KFC: carne da laboratorio in arrivo?

La catena di ristoranti punta su un nuovo prodotto in collaborazione con un’azienda russa di bioprinting 3D. L’obiettivo è realizzare bocconcini di pollo sintetici

KFC sta cercando di creare le prime crocchette di pollo prodotte in laboratorio al mondo, ha annunciato la società.

La catena di ristoranti lavorerà con l’azienda russa 3D Bioprinting Solutions per sviluppare una tecnologia che possa “stampare” carne di pollo, utilizzando cellule dell’animale e materiale vegetale.

KFC intende fornire all’azienda di bioprinting ingredienti come la panatura e le spezie, cercando di replicare il gusto e la consistenza del pollo genuino.

Il processo di bioprinting descritto da KFC utilizza materiale animale, quindi non tutte le pepite prodotte sarebbero vegetariane.

Allo stesso tempo, KFC intende ampliare le opzioni vegetariane: lo scorso anno è diventata la prima catena di fast-food degli Stati Uniti a testare il prodotto a base di pollo di Beyond Meat, che prevede di estendere in altre località quest’estate.

Le pepite sintetiche sarebbero più rispettose dell’ambiente rispetto alla carne standard di pollo, afferma KFC, citando (ma senza inserire alcun link) uno studio dell’American Environmental Science and Technology Journal che mostra i benefici della coltivazione di carne dalle cellule, tra cui la riduzione dei gas serra e del consumo di energia rispetto ai metodi agricoli tradizionali.

“Le tecnologie di bioprinting 3D oggigiorno stanno guadagnando popolarità nella produzione di alimenti come la carne”, ha dichiarato Yusef Khesuani, co-fondatore di 3D Bioprinting Solutions in una nota che annuncia la partnership con KFC.

“In futuro, il rapido sviluppo di tali tecnologie ci consentirà di rendere più accessibili i prodotti a base di carne stampati in 3D e speriamo che la tecnologia creata grazie alla nostra collaborazione con KFC contribuirà ad accelerare il lancio di prodotti a base di carne a base cellulare sul mercato.”

KFC afferma che le sue pepite artificiali saranno disponibili per i test finali a Mosca questo autunno. L’annuncio non ha precisato in che modo il processo che si sta testando in Russia differisca da altri tentativi compiuti in passato da bioprinting 3D, ma ha sottolineato che “non esistono altri metodi disponibili sul mercato che potrebbero consentire la creazione di prodotti così complessi realizzati da cellule animali”. Nessuna parola su quando le pepite stampate potrebbero essere disponibili per i clienti KFC.

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