Chi pensa ancora che i social siano un mezzo di comunicazione soprattutto per i più giovani dovrebbe ricredersi. Non solo Facebook e Twitter, ma anche Instagram e Snapchat piacciono all’utenza “senior”, ovvero ai 55-65enni.
Secondo una ricerca di Kantar TNS su 70.000 intervistati in tutto il mondo, Italia compresa, sono triplicati in un anno gli user ultracinquantenni: passano dal 3% degli user globali al 9%.
Anche i “nuovi” social vengono utilizzati e apprezzati: un istangrammer su cinque è in questa fascia di età e se l’Italia è in media, in Sud America si arriva al 34% e a Hong Kong addirittura al 44%.
Cosa condividono i baby boomer? Le foto delle vacanze, dei momenti felici delle feste e dei compleanni, momenti più o meno eccezionali della loro vita quotidiana.
I brand dovrebbero cogliere in questi dati opportunità? Solo parzialmente. I consumatori sono sempre meno propensi a guardare la pubblicità e se i media tradizionali soffrono, i social non sono da meno. Per Federico Capeci, Chief Digital Officer & CEO Italia KANTAR TNS, “Siamo già abituati a scarsa attenzione alla pubblicità nei media tradizionali; oggi è un rischio anche nei social”.
Per Capeci occorre fare due considerazioni: “Da un lato la condivisione delle emozioni, dei ‘momenti’, è sempre più importante e si diffonde. Dall’altro, le persone sono ‘aperte’: sperimentano, si buttano non si fermano, per esempio, alla piattaforma che sono abituati a usare. C’è sicuramente una forte attenzione al ‘momento’ e i Social player rispondono in modalità diverse: abbiamo visto Facebook introdurre l’opzione “in diretta” e più recentemente l’instant video anche su Messenger. Inoltre, la crescita di Istangram e Snapchat risponde proprio al desiderio degli individui di contenuti istantanei e divertenti, da amici, pari, influencer, spesso ‘migliorati’ attraverso filtri, scritte ed aggiunte: un modo per personalizzare sempre più, individualizzare i contenuti che si condividono”.
Mentre i più giovani danno retta agli influencer, alle celebrità come Chiara Ferragni, i baby boomer considerano ancora importante il passaparola, anche se sono sempre più inclini a cercare ispirazione e informazioni online.
Per farsi ascoltare, le marche cosa dovrebbero fare? Puntare sui contenuti adeguati e di qualità, sintonizzati sul social che si utilizzano, cercando quelle chiavi emozionali per questa tipologia di consumatori.