Parigi è da sempre la “Ville Lumière”, la città delle luci per antonomasia, poiché, sembra, fu proprio qui che fecero la loro comparsa i lampioni a gas. Eppure non tutti sanno che 19 metri sotto il piano stradale esiste un’altra Parigi, sicuramente meno illuminata di quella soprastante.
Ne parla Victor Hugo, ad esempio, raccontando di una città sotterranea fatta di tunnel, cunicoli, antichi passaggi in cui molti dei personaggi dei “Miserables” trovano rifugio.
Oggi questo suggestivo luogo è noto con il nome di “Catacombe”, ma si tratta semplicemente delle carrières, cave di tufo utilizzate fin dall’epoca romana, da cui è stato tratto anche il materiale per la costruzione del Louvre e di tantissimi altri monumenti.
È solo alla fine del 1700 che le carrières mutano il loro ruolo diventando catacombe, per rispondere a un’esigenza di ordine pratico: il quartiere di Les Halles stava subendo gli effetti di una disastrosa epidemia dovuta alle cattive procedure di sepoltura nei piccoli cimiteri parrocchiali. Iniziò quindi la rimozione e il trasferimento delle ossa in una zona delle cave a sud della città, denominata, non senza suggestione, Barrière d’Enfer.
E sarà stata la cultura romantica, o la curiosità, o più semplicemente il gusto del macabro, ma fin da subito le catacombe registrarono moltissimi visitatori attratti dalle bizzarrie del luogo come i teschi disposti a forma di cuore o a forma di botte. Da Carlo X a Madame de Polignac, da Francesco I a Napoleone III con il figlio, per citare i vip, tutti si riversarono ad ammirare questi corridoi che si snodano sotto la città per circa 300 chilometri, a una temperatura costante di 14 gradi, dall’aria immobile e pesante che rende ancora più inquietante il percorso fatto di strettoie, soffitti bassissimi e cunicoli spesso allagati.
Sono oltre 6 milioni i parigini i cui anonimi resti hanno trovato la pace eterna in questi luoghi, ma anche quando cessarono le sepolture la vita delle catacombe proseguì: durante la seconda guerra mondiale i tunnel furono utilizzati dalla Resistenza, mentre i tedeschi vi costruirono un bunker.
Ma l’utilizzo più strambo, nonché illegale, delle catacombe spetta senza dubbio a Lazar Kunstmann e al fantomatico movimento per la cultura in clandestinità, che all’inizio degli anni 2000 vi ha allestito una vera sala cinematografica comprensiva di sala bar e cavi telefonici. L’impianto ovviamente è stato rimosso, ma l’interesse per il mondo delle tenebre non si è di certo affievolito, come dimostrano le migliaia di visitatori che ogni anno scendono al buio nella città delle luci.
CURIOSITÀ Nell’anonimato delle migliaia di ossa che affollano gli stretti corridoi, alcune lapidi ci ricordano che vi riposano anche defunti eccellenti: dagli autori di fiabe La Fontaine e Perrault ai rivoluzionari Robespierre e Danton.
DOVE
Parigi, ingresso dal quartiere di Montparnasse, 1 Avenue du Colonel Henri Rol-Tanguy.
Stazione metro e RER Denfert-Rocherau.
Orari di apertura su www.catacombes.paris.fr