“A partire da maggio entrerà in vigore il nuovo codice della strada. Oggi è stato approvato l’articolo più pesante ed era anche giusto. Chiunque verrà sorpreso con il cellulare o altri apparecchi alla guida del veicolo, anche se è fermo ai semafori o agli stop, sarà pesantemente sanzionato: ritiro della patente immediata e multa da 180 fino a 680 euro. Quindi state molto attenti e organizzatevi con i vivavoce”.
Questo è il messaggio che da settimane sta rimbalzando sui social. Un messaggio che avviserebbe dell’entrata in vigore, dal mese di maggio, di una modifica al codice della strada: quella di maggior clamore consisterebbe nel ritiro immediato della patente per chi venisse sorpreso nell’utilizzo del cellulare mentre è alla guida. Ma è davvero così?
In realtà si è solamente parlato di nuove regole per i guidatori. Sono proprio di qualche settimana fa le parole rilasciate dal direttore della Polizia stradale Giuseppe Bisogno, il quale sottolineava come la prima causa di incidenti stradali che sempre più di frequente avvengono sulle nostre strade sia divenuta proprio la distrazione dovuta all’utilizzo dello smartphone. Lo stesso esortava dunque a una nuova disciplina in grado di contrastare con maggiore durezza l’utilizzo del cellulare alla guida. Parole seguite a ruota, sempre qualche settimana fa, dal viceministro alle Infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini. Tuttavia, nonostante le tante belle parole utilizzate e l’allarmismo che si è creato dopo la diffusione del messaggio sui social, ancora nulla di concreto è in realtà avvenuto.
Ci troviamo nel mese di maggio inoltrato e non c’è ancora nulla di formalizzato. Ben si potrebbe pensare che qualche novità al riguardo possa trovare ingresso nel nostro ordinamento per mezzo di qualche decreto legge specifico durante l’estate. Quello che è sicuro è la volontà del Governo di generare maggiore sicurezza nella circolazione stradale.
La novità che maggiormente potrebbe terrorizzare gli automobilisti potrebbe essere proprio quella della possibile sospensione immediata della patente per chi utilizza il cellulare (cioè di chi semplicemente digita sullo schermo a qualsiasi fine oppure effettua conversazioni senza l’utilizzo di auricolare o vivavoce). Le conseguenze di una simile novità si sostanzierebbe in un duplice effetto collaterale: fermato il trasgressore, le forze di polizia dovrebbero ritirargli nell’immediatezza la patente (con conseguente invio al Prefetto per quantificare il periodo di sospensione della stessa, che potrebbe variare da un minimo di un mese a un massimo di tre mesi); inoltre, non si potrebbe più beneficiare dello sconto del 30% pagando la sanzione pecuniaria entro cinque giorni, giacché da tale beneficio sono escluse le violazioni che comportano la sospensione della patente.
Ad ogni modo, queste sono solo ipotesi. Ad oggi infatti la normativa vigente è ancora quella disposta dall’articolo 173 del Codice della strada che, al comma 2, recita “è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, c.11, e di polizia. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive a entrambe le orecchie (che non richiedano per il loro funzionamento l’uso delle mani). Il comma 3 bis prosegue disponendo che “Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 160 ad euro 646. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio”. In definitiva allo stato attuale, la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente è prevista solo per il guidatore distratto recidivo, ovvero per colui che, già sanzionato una prima volta con sanzione pecuniaria perché utilizzava il cellulare alla guida, nel corso dei due anni successivi alla sanzione, viene “beccato” nuovamente nella medesima condotta. Va, infine, ricordato che la violazione dell’art. 173, comma 2 comporta anche la decurtazione di 5 punti dalla patente.
Avv. Giulio Fustinoni
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AL VOLANTE COL CELLULARE? = GUIDA DA UBRIACO!
Non c’è differenza: stato di ebbrezza e uso del telefonino mentre si guida limitano allo stesso modo attenzione e riflessi, con rischio di incidenti. Ma il brain trainer propone semplici esercizi per potenziare le capacità da provetto pilota.
Nonostante l’inasprimento delle leggi in vigore, che hanno aumentato le sanzioni, il telefonino alla guida rimane una delle cause principali di incidenti stradali. Con o senza auricolari. Con o senza viva-voce. Il problema della distrazione al volante dovuta alle conversazioni o all’invio di sms tramite cellulare è legato non alla guida con una mano sola ma all’attenzione distolta dalla strada.
