Perequazione delle pensioni: uniti nella stessa battaglia

Un significativo passo in avanti per il pieno riconoscimento del diritto alla rivalutazione delle pensioni

La recente ordinanza della Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Toscana, segna un importante passo in avanti per il pieno riconoscimento del diritto alla perequazione delle pensioni.

È una battaglia da sempre intrapresa da Manageritalia, che con CIDA è coinvolta attivamente nel proporre cause c.d. pilota in differenti territori e giurisdizioni, proprio al fine di avere più possibilità di accoglimento.

È chiaro che l’esito favorevole delle azioni intraprese da più parti va a beneficio dell’intera categoria dei pensionati.

La predetta ordinanza ha riconosciuto la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale relativa al blocco della rivalutazione delle pensioni di importo sopra la soglia, ponendosi nella stessa direzione di quanto già sostenuto con fervore dai legali nelle cause da noi intraprese.

In particolare, il mancato riconoscimento della rivalutazione per i titolari di trattamenti pensionistici più elevati è stato correttamente inquadrato dalla Corte in termini di “penalizzazione” volta a ledere non solo la sfera economica – già oggetto di tutela costituzionale – ma altresì la stessa “dignità del lavoratore in quiescenza”, non essendo riconosciuti il maggior impegno e le capacità dimostrati nel corso della vita professionale.

La perequazione dei trattamenti pensionistici, così come disegnata nelle ultime due Leggi di Bilancio, ha colpito pesantemente il ceto medio italiano, oltre ad aver leso i principi di ragionevolezza e proporzionalità della retribuzione sanciti agli articoli 3, 36, 38 della Carta Costituzionale.

Le ipotesi che circolano sull’attuale Manovra, poi, vanno in direzione della conferma del sistema in atto, che riduce l’indicizzazione dell’intero importo pensionistico al valore dell’inflazione. Tenuto conto che il tasso di inflazione stimato per il 2024/2025 è inferiore rispetto alle precedenti annualità, auspichiamo interventi volti a garantire una maggiore equità. Da rilevare che anche il Cnel, incaricato dal Governo di presentare una proposta organica di riforma pensionistica, ha di recente osservato la necessità di agire con cautela sui meccanismi di rivalutazione nell’ottica della salvaguardia del potere d’acquisto.

Confidando nel buon esito delle iniziative in atto volte a far dichiarare l’illegittimità costituzionale del blocco della rivalutazione, nonché negli auspicati interventi di riforma, andiamo avanti attivamente contribuendo in prima linea al raggiungimento di una vittoria comune.

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