Alzi la mano chi di voi non possiede in casa in qualche cassetto, uno o più cellulari in disuso. O un vecchio computer o un asciugacapelli in cantina. Oppure, quante volte vi è capitato di vedere abbandonati lungo la strada frigoriferi, lavatrici e altri elettrodomestici piccoli e grandi per la casa?
Si tratta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche giunte a fine vita e classificate dal Centro di coordinamento RAEE in 5 raggruppamenti per tipologia di rifiuto:
R1 apparecchi refrigeranti (es. frigorifero).
R2 i grandi bianchi (es. lavatrice).
R3 tv e monitor (es. televisore).
R4 apparecchi illuminanti e altro (es. smartphone).
R5 sorgenti luminose (es. lampadine, neon).
Forse non tutti sanno che questi rifiuti possono essere consegnati dai cittadini presso i Centri di conferimento e i punti di raccolta nella distribuzione al dettaglio.
Farlo è molto semplice. Dal 2010, infatti, con il decreto “uno contro uno” è previsto l’obbligo per i venditori del ritiro gratuito dell’apparecchiatura dismessa a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente.
Mentre dal 2016, con l’introduzione del nuovo decreto “uno contro zero”, per i prodotti del raggruppamento R4 si registra un aumento della raccolta grazie al ritiro gratuito, e senza obbligo di acquisto, dei prodotti equivalenti presso i punti vendita, purché le apparecchiature elettriche ed elettroniche siano sotto i 25 cm.
Il prossimo 27 marzo a Milano, presso il palazzo della Regione Lombardia, sarà presentato dal Centro di coordinamento Raee il Rapporto annuale 2017 sul ritiro e trattamento di questi rifiuti. Sarà l’occasione per vedere quanto l’Italia è vicina agli obiettivi europei per la raccolta differenziata. Anticipiamo che dai primi dati emerge che nel 2017 sono stati conferiti complessivamente 275.691,22 kg di Raee domestici, pari a una media di 4kg per abitante.
Allora, lo portiamo quel phon non funzionante al centro di raccolta più vicino?