Ma c’è di più: mentre si è intenti a parlare i riflessi nei tempi di reazione sono paragonabili a quelli di una persona in stato di ebbrezza alcolica. Il paragone allarmante è segnalato dal brain trainer, professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, che spiega: «Tra i due, chi parla guidando e chi guida ubriaco, la differenza consiste nel fatto che l’ebbro è più o meno consapevole di non avere il pieno controllo dell’auto. Se non è uno scellerato, rallenta cercando di mantenere l’auto in strada. Di contro, la persona che parla al telefono non ha questa percezione di precarietà e quindi procede con una quantità minima di attenzione disponibile, senza rendersi assolutamente conto che mette a repentaglio la sua e l’altrui incolumità».
Il fenomeno è riconducibile all’attenzione che viene in gran parte assorbita durante la conversazione al cellulare, con o senza vivavoce, come osserva Iannoccari: «I processi attentivi si focalizzano sui contenuti del dialogo e lasciano poca attenzione al resto, guida compresa. La nostra attenzione ha una capacità limitata, circa 110 bit al secondo, e una semplice conversazione costa circa 60 bit/sec, per cui una telefonata impegnativa può arrivare tranquillamente ad assorbirne 80-90 bit/sec. Ciò che rimane non è sufficiente neanche per accorgerci dei bisogni primari, come sete e fame. Come quando stiamo svolgendo un lavoro intellettualmente impegnativo. I bit della nostra attenzione sono tutti occupati nel compito e potremmo restare seduti per ore senza renderci conto che abbiamo sete, che sta bruciando la cena sul gas o che dobbiamo andare in bagno».
Visto che gli italiani non riescono a fare a meno del cellulare, come è possibile arginare il problema? «Con cinque facili esercizi per potenziare l’attenzione!», risponde il brain trainer, «I primi tre sono di “condotta”, in quanto molti comportamenti sono dettati da abitudini non facilmente modificabili, a beneficio nostro e degli innocenti incrociati per strada. Gli altri due esercizi, che ho messo a punto per “allenare i muscoli mentali” di chi guida e usa il cellulare, non sono pericolosi, poiché richiedono pochi secondi e migliorano anche la concentrazione, con la massima libertà alla guida».
- Ovviamente, quando si può, evitiamo il cellulare alla guida;
- Se non è possibile, accostiamo per qualche minuto o, meglio, rimandiamo la telefonata ad un momento successivo;
- Altrimenti bisogna limitare all’essenziale la telefonata perché non assorba tutta l’attenzione disponibile. Cosa ci può essere di così importante da sapere mentre siamo alla guida che vale un incidente?
- Focalizziamo l’attenzione su un elemento e svolgiamo semplici operazioni mentali. Ad esempio, sommiamo i tre numeri centrali delle targhe delle autovetture in strada. L’esercizio sviluppa l’attenzione divisa, ossia fare due cose contemporaneamente come quando si guida e si parla al cellulare;
- Alla guida, contiamo all’indietro saltando di 2 in 2, oppure di 3 in 3, iniziando da un numero sotto al 50. Ad esempio, 40-38-36-34… fino a quello più vicino allo zero. In questo modo, sviluppiamo l’attenzione, potenziamo la concentrazione e la capacità di prestare attenzione a più compiti contemporaneamente.
Un ultimo suggerimento è rivolto dal professor Iannoccari ai legislatori «che dovrebbero vietare in assoluto l’uso del cellulare mentre l’auto è in marcia, poiché assorbe tutta l’attenzione dell’autista, lasciando margini di sicurezza davvero irrisori. Come dimostra una ricerca condotta all’Università dello Utah (USA) che ha rilevato quali siano le attività che distraggono maggiormente mentre siamo alla guida, su una scala da 1 (minimo) a 5 (massimo). L’attività meno distraente è l’ascolto della musica (1,27), seguita dal conversare al telefono con il vivavoce (2,27), parlare con il passeggero (2,32), parlare al telefonino senza vivavoce (2,42), inviare sms (3,06). La differenza con o senza vivavoce è solo del 5%, davvero insignificante e non trova fondamento nell’attuale normativa che obbliga l’uso del vivavoce o dell’auricolare alla guida».
Giuseppe Alfredo Iannoccari, Ph.D., presidente Assomensana