Ghostbusters a caccia di brand e prodotti

Nel film sugli schermi in questi giorni si assiste al trionfo del product placement

Più che ai fantasmi la caccia è ai brand. Il reboot al femminile di Ghostbusters, sugli schermi in questi giorni, è, infatti, ricco di immagini e riferimenti alle marche più diverse.

La lista dei partner (come vengono definiti sul sito ufficiale del film) è lunga e variegata. Si va da brand del food (come Papa Johns e Hostess) a quelli attivi in ambito assicurativo (per esempio Progressive) sino ad arrivare alle bevande. Insomma, un trionfo del product placement.

Certo, non è la prima volta che accade e anche la prima versione del film, datata 1984, non era esente da citazioni di marche. Ciò che colpisce qui – oltre alla quantità e alla varietà dei marchi – è la sistematicità dell’operazione, con continui rimandi tra il film e i brand.

Così il film cita un brand e l’adv, il pack o le pagine dei social media del brand citano il film. Un vero e proprio fuoco incrociato di comunicazione.

E alla fine chi ricorda la trama o il nome del regista?

 

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