Quote rosa nei consigli regionali

È passata in via definitive la norma che istituisce le quote rosa nei consigli regionali, per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini.

Con la nuova legge, dalle prossime elezioni almeno il 40% dei consiglieri regionali dovranno essere donne.

C’era già una legge che incentivava l’adozione di specifiche misure per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive, la nuova norma stabilisce nel dettaglio come tali misure dovranno essere adottate, spazzando via gli alibi per non metterla in pratica.

La norma si applica alle regioni a statuto ordinario, già dalle prossime elezioni. Ma siccome ogni regione ha un suo sistema elettorale, ci saranno 3 diverse modalità per implementare le quote rosa:

  • nelle regioni con liste con preferenze, le liste potranno essere composte rispettando uno di questi due metodi: 1) quota di lista del 40%, dove in ogni lista i candidati di uno stesso sesso non devono eccedere il 60% del totale); 2) preferenza di genere, dove deve essere assicurata l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso (altrimenti vengono annullate le preferenze successive alla prima);
  • nelle regioni con liste bloccate deve essere prevista l’alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60% del totale;
  • nelle regioni con collegi uninominali ogni simbolo non può presentare più del 60% di candidati di uno stesso sesso.

    La percentuale complessiva di consiglieri regionali donne oggi è pari al 15,1%, dalle prossime elezioni sarà il 40%:

La percentuale complessiva di consiglieri regionali donne oggi è pari al 15,1%, dalle prossime elezioni sarà il 40%.

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