Perché studiare oggi il latino e il greco?

Athena Nova è una scuola di lingue classiche che si rivolge ad adulti e i suoi corsi a Milano e a Bergamo registrano il tutto esaurito. Tra gli studenti manager, avvocati, medici, professionisti. Lo studio delle lingue e delle civiltà antiche sembra essere il nuovo trend, a patto che si adottino metodi moderni. Ne parliamo con il fondatore, Fabio Copani

Iniziamo dal suo percorso professionale.
Ho sempre avuto una grande passione per questo tipo di studi. Ho alle spalle una laurea in Lettere antiche, un dottorato di ricerca e un’esperienza di ricercatore presso la cattedra di Storia greca all’Università Statale di Milano. Per tanti anni ho fatto altro, però. Mi sono occupato di web marketing, sono stato un redattore web e infine responsabile area digitale – gestivo contenuti, e-commerce, pubblicità, SEO, SEM – delle Edizioni Riza. Sotto la mia direzione abbiamo raggiunto più di 1 milione di visitatori unici al mese. Ho ricoperto una posizione manageriale per oltre sette anni. È stata un’esperienza intensa che mi è servita per la mia terza vita professionale, il sito corsigreco.it, divenuto centro culturale per aiutare adulti che non hanno mai studiato greco e latino ad avvicinarsi a queste culture.

Perché una scuola di lingue antiche?
L’idea è nata un paio di anni fa leggendo un libro A che servono i Greci e i Romani? di Maurizio Bettini. L’autore di questo saggio smonta una serie di luoghi comuni legati allo studio delle lingue e delle civiltà antiche: servono per aprire la mente, per avere metodo e così via… Bettini sottolinea che le lingue antiche sono soprattutto un patrimonio di tutta la collettività, in particolare dell’Italia, che ha ospitato la Magna Grecia e l’Impero Romano. Un maggior numero di persone dovrebbe avere accesso a questo tipo di sapere. Fino all’anno scorso proponevamo solo corsi online. Il centro culturale Athena Nova è gestito da una startup innovativa che ho fondato nel 2015, DidaSchool, che si è occupata soprattutto di formazione a distanza, dunque lezioni online e in diretta in aule virtuali. Siamo stati subito in grado di creare una tecnologia integrata col sito di Athena Nova. I nostri studenti hanno un’area riservata con materiali consultabili. Le lezioni si registrano durante la diretta e c’è un archivio. I corsi dal vivo si tengono a Milano in corso Porta Nuova 38 e a Bergamo, in piazza giacomo Matteotti 9. 

Ma come si imparano il greco antico e il latino in età adulta?
Da adulto si hanno enormi difficoltà se queste lingue non si sono studiate al liceo o all’università. È praticamente impossibile fare da soli questo percorso. La sfida è utilizzare un metodo differente rispetto a quello grammaticale e traduttivo. L’approccio tradizionale prevede lo studio delle regole grammaticali e poi l’avvicinamento ai testi, ma da diversi anni si sta diffondendo un nuovo approccio che fa sì che si inizi subito a parlare greco e latino come se fossero lingue moderne. La grammatica viene studiata non prima ma dopo. I nostri studenti imparano subito a chiedere “Come ti chiami?”, “Da dove vieni?”, la grammatica viene dedotta e poi istituzionalizzata. Il metodo tradizionale appare oggi fuori dal contesto, eppure il greco e soprattutto il latino si sono studiati così per secoli. Gli umanisti del Rinascimento parlavano latino e la consideravamo una lingua viva. Tutto è cambiato nell’Ottocento, quando gli studi universitari tedeschi hanno voluto sistematizzare la conoscenza pregressa delle lingue antiche creando questo approccio, che però può avere senso solo per coloro che approfondiscono in modo scientifico gli studi linguistici e filologici. Il nostro è un metodo “naturale”: vogliamo fare in modo che la lingua sia utilizzata non come obiettivo fine a se stesso ma per dialogare direttamente con gli antichi. Voglio che i miei studenti possano aprire un libro di Seneca, leggerlo e comprenderlo. 

Chi sono i vostri studenti?
Sono principalmente adulti, dai 40 ai 60 anni. Sono per un terzo “latinisti” o “grecisti” di ritorno che hanno studiato queste materie in passato e che ora vogliono riprenderle. Ma il restante è costituito da professionisti, tra cui sorprendentemente molti manager, insieme ad avvocati, medici, consulenti e docenti universitari di altre materie che vogliono avvicinarsi a questa conoscenza. I corsi vengono impartiti nel tardo pomeriggio e di sera. 

Quali risultati si possono raggiungere?
Prendiamo l’esempio dell’anno scorso: un gruppo di studenti ha seguito un corso della durata di 6 mesi. A fine anno sono stati in grado di leggere e comprendere un passo di Aristofane senza vocabolario. In un altro gruppo alla fine del primo anno siamo riusciti a leggere l’inizio di un dialogo di Platone. Al termine di un corso ci si aspetta di non sentirsi più spaesati e di riuscire a comprendere questi testi scritti in una lingua non più misteriosa.

Perché studiare le civiltà antiche?
Per sviluppare l’immaginazione. Per immedesimarsi in una società esistita 2.000 anni fa, in cui la lingua aveva più funzioni, come oggi.


Esiste un punto di continuità tra il mondo antico e quello contemporaneo, post moderno?
Sì, direi la logica. Lo sviluppo del pensiero logico razionale, a partire da Socrate, ha iniziato ad analizzare la realtà attraverso un esame razionale dei fatti, sviluppando il pensiero scientifico, il “logos”, la ragione. Da allora ad oggi il pensiero logico non si è più fermato.

E un punto di discontinuità? In cosa gli uomini di allora sono diversi da quelli di oggi?
Gli elementi di differenza sono parecchi. Quello più evidente è la presenza del divino, che allora era ovunque, in ogni aspetto della vita quotidiana. Gli dei erano presenti sempre, in guerra c’era Ares, quando ci si innamorava Afrodite. Oggi abbiamo completamente perso quel contatto col divino. 

Ma perché un manager dovrebbe studiare il greco antico e il latino?
Una persona in qualsiasi contesto lavorativo darà il meglio di sé se è libera di coltivare qualcosa per se stessa, se ha interessi forti. In questo modo fa del bene per la sua mente. Se una persona è appagata e ha interessi fuori dal mondo professionale lavorerà sicuramente meglio. Non dobbiamo accostarci allo studio delle lingue antiche in modo opportunistico, pensando di cavarne immediato profitto, ma come una passione che ci aiuta a capire meglio chi siamo veramente e da dove veniamo. 

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