Pokémon Go, una app per acchiapparli tutti

Oltre dieci milioni di download in pochi giorni, già più popolare di Instagram: è la nuova mania collettiva su smartphone

In meno di una settimana è già più installata di Tinder e ha superato per tempo di utilizzo giornaliero colossi della dipendenza da smartphone come WhatsApp, Instagram e Snapchat.
Pokémon Go è la app sulla bocca di tutti, tanto da destare l’attenzione di Forbes, Fortune e un’infinità di altre testate.

Forte di 280 milioni di videogiochi venduti nel mondo, il franchise creato da Nintendo e affidato a una sussidiaria ad hoc, The Pokémon Company, ha debuttato lo scorso 6 luglio su iOS e Android. L’idea alla base di questa versione è semplice ma rivoluzionaria: tramite la realtà aumentata il giocatore può trovare Pokémon nel mondo che lo circonda e tutto quello che deve fare per catturarli è lanciare loro una Poké Ball.

Più si cammina nel mondo reale e ci si avvicina ai punti di interesse, segnati sulla mappa a schermo, più si ha la possibilità di incontrare i mostriciattoli. Più le zone sono affollate, più la caccia si fa fruttuosa nella app. E non è detto che vicino al Colosseo o al Duomo non ci sia una palestra per allenatori di Pokémon.

Non c’è da stupirsi se in pochi giorni tutti sono stati presi dalla mania di Pokémon Go, già installato sul cinque per cento dei dispositivi Android negli Stati Uniti, cioè 7,5 milioni di download: un record.

Secondo il Financial Times, grazie alla app sviluppata da Niantic Labs, Nintendo vedrà crescere il proprio fatturato di 200 milioni di dollari al mese: merito degli acquisti in-app che fanno da contraltare alla gratuità del gioco sugli store digitali. E in futuro le entrate sono destinate a salire: già si parla di zone di interesse sponsorizzate, con McDonald’s prima in fila. Il colosso del fast food sarebbe interessato a rendere ognuno dei suoi ristoranti un “PokéStop”, come si chiamano nel gioco.

Per il momento, Pokémon Go è disponibile solamente negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda, in Australia e in Germania, quest’ultima unica nel nostro continente. Il lancio in Europa e Asia era previsto per il 15 luglio, ma dall’uscita i server del gioco hanno faticato a sostenere la mole di persone collegate e si è deciso per il posticipo. Per giocare, infatti, è necessario rimanere sempre connessi.
Questo non ha spaventato i giocatori più smaliziati, che con pochi semplici trucchi sono riusciti a installare la app anche sui loro smartphone, in qualsiasi parte del mondo. La febbre da caccia di Pokémon ha così preso il via, diventando immediatamente un fenomeno sociale. Il National Safety Council americano ha diramato un comunicato nel quale ha invitato i cittadini a fare attenzione alla propria sicurezza mentre hanno gli occhi incollati allo schermo in cerca di Pikachu, visto l’incredibile impennata di incidenti che si sono susseguiti dall’uscita dell’applicazione.

Un comando di polizia locale nel Missouri ha arrestato quattro persone in quanto sospettate di attrarre vittime da derubare attraverso il gioco, mentre su Craigslist sono apparsi i primi annunci di allenatori di Pokémon che offrono la loro esperienza per chiunque voglia migliorare le proprie doti da cacciatore, o geniali “Pokémon Chaffeurs” dotati di quattro ruote e molta pazienza.
E non è detto che a forza di cercare mostriciattoli ci si diverta e basta: Shayle Wiggins, diciannovenne di Riverton, passeggiando col cellulare si è imbattuta in un cadavere. O ancora, la Chiesa Battista di Westboro in Kansas ha tuonato contro la débâcle morale dei giovani da quando la sua sede principale ha iniziato a essere segnalata come palestra sulla mappa del gioco.

C’è chi è già pronto a giurare che l’enorme successo di pubblico ottenuto da Nintendo con Pokémon Go spingerà il colosso di Kyoto a rivedere il suo storico protezionismo nei confronti delle proprie console, aumentando la presenza su smartphone.

Di sicuro l’ascesa della app è appena iniziata: il prossimo passo è la pubblicazione mondiale, alla quale seguiranno i primi attesi aggiornamenti. Ne è previsto uno ogni due settimane, ed è già stato annunciato che presto gli allenatori potranno scambiarsi da cellulare a cellulare i propri Pokémon.

Il tutto a pochi mesi dall’uscita, prevista per il prossimo 23 novembre, di Pokémon Sole e Luna, i due nuovi capitoli della serie principale previsti per Nintendo 3DS.

A venti anni esatti dal debutto, insomma, quello dei Pokémon si rivela un business che non accenna minimamente a sgonfiarsi.

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