Vivono in una comunità, non conoscono la criminalità, hanno dimenticato la crisi economica e il loro “impatto ambientale” è notevolmente ridotto. Meno esigenze, meno consumi, meno rifiuti. 

È così che la nostra coppia scopre di questa rivoluzionaria scoperta scientifica capace di rimpicciolire gli umani, garantendo loro una vita serena e ricca. Ricca perché oltre a vivere in “Leasure Land” vedranno moltiplicati i loro risparmi. La valuta vigente in questo paese dei balocchi trasformerà infatti i loro cinquantaduemila dollari di risparmio in dodici milioni di dollari con i quali potranno godersi la vita, liberi e per sempre.

Attratti dalla prospettiva, la coppia decide di sottoporsi all’intervento, permanente e irreversibile. Peccato però che qualcosa non funzionerà come previsto. 

L’idea della commedia fantascientifica alla base di “Downsizing – Vivere alla grande” è originale e divertente anche se per adesso, in tutti i paese dove è già uscito, il film rasenta i numeri del flop. Nonostante un budget di produzione di 68 milioni di dollari, il film ne ha incassati per adesso solo 37,6. La “temperatura” che circola tra chi ha già visto questo film oscilla tra il freddo e il critico. Originale l’idea narrativa, ma debole nello sviluppo della trama. Come verrà accolto in Italia? Lo scopriremo a breve.

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